OraZero Informazione 📢
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La guerra dei satanisti all'umanità sembra concentrarsi sulla distruzione delle fonti energetiche (net zero) e sulla schermatura del sole.

"Net zero 'danneggia le vite umane”, l'inviato di Trump avverte Starmer'.

"L'energia è essenziale per tutto ciò che facciamo. È l'unica industria che è alla base di tutte le altre che conosciamo".

"Una società altamente energizzata fa uscire le persone dalla povertà e porta salute, ricchezza e opportunità, ovunque si trovi in abbondanza. Quando e dove l'energia è scarsa o limitata, gli esseri umani soffrono".

➡️ Un nutrizionista italiano in Australia: t.me/italiaaustralia
Forwarded from Ultimo Uomo ☧
Il 15 aprile 2014 l’esercito ucraino avviò una “missione speciale antiterrorismo”, attaccando con carri armati e veicoli da combattimento la città di Slavjansk, nella regione del Donec’k, atto che segnò l’inizio del conflitto civile ucraino. Alcuni politici di Kiev avevano avvertito di non impiegare l’esercito contro i propri connazionali, e quando in varie località i civili si opposero all’avanzata dei militari, molti soldati si rifutarono di fare il loro dovere, non volendo sparare contro il popolo a cui appartenevano. Lo stesso 15 aprile 2014, il presidente russo Vladimir Putin chiamò il segretario generale dell’ONU Ban Ki-moon e criticò l’impiego delle truppe governative ucraine contro il loro stesso popolo, ragion per cui le Nazioni Unite avrebbero dovuto condannare «il comportamento delle autorità di Kiev.
Ma poiché l’esercito ucraino non aveva varcato i confini del proprio paese, non accadde nulla.

📜Daniele Ganser, Le guerre illegali della NATO

📸 Giorgio Bianchi


👇 💯
https://t.me/Ultimouomo000
Forwarded from ἄσκησις • áskēsis (Emanuele)
Il tempo ha spessori più grandi e più piccoli come la materia. Profondità e abissi come il mare. Ci sono secondi ai margini dell'eternità che controbilanciano secoli. Là può ancora accadere l'infinito.


Ernst Jünger, Mantrana
Forwarded from All'Elefante Nero
Questo attuale desiderio di globalizzare il mondo sopprimendo le nazioni, le specificità, è pura follia. Tutti devono vivere nel loro paese. Come un albero, ognuno ha il suo suolo, il suo ambiente in cui fiorisce perfettamente. È meglio aiutare le persone a prosperare nella loro cultura piuttosto che incoraggiarle a venire in Europa in uno stato di degrado. È una falsa esegesi usare la Parola di Dio per valorizzare la migrazione.

- Robert Sarah
Buon 25 aprile!!!
Son passati 80 anni ma non mi sento per niente libero oggigiorno. I fascisti esistono ancora, hanno il camice, una divisa delle forze dell'ordine, il tesserino dell'Agenzia delle Entrate, la divisa da giornalista o quella da funzionario che sia un giudice o un politico. Il mio voto non vale più niente ed è indifferente chi vince perché sono tutti proni agli stessi padroni che non nominano mai ma sappiamo bene chi sono.
Al posto di un fascismo manifesto, con la faccia e la schiena dritta, facile da combattere, ora ci troviamo tanti fascismi, colorati di verdi o arcobaleno; nascosti ma potenti, reali ma subdoli, indiretti e vili, difficili da affrontare e con tanti più complici. Non mi arrenderò mai, sbaglia chi rimpiange il Duce e sbaglia ancora di più chi non vede che oggi il regime fascista e più forte e potente di prima. Hitler era un pivello in confronto ai capi di stato di oggi in fatto di crudeltà sui deboli, il Duce faceva le bonifiche e mandava in guerra con le scarpe di cartone. La UE manderà in guerra con i migliori carri armati ma con il dissesto idrogeologico ogni volta che piove, senza ospedali, affamandoci ogni giorno di più. Pensate quello che volete ma per me il 25 aprile è lustrare il lampione e insaponare la corda. Perché prima devo essere sereno per concentrarmi nella soluzione rimasta.... Non capiranno mai, il movimento ondulatorio sarà necessario e benedetto. 💪💪💪
Un Libero Giardiniere
👍👆👆👆👆👆👆👆👆👆👆👆👆👆👆Pasolini Docet...💯
Forwarded from Andrea Zhok
Negli ultimi giorni, su pagine di cui ho stima, sono comparsi alcuni testi il cui senso di fondo – senza fare giustizia per le argomentazioni differenti – può essere riassunto in questi termini: “Lasciamoci la vicenda pandemica alle spalle una volta per tutte. Sono stati commessi errori, certo, ma continuare ad ogni pie sospinto a tornarvi sopra finisce per nutrire il settarismo dogmatico di una minoranza, e ciò rende difficile occuparsi di altri temi, più urgenti e importanti.”

