OraZero Informazione 📢
515 subscribers
4.76K photos
2.08K videos
201 files
22K links
Canale del Blog www.orazero.org - contro ogni picorettismo
Download Telegram
Buon 25 aprile!!!
Son passati 80 anni ma non mi sento per niente libero oggigiorno. I fascisti esistono ancora, hanno il camice, una divisa delle forze dell'ordine, il tesserino dell'Agenzia delle Entrate, la divisa da giornalista o quella da funzionario che sia un giudice o un politico. Il mio voto non vale più niente ed è indifferente chi vince perché sono tutti proni agli stessi padroni che non nominano mai ma sappiamo bene chi sono.
Al posto di un fascismo manifesto, con la faccia e la schiena dritta, facile da combattere, ora ci troviamo tanti fascismi, colorati di verdi o arcobaleno; nascosti ma potenti, reali ma subdoli, indiretti e vili, difficili da affrontare e con tanti più complici. Non mi arrenderò mai, sbaglia chi rimpiange il Duce e sbaglia ancora di più chi non vede che oggi il regime fascista e più forte e potente di prima. Hitler era un pivello in confronto ai capi di stato di oggi in fatto di crudeltà sui deboli, il Duce faceva le bonifiche e mandava in guerra con le scarpe di cartone. La UE manderà in guerra con i migliori carri armati ma con il dissesto idrogeologico ogni volta che piove, senza ospedali, affamandoci ogni giorno di più. Pensate quello che volete ma per me il 25 aprile è lustrare il lampione e insaponare la corda. Perché prima devo essere sereno per concentrarmi nella soluzione rimasta.... Non capiranno mai, il movimento ondulatorio sarà necessario e benedetto. 💪💪💪
Un Libero Giardiniere
👍👆👆👆👆👆👆👆👆👆👆👆👆👆👆Pasolini Docet...💯
Forwarded from Andrea Zhok
Negli ultimi giorni, su pagine di cui ho stima, sono comparsi alcuni testi il cui senso di fondo – senza fare giustizia per le argomentazioni differenti – può essere riassunto in questi termini: “Lasciamoci la vicenda pandemica alle spalle una volta per tutte. Sono stati commessi errori, certo, ma continuare ad ogni pie sospinto a tornarvi sopra finisce per nutrire il settarismo dogmatico di una minoranza, e ciò rende difficile occuparsi di altri temi, più urgenti e importanti.”

Vorrei di seguito spiegare, nel mondo più conciso possibile, perché credo che questo appello, per quanto comprensibile, sia sbagliato.
Parto dal perché lo ritengo comprensibile.

È indubbio che nelle pieghe della critica alla gestione pandemica si sono incistati argomenti di livello molto diverso ed è emersa una tendenza al settarismo. È sicuro che, essendo stato per alcuni un forzoso “momento di sveglia politica”, esso è divenuto per quelli una sorta di paradigma con caratteri di unicità, il che è una forzatura. Ed è certo che la tendenza a vedere tutti gli eventi con occhiali forgiati dalla vicenda pandemica tende a creare, talora, una ripetitività fastidiosa (e anche controproducente per una stessa riflessione sul passato).
Tutto questo lo condivido e dunque capisco il moto di impazienza che può aver alimentato quelle pagine.

Ci sono però ragioni sostanziali per cui penso sia profondamente sbagliato ogni tentativo di “lasciarsi alle spalle” il problema. Nomino, senza pretese di esaustività, tre ragioni, nell’ordine.

1) C’è un elemento di carattere MORALE, profondo, che non solo non è stato mai affrontato pubblicamente, ma che è stato integralmente rimosso. Si dice “sono tati commessi degli errori”, restando nel vago, ma non si ricorda la miriade di vicende letteralmente schifose, di bullismo istituzionale e personale, denigrazione, character assassination, mobbing, ecc. di cui è stato investito quel 15% circa della popolazione italiana che si è trovata tra i renitenti alle inoculazioni (per sé o per i figli).

