Israele sta sequestrando le telecamere dei giornalisti stranieri e ha disposto anche il divieto di riprendere i missili iraniani che colpiscono le città israeliane. Lo stato ebraico vuole nascondere al mondo la sua disfatta.

Iron Dome sta andando in tilt. I missili della contraerea israeliana tornano indietro come un boomerang. Gli attacchi iraniani andranno avanti anche nelle prossime ore. Israele ha ordinato la fine delle dirette televisive perché sta subendo una umiliazione senza precedenti.

Ad Haifa, la situazione pare particolarmente grave. I missili iraniani hanno distrutto la raffineria, centro economico nevralgico del Paese, e la centrale elettrica. Stanotte l'Iran ha risposto nuovamente agli attacchi israeliani. Israele ha ordinato il blackout mediatico per provare a nascondere il suo fallimento. Tutto però pare inutile. Non sarà la censura a salvare lo stato ebraico.

Israele è arrivata ad un momento cruciale della sua storia. Mai l'esistenza di questo Stato è stata così a rischio come lo è ora con il disastro della guerra contro l'Iran. Israele ora minaccia il mondo con l'opzione Sansone. Israele oggi è la più grossa minaccia per la pace mondiale.
https://www.lacrunadellago.net/la-disfatta-di-israele-la-profezia-di-q-e-lopzione-sansone/

L'Iran ha colpito il quartier generale del Mossad. Nessuno aveva mai inferto simili umiliazioni allo stato ebraico. Israele ha proibito le riprese video per tale ragione. Non vuole che il mondo veda il disastro dello stato ebraico.

Massicce esplosioni ad Haifa. Non si conoscono ancora le cause dell'accaduto, ma non sembra essere opera dei missili iraniani. Siamo ai sabotaggi interni nello stato ebraico?

Secondo Haaretz, gli israeliani stanno lasciando il Paese via mare dopo che Tel Aviv ha imposto il divieto di lasciare Israele via aereo. Stiamo tornando indietro in pratica. All'inizio dell'800 era iniziata la colonizzazione della Palestina per volontà della famiglia Rothschild. Oggi assistiamo alla fine di un'epoca. La "terra promessa" non è più la meta ambita un tempo dagli ebrei. È veramente la fine del secolo sionista.

L'Iran sta per colpire Dimona. È il villaggio nel quale Israele sviluppò la sua arma nucleare che il presidente Kennedy voleva subito fermare. Kennedy aveva già compreso 62 anni fa quale minaccia fosse una Israele dotata di armi nucleari.

Dimona. Adesso.

Gli infiltrati del Mossad in Iran hanno piazzato ordigni esplosivi nel Paese. Israele non sta conducendo una guerra per colpire obiettivi strategici. Colpisce ospedali, stazioni televisive e civili comuni. Agisce come l'entità terrorista che è, e questo dimostra, ancora una volta, come non solo sia intrinsecamente criminale ma che non può vincere questa guerra. Può provare a fare quello che gli riesce meglio: uccidere innocenti.

Ieri sera in molti hanno soffiato sul fuoco della terza guerra mondiale. Lo hanno fatto i media americani e israeliani che addirittura annunciavano l'ingresso degli Stati Uniti in guerra nella notte di ieri pur di forzare Trump a salvare lo stato ebraico dal disastro. Lo ha fatto la solita falsa controinformazione da tempo identica agli organi di stampa e lo hanno fatto persino alcuni canali russi. Alla fine, Trump non solo non ha preso una decisione del genere, ma non ha fatto nemmeno il discorso che i media affermavano dovesse fare.

Qualche ora dopo, faceva tweet sulla crescita dei salari in America, per dire quanto poco gli interessi del conflitto. Nessuno però ha fatto delle osservazioni di buon senso. Trump in quasi 10 anni non ha fatto scoppiare nessuna guerra. È stato eletto e ha rischiato di essere ucciso per aver restituito la sovranità perduta agli Stati Uniti e aver sottratto allo stato profondo di Washington il potere militare americano. Perché mai avrebbe dovuto cambiare linea proprio ora? Nessuno ha provato a chiedersi tutto questo. Volevano tutti il disastro globale.

Non appena ieri è terminata la riunione del Consiglio di sicurezza degli Stati Uniti, l'Iran ha lanciato un altro massiccio attacco contro il quale la debole contraerea israeliana non è riuscita a fare nulla. Teheran già sapeva probabilmente che non ci sarebbe stato nessun ingresso degli Stati Uniti in guerra, ed è ripartita esattamente da dove aveva iniziato. Lo stato ebraico è all'angolo. Se non viene una potenza militare a salvarlo, è destinato a soccombere.

Le forze armate iraniane hanno arrestato un agente del Mossad che ha tentato di suicidarsi subito dopo la cattura con una pillola al cianuro. A quanto pare, cercano una via di uscita "facile" pur di non affrontare gli interrogatori e rivelare ciò che sanno.
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La Russia non gira attorno alla questione. Afferma che gli attacchi di Israele sono una minaccia per l'intera regione del Medio Oriente. Soltanto qualche ora fa, qualche propagandista sionista affermava che Mosca avrebbe ritirato il suo sostegno a Teheran. Le bugie della disinformazione sionista durano sempre molto poco.