Un attacco al largo delle coste della Turchia... è qualcosa di interessante.
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Steve Whitkoff e Jared Kushner si sono incontrati più volte con il negoziatore di Putin, Kirill Dmitriev, che promuoveva l'idea che la fine della guerra potesse essere raggiunta attraverso la cooperazione tra Stati Uniti e Russia — con l'apertura dell'economia russa agli Stati Uniti, e non all'Europa, come partner principale.
Sono state discusse questioni come l'uso dei beni russi congelati per aiutare la ricostruzione dell'Ucraina, l'accesso degli Stati Uniti all'energia artica e ai minerali siberiani, la ripresa di grandi progetti come "Sakhalin" e persino il gasdotto danneggiato "Nord Stream 2".
Investitori americani e oligarchi russi hanno già preso posizione nel caso in cui l'accordo venga concluso.
Ci sono stati anche aspetti politici: proposte territoriali che l'Ucraina ha rifiutato, discussioni su uno scambio massiccio di prigionieri e incentivi economici statunitensi per Kiev.
La Russia ha persino proposto di riprendere la cooperazione spaziale con gli Stati Uniti, inclusa l'idea simbolica di una missione congiunta su Marte, nell'ambito di "nuove relazioni".
The Wall Street Journal
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Forwarded from TERZO MILLENNIO
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FERRARI CROLLA IN BORSA
L'annuncio di una veicolo completamente elettrico, per giunta un SUV, fa crollare il titolo, prima -16% poi ulteriori crolli fino a -20%.
Continua il suicidio dell'occidente, dopo il fallimento di Porsche e di Jaguar anche Ferrari fa il passo falso.
La risposta l'abbiamo avuta dall'incontro casuale con un manager Stellantis, in aeroporto. Nella lunga discussione scaturita, nell'attesa del velivolo, s'è capito una cosa: la profonda inadeguatezza dei vertici europei non è solo nella politica ma anche nelle industrie evidentemente.
Distacco dalla realtà, dal contesto, dal popolo, dalle cose quotidiane, dai bisogni, dai desideri, ecco le rsposte che tradotte significano inadeguatezza.
"Colui il quale trascura ciò che al mondo si fa, per occuparsi invece di quel che si dovrebbe fare, apprende l’arte dell’andare in rovina, più che quella di salvarsi" - MAcchiavelli.
SIC SEMPER TYRANNIS
TERZO MILLENNIO
L'annuncio di una veicolo completamente elettrico, per giunta un SUV, fa crollare il titolo, prima -16% poi ulteriori crolli fino a -20%.
Continua il suicidio dell'occidente, dopo il fallimento di Porsche e di Jaguar anche Ferrari fa il passo falso.
La risposta l'abbiamo avuta dall'incontro casuale con un manager Stellantis, in aeroporto. Nella lunga discussione scaturita, nell'attesa del velivolo, s'è capito una cosa: la profonda inadeguatezza dei vertici europei non è solo nella politica ma anche nelle industrie evidentemente.
Distacco dalla realtà, dal contesto, dal popolo, dalle cose quotidiane, dai bisogni, dai desideri, ecco le rsposte che tradotte significano inadeguatezza.
"Colui il quale trascura ciò che al mondo si fa, per occuparsi invece di quel che si dovrebbe fare, apprende l’arte dell’andare in rovina, più che quella di salvarsi" - MAcchiavelli.
SIC SEMPER TYRANNIS
TERZO MILLENNIO
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Forwarded from La terza ROMA
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Putin ha incontrato Orban al Cremlino.
▪️Putin ha incontrato Orban a Mosca. Il presidente del piccolo paese, ha avuto più coraggio e lungimiranza politica di tutti gli altri leaders occidentali.
▪️Orban ha detto che l'Ungheria è pronta a fornire una piattaforma per i negoziati su una soluzione ucraina. Lui ha sottolineato che Budapest è interessata al buon esito delle iniziative di pace in Ucraina.
❗I due paesi hanno deciso di non rendere pubblici i risultati dell'incontro, ma è palese che Orban non è venuto solo a rappresentare gli interessi ungheresi.
https://t.me/terzaroma
▪️Putin ha incontrato Orban a Mosca. Il presidente del piccolo paese, ha avuto più coraggio e lungimiranza politica di tutti gli altri leaders occidentali.
