USA SPINGONO I PAESI A PRESENTARE LE MIGLIORI OFFERTE ENTRO MERCOLEDÌ CON LA SCADENZA SUI DAZI IN AVVICINAMENTO
Il 2 giugno 2025, l’amministrazione Trump ha sollecitato i paesi a presentare le loro migliori offerte commerciali entro mercoledì, accelerando i negoziati in vista della scadenza autoimposta del 8 luglio, quando terminerà la sospensione dei dazi "Liberation Day". Questi dazi, annunciati il 9 aprile e poi sospesi per 90 giorni dopo le turbolenze nei mercati finanziari, mirano a ridurre i deficit commerciali e proteggere le industrie USA. La lettera dell’USTR, visionata da Reuters, chiede proposte su tariffe e quote per prodotti USA e avverte che i dazi proseguiranno, nonostante una recente sentenza del Court of International Trade abbia dichiarato che Trump ha ecceduto la sua autorità usando l’International Emergency Economic Powers Act. Un tribunale d’appello ha temporaneamente sospeso tale decisione, lasciando i dazi in vigore. I negoziati coinvolgono UE, Giappone, Vietnam e India, ma solo un accordo preliminare con la Gran Bretagna è stato raggiunto. Il punto centrale è la strategia di Trump di usare i dazi come leva per ottenere concessioni, nonostante le incertezze legali e l’impatto sui mercati globali.
(Reuters, Jarrett Renshaw, 3 giugno 2025, 08:20 CEST)
https://www.reuters.com/business/us-pushes-countries-best-offers-by-wednesday-tariff-deadline-looms-2025-06-02/

HE LIFENG, IL NEGOZIATORE CINESE CHE NON CEDERÀ AGLI STATI UNITI
In un contesto di tensione crescente con l’amministrazione Trump, il vicepremier cinese He Lifeng, uomo di fiducia di Xi Jinping e responsabile economico di Pechino, guida una strategia improntata alla fermezza. Durante i negoziati a Ginevra a maggio, ha concesso una tregua commerciale di 90 giorni e ripreso temporaneamente l’export di terre rare, elemento cruciale per la produzione tecnologica americana. Tuttavia, He si rifiuta di estendere l’accordo, mantenendo così un'importante leva negoziale.
Xi Jinping, rafforzato dai progressi tecnologici della Cina e da una minore dipendenza economica dagli USA, ha affidato a He il compito di difendere una politica industriale aggressiva e non cedere come accaduto nel primo mandato di Trump. A differenza del suo predecessore Liu He, più aperto e formato in Occidente, He Lifeng rifiuta concessioni strutturali e promuove l’idea di una Cina autonoma e resiliente.
Nonostante la crisi economica interna e le pressioni internazionali, Pechino considera l’accordo di Ginevra una vittoria e pianifica, nelle prossime trattative, di offrire concessioni minime (come acquisti agricoli ed energetici) in cambio di riduzioni tariffarie permanenti e libertà di accesso alle tecnologie americane. Per Xi, mostrare debolezza sarebbe politicamente inaccettabile.
(LOPINION, NOTRE CAHIER EXCLUSIF, 4 GIUGNO 2025, 9:37)