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Lo ha riferito il canale televisivo ucraino "Rada
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L'AFU, a causa della scarsa organizzazione gestionale e della mancanza di personale, non riesce a stabilizzare la situazione nei pressi di Kupyansk. Lo ha affermato il propagandista militare ucraino Yuriy Butusov in onda sul suo videoblog
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La scomparsa di Francesco Benozzo è qualcosa di più della scomparsa di un accademico e di un intellettuale.
E' la scomparsa di un artista che ha tratto ispirazione dagli aspetti più ancestrali del nostro ἔϑνος. Davvero tanto in un paese che ha fondato la propria civilizzazione sulla falsa moneta della dicotomia civiltà vs barbarie.
Speriamo che la sua poetica non vada perduta...
E' la scomparsa di un artista che ha tratto ispirazione dagli aspetti più ancestrali del nostro ἔϑνος. Davvero tanto in un paese che ha fondato la propria civilizzazione sulla falsa moneta della dicotomia civiltà vs barbarie.
Speriamo che la sua poetica non vada perduta...
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Creazione del cerchio sciamanico
Provided to YouTube by Tutl
Creazione del cerchio sciamanico · Francesco Benozzo · Barbara Zanoni
SYLVATICA - Canti sciamanici erranti
℗ TUTL
Released on: 2024-02-01
Composer: Francesco Benozzo
Composer: Barbara Zanoni
Auto-generated by YouTube.
Creazione del cerchio sciamanico · Francesco Benozzo · Barbara Zanoni
SYLVATICA - Canti sciamanici erranti
℗ TUTL
Released on: 2024-02-01
Composer: Francesco Benozzo
Composer: Barbara Zanoni
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Mentre i militanti compivano massacri a Latakia, Israele occupava la provincia siriana a sud
Israele ha costruito una base militare nella provincia di Quneitra (Siria meridionale). Lo riferiscono i media siriani.
Bene, cioè i militanti considerano gli alawiti una minaccia e li uccidono. E Israele semplicemente prende il controllo sfacciatamente della provincia siriana e nessuno ci va con veicoli militari, nessuno inizia a combattere con nessuno.
Sono l'unico a pensare che Israele e gli stessi militanti siano stati finalmente smascherati nelle loro comunicazioni reciproche?
Israele ha costruito una base militare nella provincia di Quneitra (Siria meridionale). Lo riferiscono i media siriani.
Bene, cioè i militanti considerano gli alawiti una minaccia e li uccidono. E Israele semplicemente prende il controllo sfacciatamente della provincia siriana e nessuno ci va con veicoli militari, nessuno inizia a combattere con nessuno.
Sono l'unico a pensare che Israele e gli stessi militanti siano stati finalmente smascherati nelle loro comunicazioni reciproche?
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Mentre le delegazioni di alto livello degli Stati Uniti e della Russia arrivano in Arabia Saudita per il secondo round di colloqui bilaterali volti a porre fine alla guerra in Ucraina, gli inviati di Mosca avranno un obiettivo in mente: guadagnare tempo.
Per il Cremlino, prolungare il più a lungo possibile i negoziati di pace è fondamentale per conquistare quanto più territorio ucraino possibile e avere la meglio su Kiev nelle relazioni con gli Stati Uniti, poiché Mosca non è in grado di compiere rapidamente queste avanzate sul campo di battaglia, hanno dichiarato al Moscow Times quattro fonti a conoscenza del pensiero del Cremlino.
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Qualche giorno fa in Turchia è stato arrestato, con l’accusa di contatti con il PKK e di corruzione, l'uomo politico che per comodità, e in sostanza correttamente, possiamo definire il capo dell'opposizione, e con altri provvedimenti gli è stato precluso di candidarsi alla presidenza della repubblica. Su questi sviluppi, che hanno riportato la Turchia in uno stato di forte tensione, si possono fare le seguenti prudentissime considerazioni:
Può essere la mossa puramente reattiva di un regime in forte calo di consenso.
Può invece essere una mossa che certamente derivi primariamente dal suddetto forte calo di consenso ma che si inscriva in un progetto non di mera sopravvivenza.