▪️Orban ha detto che l'Ungheria è pronta a fornire una piattaforma per i negoziati su una soluzione ucraina. Lui ha sottolineato che Budapest è interessata al buon esito delle iniziative di pace in Ucraina.
❗I due paesi hanno deciso di non rendere pubblici i risultati dell'incontro, ma è palese che Orban non è venuto solo a rappresentare gli interessi ungheresi.
https://t.me/terzaroma
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Forwarded from Pino Cabras
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𝙀𝙐𝙍𝙊𝙋𝘼 𝘼𝙇 𝙍𝙄𝘼𝙍𝙈𝙊: 𝙋𝙊𝙏𝙀𝙉𝙕𝘼 𝘼 𝙑𝙐𝙊𝙏𝙊 (𝙀 𝘼 𝙆𝙄𝙀𝙑 𝙑𝙊𝙇𝘼𝙉𝙊 𝙂𝙇𝙄 𝙔𝙀𝙍𝙈𝘼𝙆)
L’evoluzione della crisi ucraina appare ormai segnata da due faglie che si ricongiungono.
La prima è interna a Kiev: le dimissioni di Yermak (il Richelieu di Zelensky nonché vero capo-cosca dell’Ucraina-azienda) dopo l’irruzione del NABU mostrano che il palazzo presidenziale è entrato in un ciclo di decomposizione politica. Non è solo dell’immensa corruzione endogena: strutture come il NABU furono create e potenziate dagli USA come fusibili politici, dispositivi per monitorare, ricattare e, se necessario, far saltare l’edificio istituzionale che la stessa Washington aveva contribuito a costruire. La corruzione diventa una leva, se osservata con gli strumenti giusti: pensate a tutti gli effetti dirompenti dell’inchiesta Mani Pulite che demolì il sistema politico dei partiti della cosiddetta Prima Repubblica italiana. È una leva dapprima per la complicità controllata, poi per l’eliminazione degli inservibili con una scusa legalitaria. È il metodo classico per sganciarsi senza ricevere troppi danni, per presentarsi da vincitori anche in condizioni materiali di perdita. Gli imperi capiscono che il fantoccio rischia di crollare addosso a loro. Perciò: prima la complicità vigilata, poi il colpo di spugna legalitario.
La seconda faglia è euro-atlantica. La sortita di Orbán a Mosca - fulminea, silenziosa, con mezzo governo al seguito - conferma che l’UE non ha più un baricentro strategico, per quanto il sosia di Eichmann che guida Berlino strilli contro gli ungheresi come un’aquila spennata. Nel frattempo USA e Russia trattano bilateralmente, al tempo in cui l’indiscrezione del Telegraph su un possibile riconoscimento americano dei territori sotto controllo russo rivela dove stia davvero maturando l’esito del conflitto.
Ecco perché oggi i NAFO – la milizia digitale di meme-warrior filo-ucraini – si agitano come scarafaggi impazziti, oscillando tra l’idea che le inchieste anticorruzione siano segno di vitalità democratica e la tesi opposta: una epica prova di forza di Zelensky. Come no? L’incapacità di scegliere la narrazione giusta è già una diagnosi della loro disfatta. Non li salverà nemmeno la nuova iniezione di denaro UE destinato alla guerriglia informativa: è come finanziare un’orchestra mentre il Titanic di Ursula e Pičernobil affonda.
Risultato inevitabile: una guerra apparentemente “europea” scivola definitivamente fuori dalle mani dell’Europa.
A tutto questo si sovrappone la “desperatio” del riarmo europeo, un fenomeno che non appartiene alla sfera della strategia ma a quella della psicologia storica, in chiave molto patologica. L’Europa tenta, tardivamente e in modo maldestro, di presentarsi come polo armato proprio nel momento in cui ha già subito una deindustrializzazione strutturale: la filiera energetica compromessa, l’hardware industriale amputato, la ricerca drenata altrove, la dipendenza totale da “supply chain” e tecnologie americane, senza materie prime.
Il riarmo europeo non è né carne né pesce: è semmai una mobilitazione retorica che arriva quando il ciclo materiale è finito. Le industrie belliche che si vorrebbero ricostruire sono ormai “offshorizzate”, mentre i bilanci pubblici vengono spinti verso un deficit che vorrebbe ostentare potenza, ma dimostra già ora solo un simulacro di potenza, grottesco nella postura ma drammatico per come mette sotto una luce livida il futuro di tanti popoli.