Chi cerchi un po’ in rete potrà facilmente trovare una lista, che qualcuno si è peritato di raccogliere, di tutti gli improperi, le offese, le aggressioni verbali, gli auspici di morte violenta o malattia dolorosa formulati da rappresentanti delle istituzioni o figure pubbliche, spesso in prima serata, verso i renitenti (etichettati genericamente come “no-vax”). E senza che seguisse mai nemmeno un rimbrotto da parte di quel vasto mondo che si picca costantemente di essere “inclusivo” e “non stigmatizzante”.
Ma quella era solo la punta dell’iceberg, perché l’autorizzazione dall’alto ha dato il via libera a chiunque, all’ultimo buono a nulla, che – per la prima volta nella sua vita, poteva dirsi dalla parte del giusto – di sentirsi in diritto di bullizzare chiunque fosse dall’altra parte, anche persone fragili, adolescenti, malati, donne in stato di gravidanza, ecc. Questa situazione fomentata dalle istituzioni ha portato alla rottura di famiglie, a divorzi, alla rottura di amicizie, ha spaccato durevolmente rapporti umani.

Ecco, rispetto a tutto ciò, gran parte di quelli che erano dalla parte del “Bene con licenza di bullismo” non ha mai ammesso nulla, non è mai ritornato su quanto successo, ha preferito mettere tutto sotto il tappeto, in attesa che il tempo e l’oblio facciano il loro lavoro. È esattamente questo atteggiamento che spinge l’ampia minoranza dei renitenti, spesso, a ritornare con fastidiosa insistenza su quanto accaduto. Perché si tratta di una ferita morale aperta, che semplicemente è impossibile sia dimenticata fino a che non ci sarà una schietta rielaborazione, con ammissioni di colpe.
Forwarded from Andrea Zhok
2) In seconda istanza c’è una questione parimenti priva di elaborazione che ha a che fare con la sfera delle CONSEGUENZE PRATICHE di tutta la vicenda. Oltre al piano delle questioni di ordine morale, che si riferiscono all’interpretazione di ciò che fu, c’è la questione della realtà emersa da quella vicenda. Per un breve momento all’inizio della pandemia si riconobbe che il sistema sanitario era stato condotto dai tagli precedenti ad una condizione di impotenza di fronte a qualunque sovraccarico di ricoveri. Si improvvisarono risposte raffazzonate, costosissime e fallimentari.
Da allora il sistema sanitario pubblico ne è uscito clinicamente morto, con liste di attesa ingestibili e un passaggio sistematico di chi se lo può permettere alla sanità privata. Tutto questo è passato nel dimenticatoio. Viene letto come fatalità. Le persone che restavano in vigile attesa senza cure fino ad arrivare in ospedale spacciate non se l’è filate più nessuno. Rientra tutto tra gli “errori” e le “fatalità”. Pronti a far ripartire la stessa manfrina senza responsabili al prossimo giro.

Tra le conseguenze pratiche c’è anche la semidistruzione psicologica di una generazione di preadolescenti e adolescenti che dalle brillanti soluzioni pademiche è uscita con tassi di depressione, anoressia e bulimia, disagio mentale, abbandono scolastico, fuori controllo (chiedete agli psicologi giovanili che operano sul territorio). Anche qui il sistema del sostegno psicologico e psichiatrico pubblico è tracollato. Anche di ciò nessun parla, nessuno cerca di porvi rimedio. Chi ha avuto, ha avuto, ha avuto…

Vogliamo parlare delle sconcertanti e penose trafile dei danneggiati (o morti) dopo le inoculazioni? Gente che si è trovata a muoversi in un meccanismo costruito a tavolino per evitare qualunque responsabilità? Un meccanismo dove tutti, dalle case farmaceutiche ai medici vaccinatori erano coperti da varie forme di immunità, dove veniva chiesto di firmare un “consenso informato” che doveva fungere anche da liberatoria, solo che se non apponevi liberamente la firma ti toglievano il sostentamento (non era possibile venire inoculati senza firmare, senza inoculazione niente Green Pass, senza Green pass niente stipendio). Qui la lista dei trucchi adottati per deresponsabilizzare le istituzioni e minimizzare le ammissioni di colpa è letteralmente infinita. Ma siccome di tutto ciò non si è mai voluto discutere pubblicamente, i più continuano a non avere idea di quel che è successo e sbambano di “pochi casi” (spiace, per fare un omelette si deve rompere qualche uovo no?).

