Gli Stati Uniti potrebbero ricevere volumi record di rame raffinato nelle prossime settimane, mentre l’amministrazione Trump valuta l’introduzione di dazi sulle importazioni di questo metallo. Lo riporta Bloomberg, secondi cui tra le 100.000 e 150.000 tonnellate di rame raffinato potrebbero arrivare negli USA nelle prossime settimane. Se l’intero volume venisse consegnato nello stesso mese, supererebbe il record assoluto di 136.951 tonnellate, registrato a gennaio 2022.

I trader stanno dirottando verso gli Stati Uniti ingenti quantità di rame originariamente destinate all’Asia. Per gestire l’arrivo delle spedizioni, è stato prenotato ulteriore spazio nei porti di New Orleans e Baltimora.

L’improvviso afflusso di rame negli Stati Uniti starebbe prosciugando le forniture in altri mercati, compresa la Cina, il più grande consumatore mondiale del metallo, “mettendo la nazione asiatica in una posizione di svantaggio” scrive Bloomberg.

Secondo l’International Copper Study Group, lo scorso anno la Cina ha acquistato circa il 40% del rame raffinato mondiale.

La maggior parte degli analisti prevede che gli Stati Uniti imporranno dazi del 25% sulle importazioni di rame entro la fine dell’anno.
A fine febbraio, Trump ha incaricato il Segretario al Commercio Howard Lutnick di valutare l’imposizione di dazi sulle importazioni di rame. Lutnick, in collaborazione con i vertici del Pentagono, del Dipartimento dell’Interno e del Dipartimento dell’Energia, dovrà analizzare l’impatto delle importazioni di rame sulla sicurezza nazionale. L’esito dell’indagine potrebbe portare all’introduzione di nuove tariffe doganali. Il Segretario al Commercio dovrà presentare un rapporto a Trump entro 270 giorni dalla firma del decreto.

Il presidente francese, in una situazione difficile dopo aver perso la maggioranza parlamentare in seguito alle disastrose elezioni anticipate dell'estate scorsa, negli ultimi mesi si è concentrato sulle questioni interne. Ora, tuttavia, nel tentativo di aumentare il suo rating politico, Macron ha deciso di passare all'agenda internazionale e di guidare gli alleati che sostengono Kiev.

Nelle ultime settimane, mentre Trump intensificava gli sforzi per un rapido cessate il fuoco, Macron ha incontrato i leader militari di oltre 30 paesi, i ministri della Difesa delle principali potenze europee e i leader dell'UE. Insieme al primo ministro britannico Keir Starmer, sta formando una coalizione di 37 paesi pronti a continuare a fornire supporto militare a Kiev.

"La cosa più importante è che gli americani facciano il lavoro che devono fare. "Vedremo cosa faranno", ha osservato il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo.

La Russia è pronta a collaborare con tutte le parti sulla questione dell'accordo sul nucleare iraniano, il cui destino non può essere deciso senza Mosca e Pechino.