Vorrei di seguito spiegare, nel mondo più conciso possibile, perché credo che questo appello, per quanto comprensibile, sia sbagliato.
Parto dal perché lo ritengo comprensibile.

È indubbio che nelle pieghe della critica alla gestione pandemica si sono incistati argomenti di livello molto diverso ed è emersa una tendenza al settarismo. È sicuro che, essendo stato per alcuni un forzoso “momento di sveglia politica”, esso è divenuto per quelli una sorta di paradigma con caratteri di unicità, il che è una forzatura. Ed è certo che la tendenza a vedere tutti gli eventi con occhiali forgiati dalla vicenda pandemica tende a creare, talora, una ripetitività fastidiosa (e anche controproducente per una stessa riflessione sul passato).
Tutto questo lo condivido e dunque capisco il moto di impazienza che può aver alimentato quelle pagine.

Ci sono però ragioni sostanziali per cui penso sia profondamente sbagliato ogni tentativo di “lasciarsi alle spalle” il problema. Nomino, senza pretese di esaustività, tre ragioni, nell’ordine.

1) C’è un elemento di carattere MORALE, profondo, che non solo non è stato mai affrontato pubblicamente, ma che è stato integralmente rimosso. Si dice “sono tati commessi degli errori”, restando nel vago, ma non si ricorda la miriade di vicende letteralmente schifose, di bullismo istituzionale e personale, denigrazione, character assassination, mobbing, ecc. di cui è stato investito quel 15% circa della popolazione italiana che si è trovata tra i renitenti alle inoculazioni (per sé o per i figli).

Chi cerchi un po’ in rete potrà facilmente trovare una lista, che qualcuno si è peritato di raccogliere, di tutti gli improperi, le offese, le aggressioni verbali, gli auspici di morte violenta o malattia dolorosa formulati da rappresentanti delle istituzioni o figure pubbliche, spesso in prima serata, verso i renitenti (etichettati genericamente come “no-vax”). E senza che seguisse mai nemmeno un rimbrotto da parte di quel vasto mondo che si picca costantemente di essere “inclusivo” e “non stigmatizzante”.
Ma quella era solo la punta dell’iceberg, perché l’autorizzazione dall’alto ha dato il via libera a chiunque, all’ultimo buono a nulla, che – per la prima volta nella sua vita, poteva dirsi dalla parte del giusto – di sentirsi in diritto di bullizzare chiunque fosse dall’altra parte, anche persone fragili, adolescenti, malati, donne in stato di gravidanza, ecc. Questa situazione fomentata dalle istituzioni ha portato alla rottura di famiglie, a divorzi, alla rottura di amicizie, ha spaccato durevolmente rapporti umani.