3) C’è infine un elefante geopolitico nella stanza. La gestione pandemica ha rappresentato la prova generale di un “serrate le fila” del mondo occidentale a guida americana. Tutti e soli i paesi che rientravano nel cerchio magico delle alleanze militari americane hanno adottato la medesima lettura dei fatti, si sono affidati (obbligatoriamente) ai medesimi vaccini, hanno fornito dati coordinati, hanno bloccato e censurato centralmente le voci dissidenti. Questo fronte includeva Europa occidentale, Usa, Canada, Australia, Nuova Zelanda e Israele. Al di fuori di questa cerchia le soluzioni e le lettura degli eventi sono state molto variegate, ma di tutto ciò noi non riuscivamo a sapere praticamente nulla. (In Europa l’unico paese che ha adottato soluzioni diverse, e alla fine nettamente migliori, è stata la Svezia, che era fuori dall’eurozona e, allora, fuori dalla Nato.)
Forwarded from Andrea Zhok
Noi oggi sappiamo che sin dall’inizio la gestione della strategia pandemica ha visto la presenza attiva di esperti militari, rappresentanti della Nato che assistevano alle riunioni dei “comitati scientifici”. La motivazione, naturalmente, può essere del tutto comprensibile: poteva trattarsi di un attacco batteriologico e il coordinamento in ottica militare era una reazione sensata. Solo che, al netto del buon senso e anche al netto dell’origine del virus (che oggi sembra oramai accertato essere un prodotto di laboratorio), ciò che è avvenuto davanti ai nostri occhi è stato un cambiamento di paradigma geopolitico epocale, in cui oggi siamo immersi.

Per la prima volta dalla seconda guerra mondiale la società occidentale è stata subordinata a meccanismi di sorveglianza, inquadramento e controllo di tipo militare, coprifuoco, lockdown, patentini, sistemi di videosorveglianza. Per la prima volta il controllo sull’informazione è stato capillare, con pressioni ai più alti livelli sulle agenzie di stampa e sui social media per bloccare la diffusione di informazioni contrarie alla “ragion di stato”. E che dire delle riviste scientifiche, dove come denunciato da quei pochi che hanno cercato di sottrarvisi (tra le maggiori l’unica eccezione è stata il British Medical Journal) era divenuto virtualmente impossibile pubblicare alcunché che potesse ostacolare lo “sforzo bellico” dell’inoculazione di massa. Che dire degli ordini dei medici e del loro utilizzo disciplinare con sanzioni pesantissime nei confronti di quei medici che, esercitando in scienza e coscienza, ritenevano di dover dissuadere alcuni tra i loro pazienti all’assunzione di un farmaco sperimentale? (Non entro neppure nella serie infinita di schiette idiozie dal punto di vista scientifico che sono state fatte passare per “la Voce della Scienza”, come i mix di vaccini diversi – del tutto privi di sperimentazione – o l’utilizzo raccomandato per donne in stato di gravidanza – laddove le stesse case farmaceutiche affermavano non essere stata condotta alcuna sperimentazione.)

Questo straordinario accentramento del controllo, questo disciplinamento autoritario di quasi un miliardo di persone, utilizzando una chiave di lettura per definizione inaccessibile all’accertamento del grande pubblico – la minaccia di un virus – ha oliato meccanismi di straordinaria pericolosità per tutto ciò che riteniamo essere democrazia. Questo meccanismo ha dato prova di sé così eccellente che a tutt’oggi una maggioranza della popolazione pensa che non sia successo niente, che sia tutto come prima, che viviamo in festose liberaldemocrazie – opposte a quei luoghi di oscurità retriva in cui vivono gli altri 7 ottavi del pianeta.

