Di S.Dalla Torre

L'agenda per l'Italia sembra essere ormai definita. Essa prevede l'aumento dell'età pensionabile a ridosso dei settanta, la tassazione della prima casa ( annunciata dalla riforma degli estimi catastali), la diminuzione dei salari reali (l'inflazione di questo inverno non verrà mai recuperata), la distruzione di una parte considerevole delle piccole e medie imprese. E' probabile che questi obiettivi vengano scaglionati nel tempo. La linea direttiva è però segnata. La transizione ecologica e digitale dovrà essere tutta pagata dalla classe media.
Alla luce di questo, si può prevedere che nei prossimi mesi, alle sacrosante proteste contro l'infame green pass (che è - dobbiamo sempre ricordarlo - l'architrave su cui poggia questo perverso progetto) si aggiungano quelle dovute agli altri motivi di scontento. Sarà allora necessario tenere unificate le diverse lotte ripetendo fino alla nausea che la mano che muove i vari fili è la stessa. Si tratta della finanza mondialista che ha trovato in Mario Draghi il suo portavoce italiano e ha il pieno controllo dei partiti, dei sindacati e della chiesa cattolica.
Spetta ai singoli cittadini, e soltanto ad essi, impedire che l'Italia sprofondi nell'abisso di squallore e miseria che le è stato preparato.
Da WI

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