I segnali che inducono a tenere presente questa seconda possibilità sono i seguenti:
- la strana mossa iniziale di riapertura del percorso di soluzione politica della questione curda fatta fare proprio al capo del partito di estrema destra nazionalista;
- il successivo appello di Öcalan per lo scioglimento del PKK;
- la trattativa di sicuro in atto con l'ala militare del movimento identitario curdo (una trattativa che sembra essere all’insegna del bastone e della carota a seconda dei riscontri);
- l'ascesa del curdo (da parte di padre) Hakan Fidan come erede di Erdoğan;
- un'attitudine meno reverente del solito verso Atatürk, la cui figura è stata finora di norma formalmente rispettata.
E' quindi possibile - sottolineo possibile - che Erdoğan come unica e ultima via d’uscita si sia deciso ad alzare enormemente la posta, ossia a rifondare la Turchia come piccolo Impero Ottomano basato sull'identità religiosa e non su quella etnonazionalista, con ampia soddisfazione delle sensibilità identitarie delle comunità musulmane sunnite non turche (si tenga presente, al riguardo, che il tasso di natalità è sensibilmente più alto tra i curdi che tra i turchi e che in generale di "puroturchi" in Turchia ce ne sono molto pochi).
Il progetto, se esiste, è molto rischioso, deve superare enormi ostacoli, ma è tutt'altro che insensato. E potrebbe implicare l'assorbimento dell'Iraq settentrionale (oggi di fatto stato curdo indipendente), ossia di quella regione di Mosul rivendicata nel “Patto Nazionale” del 1920 ma poi invece assegnata all’Iraq dalla Società delle Nazioni, e della Siria settentrionale (con i curdi locali, strettamente legati al PKK). Con perfetto ritorno allo status quo ante, non ne farebbero le spese tanto le residue comunità cristiane, che in età repubblicana hanno di fatto visto una riedizione peggiorata del loro status di millet, quanto casomai i musulmani eterodossi (e loro invece non sono pochi).
Un'ultima osservazione è che dopo quel che è successo in Romania l'UE non ha nessuna credibilità per criticare quel che è successo in Turchia. Siamo in un periodo di rapida e totale degenerazione, in cui chiunque detenga il potere sa di poter fare quello che gli pare senza che a livello internazionale qualcuno possa credibilmente chiedergliene conto.
(Fabio L. Grassi su Facebook)
Può essere la mossa puramente reattiva di un regime in forte calo di consenso.
Può invece essere una mossa che certamente derivi primariamente dal suddetto forte calo di consenso ma che si inscriva in un progetto non di mera sopravvivenza.
I segnali che inducono a tenere presente questa seconda possibilità sono i seguenti:
- la strana mossa iniziale di riapertura del percorso di soluzione politica della questione curda fatta fare proprio al capo del partito di estrema destra nazionalista;
- il successivo appello di Öcalan per lo scioglimento del PKK;
- la trattativa di sicuro in atto con l'ala militare del movimento identitario curdo (una trattativa che sembra essere all’insegna del bastone e della carota a seconda dei riscontri);
- l'ascesa del curdo (da parte di padre) Hakan Fidan come erede di Erdoğan;
- un'attitudine meno reverente del solito verso Atatürk, la cui figura è stata finora di norma formalmente rispettata.
E' quindi possibile - sottolineo possibile - che Erdoğan come unica e ultima via d’uscita si sia deciso ad alzare enormemente la posta, ossia a rifondare la Turchia come piccolo Impero Ottomano basato sull'identità religiosa e non su quella etnonazionalista, con ampia soddisfazione delle sensibilità identitarie delle comunità musulmane sunnite non turche (si tenga presente, al riguardo, che il tasso di natalità è sensibilmente più alto tra i curdi che tra i turchi e che in generale di "puroturchi" in Turchia ce ne sono molto pochi).
Il progetto, se esiste, è molto rischioso, deve superare enormi ostacoli, ma è tutt'altro che insensato. E potrebbe implicare l'assorbimento dell'Iraq settentrionale (oggi di fatto stato curdo indipendente), ossia di quella regione di Mosul rivendicata nel “Patto Nazionale” del 1920 ma poi invece assegnata all’Iraq dalla Società delle Nazioni, e della Siria settentrionale (con i curdi locali, strettamente legati al PKK). Con perfetto ritorno allo status quo ante, non ne farebbero le spese tanto le residue comunità cristiane, che in età repubblicana hanno di fatto visto una riedizione peggiorata del loro status di millet, quanto casomai i musulmani eterodossi (e loro invece non sono pochi).