Ecco, mi sono dilungato sin troppo, anche se non ho detto neanche un centesimo di tutto quello che si potrebbe dire. Quello che mi preme sottolineare in conclusione è solo una cosa. Le ragioni per cui la vicenda pandemica non solo non deve, ma non può essere lasciata dietro le spalle sono ragioni fondamentali.
Esse hanno a che fare con ferite morali non sanate, con conseguenze pratiche lasciate cadere in un oblio senza colpevoli e soprattutto con uno straordinario cambiamento di paradigma nella gestione del potere di quella parte di mondo che ci compiacciamo di chiamare “liberaldemocratico”. Con un potenziale orizzonte bellico che oscura sempre di più l’orizzonte dell’Europa – spiace dirlo – ma ciò di cui avremmo bisogno non è affatto di “lasciarci dietro le spalle” quello che è accaduto, ma, semmai, di renderlo finalmente oggetto di un’aperta e diffusa analisi pubblica.
Forwarded from The General
BREAKING: President Trump says Netanyahu won't be able to drag him into a war with Iran.

"If we don't make a deal, I'll be leading the pack. I am ready to meet Iran's Supreme Leader."

@GeneralMCNews
Forwarded from Laura Ru (Laura Ru)
A terrorist attack kills the Deputy Chief of the General Staff’s Main Operations Directorate, Yaroslav Moskalik, just when Trump’s special envoy, Steve Witkoff, arrives in Moscow for negotiations with Vladimir Putin. I can think of a country that would stop at nothing in order to derail these negotiations and works closely with Ukrainian terrorists.
According to Baza Telegram channel, the last owner of the car that exploded in Balashikha, near Moscow, is Ignat Kuzin, a native of Sumy, in Ukraine.
He bought the Volkswagen Golf in early February 2025 from the previous owner. @LauraRuHK
Forwarded from ilDissonante (ilDissonante)
Media is too big
VIEW IN TELEGRAM
"VACCINI"
AUTOREPLICANTI


Questi sono pazzi, ma non credo che siano così tanto pazzi da liberare una sorta di arma biologica autoreplicante inarrestabile, come sembrano essere questi nuovi "vaccini"...

A meno che non ci sia un motivo, ben celato, per cui tutti dobbiamo avere dentro al nostro corpo questa sostanza. Credo che non conosciamo ancora la parte più importante, e più inquietante, di questa storia.
Ai posteri, se ce ne saranno, l'ardua sentenza!


segui il
canaleTelegram
t.me/ilDissonante ✍️
Forwarded from Lanonaelica
Oblivion.

Film con Tom Cruise, quindi molti lo avranno già visto. Solita megaproduzione hollywoodiana, solita fantascienza con effetti speciali da urlo.

Con un bonus di particolare interesse, però: la trama. E qui, avviso: parte lo spoiler.

Allora, atteniamoci al canovaccio di fondo: l'umanità è stata fottuta da una razza aliena, che si è impossessata del pianeta per depredarlo di ogni energia vitale.
Enormi macchinari aspirano l'acqua, e tanti saluti a ciò che di più prezioso ha il nostro mondo. Totale: rimangono solo deserti.

Ottimo. Perché Hollywood, in qualche modo, è partecipe dell'obbligo di verità a cui evidentemente sottostà questa elite, la quale deve adempiervi per rispettare il principio del libero arbitrio, e lo fa anche tramite uno dei suoi strumenti prediletti: il cinema, appunto.
E se questo film contenesse anche un solo embrione di verità, siamo davvero nellammmerda.