Ecco, rispetto a tutto ciò, gran parte di quelli che erano dalla parte del “Bene con licenza di bullismo” non ha mai ammesso nulla, non è mai ritornato su quanto successo, ha preferito mettere tutto sotto il tappeto, in attesa che il tempo e l’oblio facciano il loro lavoro. È esattamente questo atteggiamento che spinge l’ampia minoranza dei renitenti, spesso, a ritornare con fastidiosa insistenza su quanto accaduto. Perché si tratta di una ferita morale aperta, che semplicemente è impossibile sia dimenticata fino a che non ci sarà una schietta rielaborazione, con ammissioni di colpe.
Forwarded from Andrea Zhok
2) In seconda istanza c’è una questione parimenti priva di elaborazione che ha a che fare con la sfera delle CONSEGUENZE PRATICHE di tutta la vicenda. Oltre al piano delle questioni di ordine morale, che si riferiscono all’interpretazione di ciò che fu, c’è la questione della realtà emersa da quella vicenda. Per un breve momento all’inizio della pandemia si riconobbe che il sistema sanitario era stato condotto dai tagli precedenti ad una condizione di impotenza di fronte a qualunque sovraccarico di ricoveri. Si improvvisarono risposte raffazzonate, costosissime e fallimentari.
Da allora il sistema sanitario pubblico ne è uscito clinicamente morto, con liste di attesa ingestibili e un passaggio sistematico di chi se lo può permettere alla sanità privata. Tutto questo è passato nel dimenticatoio. Viene letto come fatalità. Le persone che restavano in vigile attesa senza cure fino ad arrivare in ospedale spacciate non se l’è filate più nessuno. Rientra tutto tra gli “errori” e le “fatalità”. Pronti a far ripartire la stessa manfrina senza responsabili al prossimo giro.

Tra le conseguenze pratiche c’è anche la semidistruzione psicologica di una generazione di preadolescenti e adolescenti che dalle brillanti soluzioni pademiche è uscita con tassi di depressione, anoressia e bulimia, disagio mentale, abbandono scolastico, fuori controllo (chiedete agli psicologi giovanili che operano sul territorio). Anche qui il sistema del sostegno psicologico e psichiatrico pubblico è tracollato. Anche di ciò nessun parla, nessuno cerca di porvi rimedio. Chi ha avuto, ha avuto, ha avuto…

Vogliamo parlare delle sconcertanti e penose trafile dei danneggiati (o morti) dopo le inoculazioni? Gente che si è trovata a muoversi in un meccanismo costruito a tavolino per evitare qualunque responsabilità? Un meccanismo dove tutti, dalle case farmaceutiche ai medici vaccinatori erano coperti da varie forme di immunità, dove veniva chiesto di firmare un “consenso informato” che doveva fungere anche da liberatoria, solo che se non apponevi liberamente la firma ti toglievano il sostentamento (non era possibile venire inoculati senza firmare, senza inoculazione niente Green Pass, senza Green pass niente stipendio). Qui la lista dei trucchi adottati per deresponsabilizzare le istituzioni e minimizzare le ammissioni di colpa è letteralmente infinita. Ma siccome di tutto ciò non si è mai voluto discutere pubblicamente, i più continuano a non avere idea di quel che è successo e sbambano di “pochi casi” (spiace, per fare un omelette si deve rompere qualche uovo no?).

3) C’è infine un elefante geopolitico nella stanza. La gestione pandemica ha rappresentato la prova generale di un “serrate le fila” del mondo occidentale a guida americana. Tutti e soli i paesi che rientravano nel cerchio magico delle alleanze militari americane hanno adottato la medesima lettura dei fatti, si sono affidati (obbligatoriamente) ai medesimi vaccini, hanno fornito dati coordinati, hanno bloccato e censurato centralmente le voci dissidenti. Questo fronte includeva Europa occidentale, Usa, Canada, Australia, Nuova Zelanda e Israele. Al di fuori di questa cerchia le soluzioni e le lettura degli eventi sono state molto variegate, ma di tutto ciò noi non riuscivamo a sapere praticamente nulla. (In Europa l’unico paese che ha adottato soluzioni diverse, e alla fine nettamente migliori, è stata la Svezia, che era fuori dall’eurozona e, allora, fuori dalla Nato.)
Forwarded from Andrea Zhok
Noi oggi sappiamo che sin dall’inizio la gestione della strategia pandemica ha visto la presenza attiva di esperti militari, rappresentanti della Nato che assistevano alle riunioni dei “comitati scientifici”. La motivazione, naturalmente, può essere del tutto comprensibile: poteva trattarsi di un attacco batteriologico e il coordinamento in ottica militare era una reazione sensata. Solo che, al netto del buon senso e anche al netto dell’origine del virus (che oggi sembra oramai accertato essere un prodotto di laboratorio), ciò che è avvenuto davanti ai nostri occhi è stato un cambiamento di paradigma geopolitico epocale, in cui oggi siamo immersi.

