Altaforte Edizioni
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"Foco Grosso", il nuovo saggio curato dall’Accademia Liverziani è il primo libro del 2020 edito da Altaforte

Bombarde e duelli, "Foco Grosso" presenta una sintesi storica e sardonica dei mezzi di difesa e offesa.

La produzione armiera vista e raccontata con un linguaggio sardonico ma, allo stesso tempo, storico e preciso.
Tra duelli all’arma bianca, episodi curiosi e spunti storici, il libro trasporta appassionati del settore e lettori curiosi in quella che è una sintesi non scontata e inusuale dei mezzi di difesa e di offesa dall’antichità ai primordi del secolo XX.

Rimanete con noi per scoprire curiosità e aneddoti molto interessanti sul tema trattato dal #librodifebbraio: "Foco Grosso" dell'Accademia Liverziani è in arrivo!

📍DISPONIBILE DAL 10 FEBBRAIO
Le pillole di "Foco Grosso" 📖

“Barone bacchettone”, così veniva chiamato Oscar Luigi Scalfaro, futuro Presidente della Repubblica, tanto pronto nel giudizio quanto veloce nel sottrarsi ai doveri dei gentiluomini, prendendosi del fellone niente di meno che dal principe Antonio de Curtis, in arte Totò. Seguiteci per scoprire tutte le curiosità e gli aneddoti che vi introdurranno nel mondo del #librodifebbraio di Altaforte: "Foco Grosso. Memorie patrie di armi" a cura dell’Accademia Liverziani 📖
Le pillole di.. "Foco Grosso" 📖

Il duello olimpionico

Negli ultimi anni del secolo XIX il duello d’assalto venne assimilato alle discipline sportive e successivamente, in occasione delle Olimpiadi intermedie di Atene, venne di fatto incluso nei giochi Olimpici.

Le speciali pistole “a cera”, a retrocarica, prodotte ad hoc dalla ditta parigina “Piot Lepage”, venivano poste in un incavo refrigerato per evitare il surriscaldamento della canna, perché la cera del proiettile non si fondesse anzitempo. (...) Alcuni duellanti, raffinati nella scelta degli accessori, utilizzavano sul campo un secchiello da champagne, pieno di ghiaccio, cui introdurre le armi per opportunamente rinfrescar le canne prima degli incontri.

Come dire, abnegazione sportiva senza rinunciare alla classe.

Le curiosità e gli aneddoti che vi introdurranno nel mondo del #librodifebbraio di Altaforte: "Foco Grosso. Memorie patrie di armi" a cura dell’Accademia Liverziani 📖
Le pillole di.. "Foco Grosso" 📖

Chi ha inventato il revolver?

L’invenzione è storicamente attribuita al noto imprenditore statunitense Samuel Colt, riconosciuto come il “padre” dei moderni revolver. Molti ignorano, tuttavia, che un artigiano costruì in Sardegna, a Gadoni, la pistola a tamburo ben 3 anni prima dell’americano Samuel Colt.

Francesco Broccu, inventore e fabbro di grande manualità, produsse nel 1832 la “Revoltella Broccu”, una pistola a sei colpi munita di tamburo, in grado di roteare meccanicamente con l’armarsi del cane, per incastrarsi sulla canna al momento del fuoco.
Del tutto simile, al posteriore revolver di Colt, la Revoltella Broccu era capace di sparare sei colpi a ripetizione senza incepparsi. Broccu venne invitato ad illustrare il meccanismo ed introdurre ufficialmente la sua creazione al Re, ma lui, diniegò, per continuare a produrre per i suoi compaesani.

Seguiteci per scoprire le curiosità che vi guideranno verso il #librodifebbraio: "Foco Grosso" dell’Accademia Liverziani 📖
Le pillole di.. "Foco Grosso" 📖

Antichi guerrieri Sardi al servizio dei Faraoni
Molti accademici, ed archeologi italiani ed egiziani, danno per certa la pertinenza degli Sherdana, guardia pretoriana dei Faraoni, ai popoli "nuragici sardi".

“Non è un caso la somiglianza delle armature tra gli shardana e i nuragici, soffermandoci in particolare sulle spade e gli scudi, osservando i disegni scolpiti sui muri egizi e i bronzetti sardi.”

La più antica menzione del popolo chiamato Sherdana, si trova nelle “Lettere di Amarna”, documenti redatti nell’area dell’antica Akhetaton. L’archivio include la corrispondenza tra il Re di Biblo, nodale centro della civiltà fenicia, e il Faraone.
In tale contesto, i “Sardi” appaiono già come grandi avventurieri e soldati, disciplinati nel combattere e pronti ad offrire i loro servigi ai sovrani locali.

Tante curiosità e aneddoti dal #librodifebbraio:”Foco Grosso. Memorie patrie di armi" dell’Accademia Liverziani 📖
Le pillole di.. "Foco Grosso" 📖

I primi proiettili della storia
Le “Glandes”, proiettili scagliati dai frombolieri romani, venivano fuse in stampi e recavano sovente delle iscrizioni.
Ne troviamo di argute, minacciose, ironiche, a volte propiziatorie o animate da beffardo sadismo.