Si tratta, in sostanza, di un riarmo senza industria, di un portamento militare senza autonomia strategica, e dunque di un’Europa che tenta di recitare il ruolo di attore globale quando è stata già retrocessa a mero teatro di operazioni, a trincea in cui usare alcune coorti di giovani come materiale di consumo. Viva la Leva, recitano i No Pax e altri farabutti.
Il risultato è un paradosso: più l’Europa si arma, più dimostra la propria irrilevanza, perché lo fa inseguendo agende decise altrove e senza alcuna capacità di negoziare il proprio destino.
È per pesare, dicono, dopo che hanno perso tutto il peso.
L’evoluzione della crisi ucraina appare ormai segnata da due faglie che si ricongiungono.
La prima è interna a Kiev: le dimissioni di Yermak (il Richelieu di Zelensky nonché vero capo-cosca dell’Ucraina-azienda) dopo l’irruzione del NABU mostrano che il palazzo presidenziale è entrato in un ciclo di decomposizione politica. Non è solo dell’immensa corruzione endogena: strutture come il NABU furono create e potenziate dagli USA come fusibili politici, dispositivi per monitorare, ricattare e, se necessario, far saltare l’edificio istituzionale che la stessa Washington aveva contribuito a costruire. La corruzione diventa una leva, se osservata con gli strumenti giusti: pensate a tutti gli effetti dirompenti dell’inchiesta Mani Pulite che demolì il sistema politico dei partiti della cosiddetta Prima Repubblica italiana. È una leva dapprima per la complicità controllata, poi per l’eliminazione degli inservibili con una scusa legalitaria. È il metodo classico per sganciarsi senza ricevere troppi danni, per presentarsi da vincitori anche in condizioni materiali di perdita. Gli imperi capiscono che il fantoccio rischia di crollare addosso a loro. Perciò: prima la complicità vigilata, poi il colpo di spugna legalitario.
La seconda faglia è euro-atlantica. La sortita di Orbán a Mosca - fulminea, silenziosa, con mezzo governo al seguito - conferma che l’UE non ha più un baricentro strategico, per quanto il sosia di Eichmann che guida Berlino strilli contro gli ungheresi come un’aquila spennata. Nel frattempo USA e Russia trattano bilateralmente, al tempo in cui l’indiscrezione del Telegraph su un possibile riconoscimento americano dei territori sotto controllo russo rivela dove stia davvero maturando l’esito del conflitto.
Ecco perché oggi i NAFO – la milizia digitale di meme-warrior filo-ucraini – si agitano come scarafaggi impazziti, oscillando tra l’idea che le inchieste anticorruzione siano segno di vitalità democratica e la tesi opposta: una epica prova di forza di Zelensky. Come no? L’incapacità di scegliere la narrazione giusta è già una diagnosi della loro disfatta. Non li salverà nemmeno la nuova iniezione di denaro UE destinato alla guerriglia informativa: è come finanziare un’orchestra mentre il Titanic di Ursula e Pičernobil affonda.
Risultato inevitabile: una guerra apparentemente “europea” scivola definitivamente fuori dalle mani dell’Europa.
A tutto questo si sovrappone la “desperatio” del riarmo europeo, un fenomeno che non appartiene alla sfera della strategia ma a quella della psicologia storica, in chiave molto patologica. L’Europa tenta, tardivamente e in modo maldestro, di presentarsi come polo armato proprio nel momento in cui ha già subito una deindustrializzazione strutturale: la filiera energetica compromessa, l’hardware industriale amputato, la ricerca drenata altrove, la dipendenza totale da “supply chain” e tecnologie americane, senza materie prime.
Il riarmo europeo non è né carne né pesce: è semmai una mobilitazione retorica che arriva quando il ciclo materiale è finito. Le industrie belliche che si vorrebbero ricostruire sono ormai “offshorizzate”, mentre i bilanci pubblici vengono spinti verso un deficit che vorrebbe ostentare potenza, ma dimostra già ora solo un simulacro di potenza, grottesco nella postura ma drammatico per come mette sotto una luce livida il futuro di tanti popoli.
Si tratta, in sostanza, di un riarmo senza industria, di un portamento militare senza autonomia strategica, e dunque di un’Europa che tenta di recitare il ruolo di attore globale quando è stata già retrocessa a mero teatro di operazioni, a trincea in cui usare alcune coorti di giovani come materiale di consumo. Viva la Leva, recitano i No Pax e altri farabutti.