Punto 1: l'inganno. Si fa lavorare il protagonista per il nemico, grazie al sovvertimento completo della realtà delle cose. Lui è convinto di operare per il bene dell'umanità, quando sta portando avanti un compito fondamentale in vista del suo completo sterminio. Ora, sostituite Tom Cruise con uno di quelli che oggi, a seguito di lavaggio del cervello, stanno in piena buona fede sostenendo la narrazione del sistema, e la metafora è perfetta.

Punto 2: la terraformazione "a contrario". Nel senso: si parte da una situazione ambientale ovviamente ottimale per la natura, e la si varia in direzione diametralmente opposta. No acqua vuol dire no ossigeno e no verde. E questo no vuol dire addio alla vita organica, almeno non quella evoluta.

Adesso guardiamo a ciò che sta accadendo:
- in cielo geoingegneria, che è solo l'ultimo nome per dire scie chimiche e/o affini, con annesso controllo del clima;
- implementazione massiva del 5G su terra, per una irradiazione che fotte ciò che è composto di acqua come farebbe un mega microonde a diffusione capillare;
- distruzione sistematica del verde non solo a livello cittadino (i famigerati tagli degli alberi), ma anche con incendi a profusione in punti strategici non urbanizzati;
- scientifica e drastica riduzione delle fonti di approvvigionamento alimentare, con ecatombi programmate di capi di bestiame da allevamento e contemporanea forzata dismissione dei terreni da agricoltura;
- lotta senza quartiere all'anidride carbonica, che è fondamentale, anzi ESIZIALE, per l'esistenza stessa dell'intero regno vegetale, da cui a propria volta dipende il regno animale. Umani compresi.


Le modalità sono certamente differenti rispetto a quelle inscenate nel film, eppure la direzione sembra identica: fare di un contesto creato apposta per la vita organica un ambiente totalmente sterile, asettico, inospitale per qualsiasi forma di vita anche minimamente evoluta. Altro che transizione Green.

Quelle del film saranno le solite esagerazioni made in Hollywood, per una questione di spettacolarizzazione? O potrebbe essere non tanto una programmazione predittiva, quanto una rappresentazione cinematografica volta all'adempimento dell'obbligo di verità?

Ma, su tutto, una domanda: se questi sono davvero molto avanti con la tecnologia, è possibile che possano fare di noi ciò che vogliono, e in men che non si dica. Quindi, perché procedere a rilento e non fare "tutto e subito"?

Forse perché l'energia può essere anche eggregora e pensiero, e noi in quanto mandria ne produciamo in abbondanza sia dell'una che dell'altra. Quindi, la "mungitura" potrebbe essere il motivo per cui procedono con la tempistica della rana bollita. O anche: una nostra presa di coscienza massiva potrebbe fare la differenza. Del resto, ce lo dice anche il finale del film.

Rimangono certi, in ogni caso, due punti: la direzione delle cose, contraria alla vita terrestre. E il nostro dovere di continuare a cercare in primis le giuste domande, nel tentativo di darci le giuste risposte.

Nessuno pensa sia facile. Ma è la lotta dell'umano contro l'antiumano.
E magari in vesti diverse, ma siamo e saremo tutti chiamati a combatterla.

https://t.me/Lanonaelica
Forwarded from Lanonaelica
Joseph Kosinski: conoscenza e obbligo.

Mai sentito? Non fatevene una colpa. Non è un nome particolarmente di grido.

Qui ci interessa perché è il regista di Oblivion. Che non sarà il più gettonato dei vecchi titoli di fantascienza, anzi. Ma proprio per questo suo "tono minore" desta particolare interesse in quanto a densità di contenuti, che magari a prima vista non balzano all'occhio.

È come se Kosinski, traendo spunto dalla graphic novel scritta di suo pugno, avesse voluto racchiudere in un unico pacchetto una serie di "rivelazioni" che dovevano in qualche modo essere elargite al pubblico ignaro.
Uniamo a questo il cognome di provenienza polacca, e non è assurdo ipotizzare una certa conoscenza di date questioni esoteriche grazie all'appartenenza ad una ben precisa etnia, che da più parti si sostiene abbia una stretta connessione con i manovratori dei giochi a livello mondiale.