In Umbria si conservano quelle che le truppe di Agrippa e Ottaviano si scambiavano con le milizie di Antonio e Fulvia, durante l’assedio di Perugia (42 a.C.).

Alcune recano inciso un fulmine e sul retro un laconico “Accipe!” (“beccati questo”), e ancora si ironizza: "Per un pelo!" o su di un ultimo, semplicemente: “Aimè!”

Le memorie che le Ghiande militari portano iscritte, a volte tradiscono un’inclinazione di vivo idioma, volgare, colorito, atto ad offendere nell’intimo.

"Per il didietro di Pompeo", si augura un fromboliere, o ancora auspicando “Che entri nel retto di Ottaviano” o nello specifico in altre parti intime di Fulvia, la moglie di Marco Antonio.
Ecco le curiosità del #librodifebbraio: "Foco Grosso” 📖
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Le incredibili invenzioni di Giovanni Fontana

Il “Bellicorum Instrumentorum”, ad opera di Giovanni Fontana, maestro ingegnere e scienziato, è una straordinaria raccolta di progetti di macchine da guerra, finemente decorato ad illustrare avanzati prodotti della tecnologia bellica quattrocentesca alternati a visioni oniriche e ammalianti prospetti di marchingegni e creature fantastiche automatizzate.

Cammelli robot e scimmie meccaniche per allietare i bambini, misteriose serrature sonore per custodire tesori, il progetto di missili terra – acqua. Ed ancora cannoni a forma di draghi volanti o demoni, che emettono “chimici effluvi, fetore e raggi di fuoco”, terrorizzando i difensori di una città assediata.

La sua passione per esperimenti magici, unitamente ad una certa fascinazione per il macabro, gli valse un’accusa di stregoneria che fiaccò la sua carriera.

Scopri gli aneddoti del #librodifebbraio: "Foco Grosso” 📖
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Armi, duelli, polvere da sparo.
Foco Grosso è questo e molto di più: è la storia della tradizione armiera italiana tra genialità e follia.

Un compendio breve sulle armi in Italia, dalla clava ai giorni nostri. Una sintesi accademica, storica, etimologica, sardonica, esoterica, esaustiva dei mezzi di difesa e di offesa ad uso di far guerra, dall’antichità ai primordi del secolo XX.

il #librodifebbraio è quasi arrivato!
"Foco Grosso. Memorie patrie di armi" a cura dell’Accademia Liverziani📖

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Spedizioni a partire dal 10 febbraio, prenota la tua copia sul nostro sito!
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Italian Battalion Louisiana Militia

In occasione dell'Impresa dei Mille, Colt omaggiò Garibaldi di un centinaio dei suoi prodotti, tra pistole e carabine.
Garibaldi seppe ripagare i servigi resi, offrendogli un contingente Italiano, composto da 2000 ex militari borbonici che giunsero a New Orleans nel 1861. I combattenti furono radunati in un unico reparto “Garibaldi Guards, Italian battalion Louisiana Militia.”
Questi ebbero un ruolo fondamentale nella vittoria confederata di Manassas nel 1862.
Qui gli ex borbonici del 10° Reggimento, inferiori di numero, male equipaggiati ed a corto di munizioni, ebbero la trovata di frenare l’avanzata Nordista a colpi di sassi e pietre.

Ciottoli, lastroni, quadrelle e brecce di macigno, scagliati a tormenta fino a disperdere le controparti. E in assenza di munizioni gli uomini combatterono con le rocce mantenendo la loro posizione. Il nemico si ritirò.

Tutti gli aneddoti del #librodifebbraio: "Foco Grosso" 📖

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La dinamite è un miscuglio formato dal prodotto della glicerina con l’acido nitrico e da una polvere minerale inerte, che scoppia per forte urto o percossa e si adopera come potente mezzo di distruzione.


L’invenzione è attribuita a un chimico e imprenditore svedese, Alfred Nobel, ma non tutti sanno che gli studi di Nobel sull’argomento derivavano da antecedenti ricerche di ben altro scienziato: l’italiano Ascanio Sobrero (1812-1888). Medico, chimico e segretario perpetuo dell’Accademia delle Scienze di Torino, fu infatti il primo a sintetizzare la nitroglicerina. Questo e tanto altro nel #librodifebbraio di Altaforte: “Foco Grosso” a cura dell’Accademia Liverziani 📖 ORA DISPONIBILE!
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Beretta

La famiglia Beretta fu attiva in Gardone fin dal Quattrocento, comparendo nei registri di Inzino (Bs) e di Brescia come «patroni degli edifigi da foco», «capi maestri» e «mastri di ruote e di azzalini».

A riguardo, il primo documento ufficiale risale al 1498 (documentazione del XVI secolo presso l’Archivio di Stato di Venezia) e del 1526 è una ricevuta di pagamento, tuttora conservata presso gli archivi della ditta, relativa ad una fornitura d’armi provvista alla Repubblica di Venezia: «Oggi 3 Ottobre 1526. Mastro Bartolomeo Beretta da Gardone, territorio Bresciano, per 185 canne da archibugio alla Casa nostra dell’Arsenale, dati ducati 296».
Tale bolletta, previa datazione, è sufficiente per definire inoppugnabilmente la «Beretta» quale più antica impresa industriale al mondo.

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