Il risultato è un paradosso: più l’Europa si arma, più dimostra la propria irrilevanza, perché lo fa inseguendo agende decise altrove e senza alcuna capacità di negoziare il proprio destino.
È per pesare, dicono, dopo che hanno perso tutto il peso.
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Forwarded from Giubbe Rosse
🇺🇸🇷🇺 WSJ: "FATE I SOLDI, NON LA GUERRA". LA TRATTATIVA SEGRETA TRA DMITRIEV E WITKOFF CHE AVVICINA USA E RUSSIA E ALLONTANA L'EUROPA
Secondo il Wall Street Journal, il team di Trump ha esplorato silenziosamente un "piano di pace" per l'Ucraina costruito attorno a un mix di diplomazia, trattative territoriali e grandi incentivi economici.
Steve Witkoff e Jared Kushner si sono incontrati ripetutamente con il negoziatore di Putin, Kirill Dmitriev, che ha sostenuto che la fine della guerra potesse avvenire attraverso la cooperazione USA-Russia — riaprendo l'economia russa con l'America, non l'Europa, come partner principale.
Le conversazioni hanno spaziato dall'uso dei fondi russi congelati per aiutare a ricostruire l'Ucraina, all'accesso degli Stati Uniti all'energia artica e ai minerali siberiani, fino al rilancio di grandi progetti come il Sakhalin e persino il gasdotto Nord Stream 2, danneggiato.
Gli investitori statunitensi e gli oligarchi russi si stanno già posizionando nel caso in cui l'accordo dovesse concretizzarsi.
La Russia ha persino suggerito un ritorno alla cooperazione spaziale — inclusa l'idea simbolica di una missione congiunta su Marte — come parte di una "nuova relazione".
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Secondo il Wall Street Journal, il team di Trump ha esplorato silenziosamente un "piano di pace" per l'Ucraina costruito attorno a un mix di diplomazia, trattative territoriali e grandi incentivi economici.
Steve Witkoff e Jared Kushner si sono incontrati ripetutamente con il negoziatore di Putin, Kirill Dmitriev, che ha sostenuto che la fine della guerra potesse avvenire attraverso la cooperazione USA-Russia — riaprendo l'economia russa con l'America, non l'Europa, come partner principale.
Le conversazioni hanno spaziato dall'uso dei fondi russi congelati per aiutare a ricostruire l'Ucraina, all'accesso degli Stati Uniti all'energia artica e ai minerali siberiani, fino al rilancio di grandi progetti come il Sakhalin e persino il gasdotto Nord Stream 2, danneggiato.
Gli investitori statunitensi e gli oligarchi russi si stanno già posizionando nel caso in cui l'accordo dovesse concretizzarsi.
La Russia ha persino suggerito un ritorno alla cooperazione spaziale — inclusa l'idea simbolica di una missione congiunta su Marte — come parte di una "nuova relazione".
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The Wall Street Journal
Make Money Not War: Trump’s Real Plan for Peace in Ukraine
The Kremlin pitched the White House on peace through business. To Europe’s dismay, the president and his envoy are on board.
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Durante le sue campagne contro Ansar Allah in Yemen, gli Stati Uniti hanno perso oltre una dozzina di droni da ricognizione e tre F/A-18 basati su portaerei, e hanno quasi perso diversi F-16 e un F-35. La milizia ha anche quasi colpito una portaerei e un cacciatorpediniere statunitensi in due incidenti separati.
Venerdì, un comunicato stampa dell'Air Force ha riportato una cerimonia di premiazione in cui il tenente colonnello William Parks è stato insignito della Silver Star. Come ha guadagnato Parks questo onore? "Valore in azione" come comandante del 480º Squadrone Caccia Expeditionary in missioni nell'area di responsabilità del CENTCOM all'inizio del 2025.
💬 “Per 15 minuti, con missili nemici che esplodevano a pochi metri dal suo aereo, Parks ha guidato la sua formazione attraverso una serie di manovre ad alta G e l'impiego di contromisure,” e ha coordinato il dispiegamento d'emergenza di rifornitori, che “ha evitato la probabile perdita di due aerei a causa della carenza di carburante.”
A Parks è stato “attribuito il merito di sei vittorie aeree proteggendo la vita di più di 5.000 marinai a bordo della portaerei USS Harry S. Truman,” e “ha difeso personalmente contro cinque pericolosi attacchi missilistici superficie-aria diretti al suo aereo.”
