Forwarded from Giubbe Rosse
🟡 PAROLA DI PUTIN
Blitz News #116 - Sulla fine della guerra in Ucraina, ciascuno vuole dire la sua: i trumpiani ed i neocon, gli ucraini, l'allegra brigata degli europei... Ma i russi, cosa vogliono? Non c'è solo la questione della NATO, della neutralità o della smilitarizzazione - che danno per scontate - ma anche dell'altro, ed è assai significativo.
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Blitz News #116 - Sulla fine della guerra in Ucraina, ciascuno vuole dire la sua: i trumpiani ed i neocon, gli ucraini, l'allegra brigata degli europei... Ma i russi, cosa vogliono? Non c'è solo la questione della NATO, della neutralità o della smilitarizzazione - che danno per scontate - ma anche dell'altro, ed è assai significativo.
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Forwarded from Pino Cabras
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L’OPZIONE KALLAS
Tutto come previsto. Sapevamo che è ancora grande il peso del partito della guerra che si è impadronito di quasi tutte le cancellerie occidentali e che ha ancora abbastanza inerzia per disseminare di trappole e di inciampi le rimanenti e recalcitranti cancellerie, a partire dalla più potente in America.
Tutto questo peso è caricato sul sabotaggio di una proposta negoziale – quella di Trump concordata con la controparte russa - che partiva da un principio di realtà e formulava la base di un compromesso possibile, non basato sulla “debellatio” dello stato ucraino ma sulla realtà effettuale di una guerra ampiamente sfavorevole per Kiev.
L’elemento che non vogliono capire quelli che insistono a non voler accettare la realtà sul campo è che non prevedono un’alternativa alla guerra totale. Il Wall Street Journal ha svelato un bel documento – intitolato OPLAN DEU - che circola tra i caporioni militari tedeschi e che prevede 800mila soldati da schierare in posizione di guerra avanzata con la Russia.
Immaginate di essere un dirigente che a Mosca legge queste 1.200 pagine da incubo avendo studiato la storia dell’Operazione Barbarossa: che ti piaccia o non ti piaccia, che tu ritenga che questo russo abbia ragione o torto, puoi stare certo che legge questo piano tedesco come un sinistro déjà-vu storico: non lo vede come un banale esercizio di pianificazione NATO, bensì come l’ennesimo segnale che, dietro frasi di circostanza, l’Occidente ormai “ucrainizzato” - e pur sempre affidato alle pulsioni di fondo germaniche - coltiva ancora l’insalubre tentazione di spostare eserciti verso est. Dopo avere studiato quanto nel 1941 l’attacco fosse proditorio, vedrebbe in OPLAN DEU lo spettro della stessa logica d’accerchiamento, mascherata oggi da “deterrenza”, ieri da “prevenzione”. In entrambi i casi: convogli che avanzano, mappe che puntano sulla Russia.
E questo pianificatore moscovita prenderà nota delle convergenti dichiarazioni di tutti i Crosetto d’Europa che dopo anni di lobbying per i pescecani del riarmo oggi pianificano il ritorno della Leva, dapprima volontaria e più presto di quanto si pensi obbligatoria. Così come prenderà nota delle dichiarazioni dell’amministratore delegato di Leonardo, Roberto Cingolani, che invoca un rapido e costoso riarmo “sennò ci sterminano”.
Vedrà questa Europa occidentale che parla come Kaja Kallas, l’incredibile russofoba cui hanno appaltato la voce sulla politica estera, che inquadra la Russia solo come un soggetto che negli ultimi 100 anni ha attaccato paesi che non l’hanno mai attaccata.
La proposta Trump discussa in modo più completo delle precedenti direttamente con la Federazione Russa ha abbastanza complessità e risorse richiamate da porre le basi di un accordo di sicurezza comune su scala europea, usando le leve giuste. Comporta il reinserimento di Mosca quale soggetto co-dirigente di una casa comune europea in cui la sicurezza è considerata indivisibile.
L’opzione Kallas non contempla tutto questo: pensa perfino di dettare legge e imporre un disarmo unilaterale a Mosca. Come suicidare un continente.