Per la prima volta dalla seconda guerra mondiale la società occidentale è stata subordinata a meccanismi di sorveglianza, inquadramento e controllo di tipo militare, coprifuoco, lockdown, patentini, sistemi di videosorveglianza. Per la prima volta il controllo sull’informazione è stato capillare, con pressioni ai più alti livelli sulle agenzie di stampa e sui social media per bloccare la diffusione di informazioni contrarie alla “ragion di stato”. E che dire delle riviste scientifiche, dove come denunciato da quei pochi che hanno cercato di sottrarvisi (tra le maggiori l’unica eccezione è stata il British Medical Journal) era divenuto virtualmente impossibile pubblicare alcunché che potesse ostacolare lo “sforzo bellico” dell’inoculazione di massa. Che dire degli ordini dei medici e del loro utilizzo disciplinare con sanzioni pesantissime nei confronti di quei medici che, esercitando in scienza e coscienza, ritenevano di dover dissuadere alcuni tra i loro pazienti all’assunzione di un farmaco sperimentale? (Non entro neppure nella serie infinita di schiette idiozie dal punto di vista scientifico che sono state fatte passare per “la Voce della Scienza”, come i mix di vaccini diversi – del tutto privi di sperimentazione – o l’utilizzo raccomandato per donne in stato di gravidanza – laddove le stesse case farmaceutiche affermavano non essere stata condotta alcuna sperimentazione.)

Questo straordinario accentramento del controllo, questo disciplinamento autoritario di quasi un miliardo di persone, utilizzando una chiave di lettura per definizione inaccessibile all’accertamento del grande pubblico – la minaccia di un virus – ha oliato meccanismi di straordinaria pericolosità per tutto ciò che riteniamo essere democrazia. Questo meccanismo ha dato prova di sé così eccellente che a tutt’oggi una maggioranza della popolazione pensa che non sia successo niente, che sia tutto come prima, che viviamo in festose liberaldemocrazie – opposte a quei luoghi di oscurità retriva in cui vivono gli altri 7 ottavi del pianeta.

Ecco, mi sono dilungato sin troppo, anche se non ho detto neanche un centesimo di tutto quello che si potrebbe dire. Quello che mi preme sottolineare in conclusione è solo una cosa. Le ragioni per cui la vicenda pandemica non solo non deve, ma non può essere lasciata dietro le spalle sono ragioni fondamentali.
Esse hanno a che fare con ferite morali non sanate, con conseguenze pratiche lasciate cadere in un oblio senza colpevoli e soprattutto con uno straordinario cambiamento di paradigma nella gestione del potere di quella parte di mondo che ci compiacciamo di chiamare “liberaldemocratico”. Con un potenziale orizzonte bellico che oscura sempre di più l’orizzonte dell’Europa – spiace dirlo – ma ciò di cui avremmo bisogno non è affatto di “lasciarci dietro le spalle” quello che è accaduto, ma, semmai, di renderlo finalmente oggetto di un’aperta e diffusa analisi pubblica.
Forwarded from The General
BREAKING: President Trump says Netanyahu won't be able to drag him into a war with Iran.

"If we don't make a deal, I'll be leading the pack. I am ready to meet Iran's Supreme Leader."

@GeneralMCNews
Forwarded from Laura Ru (Laura Ru)
A terrorist attack kills the Deputy Chief of the General Staff’s Main Operations Directorate, Yaroslav Moskalik, just when Trump’s special envoy, Steve Witkoff, arrives in Moscow for negotiations with Vladimir Putin. I can think of a country that would stop at nothing in order to derail these negotiations and works closely with Ukrainian terrorists.
According to Baza Telegram channel, the last owner of the car that exploded in Balashikha, near Moscow, is Ignat Kuzin, a native of Sumy, in Ukraine.
He bought the Volkswagen Golf in early February 2025 from the previous owner. @LauraRuHK