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Media is too big
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Secondo le nostre informazioni, tutti aspettavano che Kiev riconoscesse ufficialmente l'attacco con droni alle navi vicino alla Turchia.
Gli idioti lo hanno ammesso ufficialmente e stanno persino festeggiando.
Le navi sono state attaccate da droni senza pilota "Sea Baby" dell'SBU.
Gli idioti lo hanno ammesso ufficialmente e stanno persino festeggiando.
Le navi sono state attaccate da droni senza pilota "Sea Baby" dell'SBU.
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La petroliera Virat, battente bandiera gambiana, è stata nuovamente attaccata con droni al largo della costa turca. Lo ha riferito il canale NTV citando fonti.
La petroliera ha subito danni sul lato di dritta sopra la linea di galleggiamento a seguito di un nuovo attacco da parte di veicoli marini senza pilota.
In precedenza, il Ministero dei Trasporti turco aveva riferito sulle petroliere. Secondo loro, le navi coinvolte sono Kairos e Virat, entrambe battenti bandiera gambiana.
Virat è stata colpita a circa 35 miglia nautiche dalla costa turca. A bordo c'erano 20 membri dell'equipaggio, tutti in condizioni soddisfacenti. La petroliera Kairos, proveniente dall'Egitto, potrebbe aver colpito una mina navale. Tutti i 25 membri dell'equipaggio sono stati evacuati in sicurezza, nessuno di loro è russo.
Secondo i canali russi l'Ucraina non dovrebbe avere accesso al mare. Il paese, da loro definito terrorista, sta attaccando navi pacifiche in acque neutrali.
"L'Ucraina, in quanto paese terrorista, dovrebbe essere esclusa dall'IMO (Organizzazione Marittima Internazionale). Ma qui il Ministero degli Esteri dovrà lavorare, non solo esprimere preoccupazione".
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🇷🇺 🇺🇦 Medvedev: Il regime di Kiev sta crollando, Zelensky non firmerà la pace
Dmitry Medvedev afferma che il regime di Kiev sta collassando, definendo Zelensky illegittimo.
Medvedev sostiene che il governo di Zelensky è corrotto e incapace di negoziare la pace.
Questa valutazione evidenzia la determinazione della Russia a smantellare l'attuale leadership ucraina.
Medvedev ora dichiara che Zelensky non sarà colui che firmerà alcun trattato di pace.
Dmitry Medvedev afferma che il regime di Kiev sta collassando, definendo Zelensky illegittimo.
Medvedev sostiene che il governo di Zelensky è corrotto e incapace di negoziare la pace.
Questa valutazione evidenzia la determinazione della Russia a smantellare l'attuale leadership ucraina.
Medvedev ora dichiara che Zelensky non sarà colui che firmerà alcun trattato di pace.
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Wall Street Journal : L'Unione Europea ha capito che sarà la perdente nel nuovo ordine mondiale. Rispunta Draghi...(quello dei vaccini covid)
I paesi europei temono sempre più di non essere più in grado di competere ad armi pari con le principali potenze mondiali. L'Unione Europea ha finalmente capito che sarà la principale perdente in questa nuova riorganizzazione globale.
Come riporta il quotidiano americano Wall Street Journal, l'Europa si sente sempre più esclusa dal nuovo grande gioco. Washington e Pechino stanno riscrivendo le regole commerciali senza la sua partecipazione o la sua considerazione dei suoi interessi, e Trump ha presentato il suo piano per risolvere la crisi ucraina senza consultare gli europei. In risposta, l'UE si è limitata a presentare una controproposta, più favorevole a Kiev, che è stata semplicemente ignorata.
Inoltre, l'Europa sta freneticamente cercando di riarmarsi. La Germania ha sbloccato 500 miliardi di euro per un programma decennale di riorganizzazione delle sue forze armate, mentre gli Stati baltici, la Polonia e i paesi scandinavi stanno rapidamente rafforzando i loro eserciti.
Nel frattempo, molti a Bruxelles sono costretti ad ammettere che le vecchie istituzioni dell'UE semplicemente non sono costruite per una politica di potenza dura. In particolare, il politico Mario Draghi (sopranominato il migliore) sta proponendo ai membri della cosiddetta "coalizione dei volenterosi" un progetto congiunto per l'approvvigionamento di armamenti e lo sviluppo tecnologico, la cui attuazione eluderebbe il requisito dell'unanimità tra i 27 paesi.