Tutto come previsto. Sapevamo che è ancora grande il peso del partito della guerra che si è impadronito di quasi tutte le cancellerie occidentali e che ha ancora abbastanza inerzia per disseminare di trappole e di inciampi le rimanenti e recalcitranti cancellerie, a partire dalla più potente in America.
Tutto questo peso è caricato sul sabotaggio di una proposta negoziale – quella di Trump concordata con la controparte russa - che partiva da un principio di realtà e formulava la base di un compromesso possibile, non basato sulla “debellatio” dello stato ucraino ma sulla realtà effettuale di una guerra ampiamente sfavorevole per Kiev.
L’elemento che non vogliono capire quelli che insistono a non voler accettare la realtà sul campo è che non prevedono un’alternativa alla guerra totale. Il Wall Street Journal ha svelato un bel documento – intitolato OPLAN DEU - che circola tra i caporioni militari tedeschi e che prevede 800mila soldati da schierare in posizione di guerra avanzata con la Russia.
Immaginate di essere un dirigente che a Mosca legge queste 1.200 pagine da incubo avendo studiato la storia dell’Operazione Barbarossa: che ti piaccia o non ti piaccia, che tu ritenga che questo russo abbia ragione o torto, puoi stare certo che legge questo piano tedesco come un sinistro déjà-vu storico: non lo vede come un banale esercizio di pianificazione NATO, bensì come l’ennesimo segnale che, dietro frasi di circostanza, l’Occidente ormai “ucrainizzato” - e pur sempre affidato alle pulsioni di fondo germaniche - coltiva ancora l’insalubre tentazione di spostare eserciti verso est. Dopo avere studiato quanto nel 1941 l’attacco fosse proditorio, vedrebbe in OPLAN DEU lo spettro della stessa logica d’accerchiamento, mascherata oggi da “deterrenza”, ieri da “prevenzione”. In entrambi i casi: convogli che avanzano, mappe che puntano sulla Russia.
E questo pianificatore moscovita prenderà nota delle convergenti dichiarazioni di tutti i Crosetto d’Europa che dopo anni di lobbying per i pescecani del riarmo oggi pianificano il ritorno della Leva, dapprima volontaria e più presto di quanto si pensi obbligatoria. Così come prenderà nota delle dichiarazioni dell’amministratore delegato di Leonardo, Roberto Cingolani, che invoca un rapido e costoso riarmo “sennò ci sterminano”.
Vedrà questa Europa occidentale che parla come Kaja Kallas, l’incredibile russofoba cui hanno appaltato la voce sulla politica estera, che inquadra la Russia solo come un soggetto che negli ultimi 100 anni ha attaccato paesi che non l’hanno mai attaccata.
La proposta Trump discussa in modo più completo delle precedenti direttamente con la Federazione Russa ha abbastanza complessità e risorse richiamate da porre le basi di un accordo di sicurezza comune su scala europea, usando le leve giuste. Comporta il reinserimento di Mosca quale soggetto co-dirigente di una casa comune europea in cui la sicurezza è considerata indivisibile.
L’opzione Kallas non contempla tutto questo: pensa perfino di dettare legge e imporre un disarmo unilaterale a Mosca. Come suicidare un continente.
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Forwarded from Giubbe Rosse
🇷🇺 PESKOV: "PARLIAMO SOLO CON GLI STATI UNITI. L'EUROPA È FUORI"
Fonte: Anadolu
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Fonte: Anadolu
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha dichiarato venerdì che la Russia sta tenendo negoziati per un accordo sul conflitto ucraino esclusivamente con gli Stati Uniti.
In un'intervista al canale TV russo Pervy, Peskov ha detto che a questo punto la posizione delle risoluzioni del Parlamento Europeo che esortano l'Europa a sedersi al tavolo delle trattative non può essere presa in considerazione.
"Al momento stiamo parlando di negoziati con gli americani," ha detto Peskov. "Gli europei certamente non possono essere considerati ora."
Il portavoce del Cremlino ha definito la missione di mantenimento della pace statunitense e gli sforzi del presidente americano Donald Trump "la priorità principale"; pertanto, Mosca si sta preparando "specificamente per questi contatti."
