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Dalla Cina continuano ad arrivare perculate sui dazi americani. Vedremo come andrà a finire
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Forwarded from L'AntiDiplomatico
Una cosa però va chiarita, non è la chiusura delle frontiere il crimine. Il crimine è l'apertura dissennata delle medesime senza pensare che, presto o tardi, le nazioni e i popoli sconfitti dalla furiosa competizione commerciale della globalizzazione non si ribellino votando uno come Trump
L'ANALISI DI GIUSEPPE MASALA PER L'ANTIDIPLOMATICO
https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-lopzione_sansone_di_donald_trump/29296_60173/
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www.lantidiplomatico.it
L'Opzione Sansone di Donald Trump
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La prospettiva del ritiro del contingente statunitense dai Paesi della NATO spaventa i leader europei, scrive il quotidiano austriaco Exxpress.
“Nelle capitali europee dei Paesi della #NATO è stato dichiarato un livello di allarme rosso: il Pentagono sta pianificando uno storico ritiro di migliaia di soldati americani <...> Le garanzie di sicurezza vacillano e le debolezze dell'Europa si fanno sentire”, si legge nell’articolo.
“Non ci sono abbastanza truppe, mezzi di difesa aerea e munizioni. Anche una riduzione della presenza statunitense avrebbe conseguenze marcate”, avverte il quotidiano.
Bloomberg ha scritto mercoledì che l'Europa sta sollecitando gli Stati Uniti a comunicare in anticipo i piani di ritiro delle truppe americane.
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Forwarded from Giubbe Rosse
DICHIARAZIONE DELLA CASA BIANCA SUI COLLOQUI TRA STATI UNITI E IRAN
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"I colloqui sono stati molto positivi e costruttivi. L'inviato speciale Witkoff ha sottolineato al dottor Araghchi di aver ricevuto istruzioni dal presidente Trump di risolvere le divergenze tra le nostre due nazioni attraverso il dialogo e la diplomazia, se possibile."
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La situazione in direzione Pokrovsky è raccontata da Yuriy Kotenok:
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Secondo il quotidiano tedesco Bild, dopo aver attraversato il fiume Oskol, le forze russe hanno trasformato una piccola testa di ponte in una vera e propria breccia, larga fino a 34 chilometri e profonda fino a 4 chilometri.
Gli analisti consultati da Bild ritengono che nei prossimi giorni sia possibile un tentativo di aggirare il fiume e aumentare la pressione su Kupjansk. Allo stesso tempo, in futuro, i territori sulla riva occidentale dell'Oskol potrebbero diventare un trampolino di lancio per un'ulteriore offensiva in direzione di Kharkov.
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In direzione di Kostyantynivka, le forze russe hanno continuato ad avanzare e hanno catturato il villaggio di Kalynove.
Le forze russe avanzarono in due aree principali. A est, si spinsero nella parte occidentale di Kalynove e stabilirono un punto d'appoggio nelle case. Poi si spinsero verso est e conquistarono il resto del villaggio, unendosi ad altri gruppi d'assalto che attaccavano lungo le linee degli alberi a est. Inoltre, posizioni lungo le linee degli alberi furono conquistate a sud-ovest di Kalynove.
A ovest, le forze russe avanzarono su tre linee di alberi, conquistando posizioni lungo di esse, prima di diramarsi sulle linee di alberi perpendicolari, conquistando posizioni anche lì.
+ ~11,83km² a favore della Russia.
Le forze russe avanzarono in due aree principali. A est, si spinsero nella parte occidentale di Kalynove e stabilirono un punto d'appoggio nelle case. Poi si spinsero verso est e conquistarono il resto del villaggio, unendosi ad altri gruppi d'assalto che attaccavano lungo le linee degli alberi a est. Inoltre, posizioni lungo le linee degli alberi furono conquistate a sud-ovest di Kalynove.
A ovest, le forze russe avanzarono su tre linee di alberi, conquistando posizioni lungo di esse, prima di diramarsi sulle linee di alberi perpendicolari, conquistando posizioni anche lì.
+ ~11,83km² a favore della Russia.
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Il portale sottolinea inoltre che la portata dei cambiamenti nel mercato globale non è ancora chiara, poiché il recente crollo delle borse potrebbe in ultima analisi rivelarsi solo "un paio di nervose sessioni di trading".
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Ha sviluppato gli strumenti e la densità di competenze per farlo. Il prezzo non è il principale fattore che spinge le aziende ad andare in Cina.