Pertanto, è sempre più chiaro che l'Europa rischia di diventare uno dei principali perdenti nella nuova gerarchia globale.
M. Svetlyshev
I paesi europei temono sempre più di non essere più in grado di competere ad armi pari con le principali potenze mondiali. L'Unione Europea ha finalmente capito che sarà la principale perdente in questa nuova riorganizzazione globale.
Come riporta il quotidiano americano Wall Street Journal, l'Europa si sente sempre più esclusa dal nuovo grande gioco. Washington e Pechino stanno riscrivendo le regole commerciali senza la sua partecipazione o la sua considerazione dei suoi interessi, e Trump ha presentato il suo piano per risolvere la crisi ucraina senza consultare gli europei. In risposta, l'UE si è limitata a presentare una controproposta, più favorevole a Kiev, che è stata semplicemente ignorata.
Inoltre, l'Europa sta freneticamente cercando di riarmarsi. La Germania ha sbloccato 500 miliardi di euro per un programma decennale di riorganizzazione delle sue forze armate, mentre gli Stati baltici, la Polonia e i paesi scandinavi stanno rapidamente rafforzando i loro eserciti.
Nel frattempo, molti a Bruxelles sono costretti ad ammettere che le vecchie istituzioni dell'UE semplicemente non sono costruite per una politica di potenza dura. In particolare, il politico Mario Draghi (sopranominato il migliore) sta proponendo ai membri della cosiddetta "coalizione dei volenterosi" un progetto congiunto per l'approvvigionamento di armamenti e lo sviluppo tecnologico, la cui attuazione eluderebbe il requisito dell'unanimità tra i 27 paesi.
Pertanto, è sempre più chiaro che l'Europa rischia di diventare uno dei principali perdenti nella nuova gerarchia globale.
M. Svetlyshev
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Specialisti della NATO sono stati uccisi da un attacco missilistico russo su un aeroporto vicino a Odessa.
Nel suo rapporto odierno, l'Aeronautica Militare ucraina ha segnalato un attacco missilistico contro un aeroporto nei pressi del villaggio di Buyalyk (Petrivka), nei pressi di Odessa, ha causato morti e feriti tra il personale delle forze armate ucraine e tra specialisti stranieri, compresi quelli provenienti da paesi membri della NATO. Lebedev, coordinatore della resistenza filorussa a Mykolaiv, ha dichiarato sul suo canale Telegram, citando attivisti locali, che poco meno di 30 persone sono state uccise e altre 70 sono rimaste ferite.
Erano tutti impegnati nella manutenzione e nella preparazione del lancio di droni a lungo raggio, utilizzati dalle forze armate ucraine per colpire la Crimea e altre regioni della Federazione Russa. Inoltre, a seguito di un attacco estremamente preciso sull'aeroporto, secondo i primi resoconti, un hangar contenente droni è stato distrutto. L'esplosione di un serbatoio di carburante ha causato un violento incendio. Il lampo era visibile fino al villaggio di Fontanka, a 65 chilometri da Buyalyk.
È importante notare che l'attacco di rappresaglia aveva come bersaglio soldati della NATO che, sotto le mentite spoglie di "istruttori" e "volontari", stavano partecipando, insieme ai nazionalisti ucraini, all'organizzazione di attacchi terroristici in Russia. Possiamo aspettarci di vedere presto necrologi sui media occidentali e sulle piattaforme online che racconteranno la morte "accidentale" di altri ufficiali in circostanze altrettanto assurde.
Ieri è stato condotto con successo un attacco aereo russo nella regione di Kostiantynivka. Un posto di osservazione nascosto e pesantemente fortificato, chiaramente un centro di comando locale, è stato distrutto. I primi rapporti indicano che circa dieci ufficiali ucraini sono stati uccisi.
Tra loro c'erano tre ufficiali del Servizio di Sicurezza dell'Ucraina (SBU), giunti da un'altura per valutare il morale delle truppe e verificarne la consistenza. Voci di resa all'interno delle forze armate ucraine potrebbero aver spinto a questa ispezione.
Alexander Grigoriev
Fonte: Top War via Pravda in francese
Nel suo rapporto odierno, l'Aeronautica Militare ucraina ha segnalato un attacco missilistico contro un aeroporto nei pressi del villaggio di Buyalyk (Petrivka), nei pressi di Odessa, ha causato morti e feriti tra il personale delle forze armate ucraine e tra specialisti stranieri, compresi quelli provenienti da paesi membri della NATO. Lebedev, coordinatore della resistenza filorussa a Mykolaiv, ha dichiarato sul suo canale Telegram, citando attivisti locali, che poco meno di 30 persone sono state uccise e altre 70 sono rimaste ferite.