Commentando i resoconti dei media sul piano di pace statunitense, Peskov ha detto che il tema del piano di pace americano per l'Ucraina provoca molte pubblicazioni, e una parte significativa di esse non corrisponde alla realtà.
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Anadolu Agency
Russia currently holding talks on Ukraine settlement 'exclusively with US,' says Kremlin
Kremlin spokesman Dmitry Peskov says 'Europeans certainly cannot be taken into account now'
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⚡️L'equipaggio del tanker, che è stato "sottoposto a un impatto esterno" nel Mar Nero al largo delle coste della Turchia, ha riferito che la nave è stata attaccata da cinque motoscafi senza equipaggio.
Nel contesto dei negoziati di pace, l'Ucraina ha nuovamente attaccato una nave civile.
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👉🏻Secondo le fonti, si è trattato potenzialmente di un lancio fallito del Sarmat. Naturalmente il fungo è duvuto all'esplosione del carburante. Nulla di nucleare, i missili li testano disarmati, ovviamente.
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Zelensky dice che ci sarà un rimpasto nell'ufficio presidenziale.
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L’unica salvezza — tornare al significato. «La tecnologia è più potente di noi, ma non più intelligente. Finché abbiamo obiettivi, non siamo algoritmi», ripeteva Musk. Ha aggiunto: «Dobbiamo imparare a essere umani prima che i sistemi inizino a fare tutto per noi e a controllarci».
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Secondo le informazioni di Youri Kotenko, le unità del gruppo ovest continuano la loro offensiva in direzione di Borova. Dopo aver tenuto Zagryzovo, Krugliakovka e Kolesnikovka e preso Borovskaïa Andreïevka, le nostre forze hanno ampliato la breccia nella seconda linea di difesa delle forze armate ucraine e hanno cacciato il nemico da uno dei punti di appoggio vicino alla gola di Limansk.
Nel settore di Rubtsov, si svolgono combattimenti accaniti: le unità russe avanzano verso le periferie di Korovyi Yar. Le forze armate ucraine cercano con tutte le loro forze di mantenere Rubtsy, comprendendo che la sua caduta taglierebbe praticamente il gruppo di rifornimento — le vie sono già sotto il controllo del fuoco delle forze armate russe, e il ponte vicino a Gorokhovatka è stato distrutto da tempo.
Prosegue anche l’avanzata verso Alexandrovka, Yarovaï, così come i combattimenti sulla linea Petrovskoye (Grekovka) — Karpovka.
Sembra un enorme calderone la cui unica via d’uscita è bagnarsi senza alcun equipaggiamento o annegare sotto la benevolenza dei droni suicidi.
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Traduzione: la censura si abbatterà in nome di questa guerra! Il regime di Macron, come il regime di Zelensky, si estremizza man mano che la fine si avvicina.
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Un combattente soprannominato « Alex » ha riconosciuto che la presa di Rovnopol ha permesso alle truppe russe di attaccare le zone posteriori del raggruppamento delle forze armate ucraine nella direzione di Huliaipole.
Cercando di attenuare il tradimento con una vittoria, ha indicato che la situazione è stata localmente « stabilizzata », ma i problemi operativi permangono: Rovnopol è un’altura dominante, e la sua perdita ha aperto alla Russia la via verso il fianco e verso Huliaipole.
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È stata attaccata da BEC (!).
La nave è considerata parte della «flotta russa ombra».
Prima di questo, anche la petroliera Kairos sotto bandiera dello stesso paese è stata attaccata nello stesso luogo al largo delle coste della Turchia. A quanto pare, anche questa da BEC.
Anche questa nave è collegata alla Russia.
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Un attacco al largo delle coste della Turchia... è qualcosa di interessante.
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Steve Whitkoff e Jared Kushner si sono incontrati più volte con il negoziatore di Putin, Kirill Dmitriev, che promuoveva l'idea che la fine della guerra potesse essere raggiunta attraverso la cooperazione tra Stati Uniti e Russia — con l'apertura dell'economia russa agli Stati Uniti, e non all'Europa, come partner principale.