Per l'ennesima volta: l'obbligo di verità dietro le quinte?

Le panoramiche sulla desertificazione degli oceani sono spettacolari, e danno un'impressione che sa tanto di un qualcosa simile ad una alluvione di fango. Ci stanno dicendo cosa è successo in passato alla civiltà che ci ha preceduto, magari proprio quella pre reset 1500?

Ancora: c'è l'inganno sulle radiazioni. Un riferimento esplicito a Chernobyl? Perché anche qui, esattamente dove c'è un territorio off limits in cui l'ingresso è vietato causa asserita pericolosità per la salute, si nasconde invece un'oasi di verde, acqua e vita. Praticamente una fotocopia di ciò che succede oggi nel sito russo dell'esplosione nucleare datata 1986.

Di nuovo: c'è la cancellazione della memoria individuale in nome della "sicurezza" della missione da portare a termine. Da questo tema il titolo, che significa "oblio": l'umanità, o meglio, la parte di umanità che lavora "per il sistema", si è completamente dimenticata di se stessa e ignora totalmente la propria storia.

E non solo: per questa umanità il rispetto del "regolamento" va al di là di qualsiasi problema e di qualsiasi domanda. Mera esecuzione degli ordini, nessuna questione. L'identikit, insomma, dell'uomo moderno, ridotto ad una sorta di automa per volontà dei manovratori. Che agisce, tra l'altro, a favore del suo stesso boia inconsapevolmente, e in vista di una ricompensa che non arriverà mai: MAGISTRALE.

Discorso "parassita". L'alieno è qua per depredare ogni forma di energia, e per farlo si avvale della migliore macchina che possa operare nel contesto terrestre: l'uomo. Per l'esattezza, un uomo clonato infinite volte e ridotto ad un essere senz'anima.
Anche qui: ci stanno dicendo qualcosa a proposito di ciò che potrebbe essere successo a seguito di un reset passato? Sarebbe la perfetta spiegazione del perché la stragrande maggioranza degli umani sembri oggi completamente priva di anima, e solo una piccola parte si ostini a comportarsi, sentire e ragionare come farebbe un "difetto di fabbricazione".

Ma, sopra ogni cosa, aleggia l'inganno supremo: l'uomo costretto a combattere l'uomo tramite un letterale capovolgimento della realtà. Convinto di operare per la salvezza dell'umanità, chi lavora per il sistema sta invece dando la caccia agli unici umani superstiti.
La storia, in pratica, è stata riscritta ad uso e consumo dell'invasore. Ci suggerisce qualcosa?

Può bastare anche solo la finzione cinematografica, ma hanno l'obbligo di metterci tutto davanti agli occhi. E Kosinski, grazie al vantaggio di operare senza grandissime aspettative o pressioni vista la sua allora scarsa notorietà, potrebbe aver adempiuto a quest'obbligo in modo assolutamente cristallino.

A noi rimane una possibilità fornitaci direttamente da questo loro imperativo, ineluttabile obbligo di adempimento: fare tesoro del nostro libero arbitrio per fare la giusta scelta tra l'essere parte di quella umanità che ha messo leggi, regolamenti e sicurezza davanti anche a se stessa, oppure...

Oppure l'essere parte di quella capace di ricordare e di alimentare ancora, costi quel che costi, la scintilla del divino che ha in sé.

https://t.me/Lanonaelica
Forwarded from Nin.Gish.Zid.Da - ®wld
Avete visto che botte?!

Dazi si, dazi no, canale di Panama, Groenlandia, Iran col nucleare, strage di Gaza che avanza, mattanza in Ucraina etc. etc.…...e ciliegina finale…

Francesco gesuitico torna alla casa del Padre.

Non ricordo un battage pubblicitario così potente, con lutti e sospensioni di sport per la morte di un Papa.https://ningizhzidda.blogspot.com/2025/04/un-giorno-le-verita-saranno-gridate-dai.html