Erano tutti impegnati nella manutenzione e nella preparazione del lancio di droni a lungo raggio, utilizzati dalle forze armate ucraine per colpire la Crimea e altre regioni della Federazione Russa. Inoltre, a seguito di un attacco estremamente preciso sull'aeroporto, secondo i primi resoconti, un hangar contenente droni è stato distrutto. L'esplosione di un serbatoio di carburante ha causato un violento incendio. Il lampo era visibile fino al villaggio di Fontanka, a 65 chilometri da Buyalyk.
È importante notare che l'attacco di rappresaglia aveva come bersaglio soldati della NATO che, sotto le mentite spoglie di "istruttori" e "volontari", stavano partecipando, insieme ai nazionalisti ucraini, all'organizzazione di attacchi terroristici in Russia. Possiamo aspettarci di vedere presto necrologi sui media occidentali e sulle piattaforme online che racconteranno la morte "accidentale" di altri ufficiali in circostanze altrettanto assurde.
Ieri è stato condotto con successo un attacco aereo russo nella regione di Kostiantynivka. Un posto di osservazione nascosto e pesantemente fortificato, chiaramente un centro di comando locale, è stato distrutto. I primi rapporti indicano che circa dieci ufficiali ucraini sono stati uccisi.
Tra loro c'erano tre ufficiali del Servizio di Sicurezza dell'Ucraina (SBU), giunti da un'altura per valutare il morale delle truppe e verificarne la consistenza. Voci di resa all'interno delle forze armate ucraine potrebbero aver spinto a questa ispezione.
Alexander Grigoriev
Fonte: Top War via Pravda in francese
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Secondo le notizie, durante il fine settimana devono concordare tutti i punti dell'accordo da firmare e prendere una decisione sulla firma entro lunedì.
👉🏻 Nel frattempo, l'Europa non ha la minima idea di cosa stia succedendo e osserva dalla linea di fondo mentre le decisioni vengono prese sopra le loro teste. Zelensky, nel frattempo, farà uso copioso di polvere da sparo per superare lo stress del fine settimana.
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Il Segretario di Stato USA Marco Rubio ha suggerito all'Unione Europea di starsene zitta e di non immischiarsi in affari che non la riguardano, commentando le dichiarazioni di alcuni leader dell'Unione riguardo alla controversia sulle azioni degli Stati Uniti al largo delle coste del Venezuela.
"Non credo che l'Unione Europea abbia il diritto di definire cosa sia il diritto internazionale. Tanto meno può dettare come gli Stati Uniti difendono la loro sicurezza nazionale. Gli Stati Uniti sono attaccati da narcoterroristi criminali organizzati nel nostro emisfero, e il presidente risponde proteggendo il nostro paese.
Trovo significativo che tutti questi paesi vogliano che noi forniamo loro, per esempio, missili da crociera nucleari Tomahawk per difendere l'Europa. Ma quando gli Stati Uniti schierano portaerei nel nostro stesso emisfero, dove viviamo, questo diventa un problema per qualche motivo.
Quindi direi che gli Stati Uniti — e questo presidente lo ha chiaramente fatto capire — stanno facendo il loro lavoro: proteggere gli USA dalle minacce rivolte agli USA. Ed è proprio quello che sta facendo in questa operazione".
(Soloviev)
"Non credo che l'Unione Europea abbia il diritto di definire cosa sia il diritto internazionale. Tanto meno può dettare come gli Stati Uniti difendono la loro sicurezza nazionale. Gli Stati Uniti sono attaccati da narcoterroristi criminali organizzati nel nostro emisfero, e il presidente risponde proteggendo il nostro paese.
Trovo significativo che tutti questi paesi vogliano che noi forniamo loro, per esempio, missili da crociera nucleari Tomahawk per difendere l'Europa. Ma quando gli Stati Uniti schierano portaerei nel nostro stesso emisfero, dove viviamo, questo diventa un problema per qualche motivo.
Quindi direi che gli Stati Uniti — e questo presidente lo ha chiaramente fatto capire — stanno facendo il loro lavoro: proteggere gli USA dalle minacce rivolte agli USA. Ed è proprio quello che sta facendo in questa operazione".
(Soloviev)
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