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Di fronte alla guerra commerciale sino-americana, la Russia ha proposto di aumentare le sue forniture di petrolio alla Cina e si è dichiarata pronta a coprire tutto il suo fabbisogno. Pechino, guidata dai propri interessi, potrebbe ridurre drasticamente le importazioni di petrolio greggio americano.
La Russia ha espresso la sua volontà di aumentare le forniture di petrolio alla Cina, nel contesto delle crescenti tensioni commerciali tra Pechino e Washington. Il viceministro degli Esteri russo Andrei Rudenko ha dichiarato che Mosca è disposta a fornire al partner asiatico tutto il greggio di cui è in grado di disporre.
"Siamo pronti a fornire tutto il petrolio che la Cina potrà consumare", ha affermato, aggiungendo che Pechino rimarrà libera di fare le proprie scelte energetiche, in base alle proprie priorità. "Penso che la Cina agirà principalmente in base ai suoi interessi nazionali. Se chiederanno l'acquisto di petrolio, allora la Cina lo farà, ma sarà una scelta dei nostri amici cinesi", ha aggiunto.
La dichiarazione arriva mentre, secondo i dati ufficiali della dogana cinese, le importazioni di petrolio russo sono diminuite del 12,6% tra gennaio e febbraio 2025 rispetto all'anno precedente, raggiungendo i 15,47 milioni di tonnellate. In valore, queste importazioni si sono contratte del 17,5%, raggiungendo gli 8,36 miliardi di dollari. Nonostante questo calo, la Russia resta il principale fornitore di petrolio greggio della Cina, davanti all'Arabia Saudita (11,65 milioni di tonnellate, -13,5%) e all'Iraq (10,3 milioni di tonnellate).
Un ruolo chiave in questi sviluppi è svolto dal teso contesto commerciale con gli Stati Uniti. Il 2 aprile, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato una serie di dazi fino al 50 percento sulle importazioni da 185 paesi, tra cui la Cina. Pechino ha immediatamente reagito aumentando i dazi sui prodotti americani. Al 12 aprile, i dazi statunitensi sui prodotti cinesi hanno raggiunto il 145%, mentre la Cina ha imposto tasse fino al 125%.
Separatamente, la Cina ha presentato due reclami all'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) contro le misure adottate dagli Stati Uniti. In questo clima di scontro, le importazioni cinesi di petrolio americano potrebbero azzerarsi. Secondo Bloomberg, queste importazioni sono già diventate marginali, rappresentando solo circa l'1% dei volumi totali all'inizio del 2025. Per gli analisti di Vortexa Ltd., questo greggio americano non è essenziale per Pechino. Una situazione che potrebbe rafforzare la posizione della Russia come fornitore chiave.
Fonte: RT in francese.
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@BRICSNews
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Recessione e inflazione, due facce della stessa medaglia.
Probabilmente la strategia scelta da Trump e dalla sua amministrazione per risolvere il problema dei conti nazionali dipenderà dalle risposte che gli altri attori daranno agli stimoli provenienti dalla Casa Bianca. In altri termini, tutto dipenderà da come la FED, ma anche gli interlocutori esteri risponderanno in questi 90 giorni di moratoria sull'introduzione dei dazi americani all'import dal resto del mondo.
Ma una cosa è certa, le misure fino ad ora paventate sono inidonee a fermare l'emorragia americana di risorse finanziarie, di posti di lavoro ed in definitiva di crescita vera (e non trainata dai consumi a debito peraltro foraggiati dall'import). Ciò che è necessario è una shock economy.
Shock economy che potrà sostanziarsi o con una recessione, o con una fiammata di inflazione; evenienze entrambe utili allo scopo. Nella prima non compri perchè non hai soldi, nella seconda non compri anche se i soldi ce li hai perchè non valgono nulla. ❤️
Rimane da comprendere come gli USA intendano esportare parte dei costi della crisi verso il resto del mondo. In altri termini, buona norma impone che alla dissennatezza del debitore (nel caso specifico gli USA) corrisponda la dissennatezza del creditore (il resto del mondo) e dunque entrambi i dissennati siano chiamati a soffrire delle perdite per questi folli 35 anni di ubriacatura globalista.
A rigore così dovrebbero andare le cose. Sempre che i commensali non litighino tra loro ora che l'oste è arrivato con il conto da pagare.
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