Sono state discusse questioni come l'uso dei beni russi congelati per aiutare la ricostruzione dell'Ucraina, l'accesso degli Stati Uniti all'energia artica e ai minerali siberiani, la ripresa di grandi progetti come "Sakhalin" e persino il gasdotto danneggiato "Nord Stream 2".
Investitori americani e oligarchi russi hanno già preso posizione nel caso in cui l'accordo venga concluso.
Ci sono stati anche aspetti politici: proposte territoriali che l'Ucraina ha rifiutato, discussioni su uno scambio massiccio di prigionieri e incentivi economici statunitensi per Kiev.
La Russia ha persino proposto di riprendere la cooperazione spaziale con gli Stati Uniti, inclusa l'idea simbolica di una missione congiunta su Marte, nell'ambito di "nuove relazioni".
The Wall Street Journal
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Forwarded from TERZO MILLENNIO
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FERRARI CROLLA IN BORSA
L'annuncio di una veicolo completamente elettrico, per giunta un SUV, fa crollare il titolo, prima -16% poi ulteriori crolli fino a -20%.
Continua il suicidio dell'occidente, dopo il fallimento di Porsche e di Jaguar anche Ferrari fa il passo falso.
La risposta l'abbiamo avuta dall'incontro casuale con un manager Stellantis, in aeroporto. Nella lunga discussione scaturita, nell'attesa del velivolo, s'è capito una cosa: la profonda inadeguatezza dei vertici europei non è solo nella politica ma anche nelle industrie evidentemente.
Distacco dalla realtà, dal contesto, dal popolo, dalle cose quotidiane, dai bisogni, dai desideri, ecco le rsposte che tradotte significano inadeguatezza.
"Colui il quale trascura ciò che al mondo si fa, per occuparsi invece di quel che si dovrebbe fare, apprende l’arte dell’andare in rovina, più che quella di salvarsi" - MAcchiavelli.
SIC SEMPER TYRANNIS
TERZO MILLENNIO
L'annuncio di una veicolo completamente elettrico, per giunta un SUV, fa crollare il titolo, prima -16% poi ulteriori crolli fino a -20%.
Continua il suicidio dell'occidente, dopo il fallimento di Porsche e di Jaguar anche Ferrari fa il passo falso.
La risposta l'abbiamo avuta dall'incontro casuale con un manager Stellantis, in aeroporto. Nella lunga discussione scaturita, nell'attesa del velivolo, s'è capito una cosa: la profonda inadeguatezza dei vertici europei non è solo nella politica ma anche nelle industrie evidentemente.
Distacco dalla realtà, dal contesto, dal popolo, dalle cose quotidiane, dai bisogni, dai desideri, ecco le rsposte che tradotte significano inadeguatezza.
"Colui il quale trascura ciò che al mondo si fa, per occuparsi invece di quel che si dovrebbe fare, apprende l’arte dell’andare in rovina, più che quella di salvarsi" - MAcchiavelli.
SIC SEMPER TYRANNIS
TERZO MILLENNIO
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Forwarded from La terza ROMA
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Putin ha incontrato Orban al Cremlino.
▪️Putin ha incontrato Orban a Mosca. Il presidente del piccolo paese, ha avuto più coraggio e lungimiranza politica di tutti gli altri leaders occidentali.
▪️Orban ha detto che l'Ungheria è pronta a fornire una piattaforma per i negoziati su una soluzione ucraina. Lui ha sottolineato che Budapest è interessata al buon esito delle iniziative di pace in Ucraina.
❗I due paesi hanno deciso di non rendere pubblici i risultati dell'incontro, ma è palese che Orban non è venuto solo a rappresentare gli interessi ungheresi.
https://t.me/terzaroma
▪️Putin ha incontrato Orban a Mosca. Il presidente del piccolo paese, ha avuto più coraggio e lungimiranza politica di tutti gli altri leaders occidentali.
▪️Orban ha detto che l'Ungheria è pronta a fornire una piattaforma per i negoziati su una soluzione ucraina. Lui ha sottolineato che Budapest è interessata al buon esito delle iniziative di pace in Ucraina.
❗I due paesi hanno deciso di non rendere pubblici i risultati dell'incontro, ma è palese che Orban non è venuto solo a rappresentare gli interessi ungheresi.
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