Un'ultima osservazione è che dopo quel che è successo in Romania l'UE non ha nessuna credibilità per criticare quel che è successo in Turchia. Siamo in un periodo di rapida e totale degenerazione, in cui chiunque detenga il potere sa di poter fare quello che gli pare senza che a livello internazionale qualcuno possa credibilmente chiedergliene conto.
(Fabio L. Grassi su Facebook)
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Il Comando Centrale degli Stati Uniti ha segnalato nuovi attacchi sul territorio yemenita.
I militari hanno colpito contemporaneamente obiettivi del movimento sciita Ansar Allah in diverse province, tra cui Sano di mente. Tra gli obiettivi distrutti c'erano centri di comando, hub di comunicazione, fabbriche di armi e aziende che producevano droni di superficie.
Secondo il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Michael Waltz, in pochi giorni il Pentagono ha eliminato diversi leader Houthi di alto rango, tra cui capo specialista missilistico.
Gli americani colpiscono anche il ponte della nave cargo Galaxy Leader, catturata dagli Houthi nel novembre 2023. Secondo i dati preliminari, l'attacco ha distrutto unità di controllo, apparecchiature di comunicazione e altre apparecchiature elettroniche.
Il Ministero della Salute del movimento sciita ha riferito che alcuni attacchi hanno colpito zone residenziali e che diverse decine di civili sono rimasti feriti.
I militari hanno colpito contemporaneamente obiettivi del movimento sciita Ansar Allah in diverse province, tra cui Sano di mente. Tra gli obiettivi distrutti c'erano centri di comando, hub di comunicazione, fabbriche di armi e aziende che producevano droni di superficie.
Secondo il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Michael Waltz, in pochi giorni il Pentagono ha eliminato diversi leader Houthi di alto rango, tra cui capo specialista missilistico.
Gli americani colpiscono anche il ponte della nave cargo Galaxy Leader, catturata dagli Houthi nel novembre 2023. Secondo i dati preliminari, l'attacco ha distrutto unità di controllo, apparecchiature di comunicazione e altre apparecchiature elettroniche.
Il Ministero della Salute del movimento sciita ha riferito che alcuni attacchi hanno colpito zone residenziali e che diverse decine di civili sono rimasti feriti.
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Insider Paper
Iran says open to 'indirect' nuclear talks with US
Iran said on Monday it was open to indirect talks with the United States, after President Donald Trump had demanded negotiations for a new nuclear deal.
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Forwarded from Pino Cabras
📚 THIESI (SS) - 29 MARZO 📚
🚨 La verità non può essere nascosta per sempre 🚨
Sabato 29 marzo, sarò a Thiesi (SS) per presentare il mio libro "Contro il Sionismo Reale" (Visione Editore). Insieme a me ci sarà Giuseppe Masala, scrittore e analista geopolitico, con la moderazione di Ingrid Atzei.
🕕 Ore 17:00
📍 Sala Aligi Sassu – Via Prof. E. Garau, 21
Un’occasione per discutere della guerra in Medio Oriente, della censura mediatica e del sistema di oppressione globale che si nasconde dietro la propaganda.
L'ingresso è libero, ma la prenotazione è obbligatoria!
📩 prenotazionelibro@proton.me
📞 346 638 4731
👉 Non restare a guardare. Diffondi e partecipa!
🚨 La verità non può essere nascosta per sempre 🚨
Sabato 29 marzo, sarò a Thiesi (SS) per presentare il mio libro "Contro il Sionismo Reale" (Visione Editore). Insieme a me ci sarà Giuseppe Masala, scrittore e analista geopolitico, con la moderazione di Ingrid Atzei.
🕕 Ore 17:00
📍 Sala Aligi Sassu – Via Prof. E. Garau, 21
Un’occasione per discutere della guerra in Medio Oriente, della censura mediatica e del sistema di oppressione globale che si nasconde dietro la propaganda.
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