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Crosetto: "Situazione internazionale più grave dalla seconda guerra mondiale"
"La situazione internazionale è la più grave dalla Seconda guerra mondiale, con conflitti e scenari di guerra ibrida che si giocano ormai su scala globale e non più locale": lo ha sottolineato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in collegamento in video conferenza per gli auguri ai militari italiani impegnati nei teatri di operazioni internazionali. "La nostra sfida", ha proseguito il ministro, "non è difendersi ma prevenire le crisi perché una volta che sono scoppiate è sempre difficile intervenire, e anche quando si riesce a fermare i combattimenti, si protraggono per anni". "Noi dobbiamo chiedere ai nostri militari di cambiare ogni settimana, ogni mese", ha osservato Crosetto.
"La situazione internazionale è la più grave dalla Seconda guerra mondiale, con conflitti e scenari di guerra ibrida che si giocano ormai su scala globale e non più locale": lo ha sottolineato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in collegamento in video conferenza per gli auguri ai militari italiani impegnati nei teatri di operazioni internazionali. "La nostra sfida", ha proseguito il ministro, "non è difendersi ma prevenire le crisi perché una volta che sono scoppiate è sempre difficile intervenire, e anche quando si riesce a fermare i combattimenti, si protraggono per anni". "Noi dobbiamo chiedere ai nostri militari di cambiare ogni settimana, ogni mese", ha osservato Crosetto.
La Stampa
Crosetto: "Situazione internazionale più grave dalla seconda guerra mondiale"
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"È esattamente vero, Glenn. Questa lettera è stata scritta perché il cancelliere Merz 'batte i tamburi di guerra' quasi ogni giorno. Dice che la Russia è un nemico, che dobbiamo prepararci alla guerra. Non sta nemmeno cercando di condurre alcuna diplomazia con il presidente Putin. È il cancelliere tedesco. E questo gli impone una grande responsabilità. Sono molto preoccupato per lo stato attuale della politica europea, perché l'Europa si sta imbarcando in una strada sbagliata, una strada molto pericolosa. Senza rendersene conto. E il cancelliere tedesco dovrebbe davvero prendere coscienza della situazione. Il senso della mia lettera è che il cancelliere tedesco deve capire: la Germania ha svolto un ruolo importante sia nella preparazione che nella prosecuzione di questa guerra in Ucraina. La Germania si è comportata in modo irresponsabile. In molti casi, la Germania ha seguito una strada del tutto errata e contraddittoria rispetto a quella che dicevano i suoi leader. Voglio che il cancelliere Merz ci rifletta prima che si verifichi una catastrofe. Voglio una riflessione onesta in Germania. E, Glenn, inizio con il più semplice e ovvio. Naturalmente, se ne è parlato molto, ma è una questione di responsabilità particolare per la Germania. Il fatto è che nel 1990, il governo tedesco ha promesso chiaramente e ripetutamente ai leader sovietici e russi - ancora nel contesto dell'esistenza dell'Unione Sovietica - che la NATO non si sarebbe estesa a est a causa della riunificazione della Germania. Quindi, la Germania svolge un ruolo assolutamente centrale ed è responsabile della catastrofe che si sta verificando. Perché, naturalmente, la Germania ha tradito, e gli Stati Uniti hanno tradito. E la Germania e gli Stati Uniti, nel febbraio 1990, in varie conversazioni con il presidente Gorbaciov e altri alti funzionari sovietici, hanno dichiarato senza ambiguità nel contesto dei negoziati sulla riunificazione tedesca: la NATO non si sarebbe estesa a est. Non c'era alcuna ambiguità. Il senso era assolutamente chiaro."
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Forwarded from Pino Cabras
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𝗘𝗨𝗥𝗢𝗣𝗔 𝗦𝗨𝗟𝗟’𝗢𝗥𝗟𝗢 𝗗𝗘𝗟 𝗧𝗥𝗔𝗖𝗢𝗟𝗟𝗢: 𝗜𝗟 𝗖𝗢𝗡𝗧𝗢 𝗠𝗜𝗟𝗜𝗔𝗥𝗗𝗔𝗥𝗜𝗢 𝗗𝗘𝗟𝗟𝗔 𝗚𝗨𝗘𝗥𝗥𝗔 𝗨𝗖𝗥𝗔𝗜𝗡𝗔
𝙙𝙞 𝙂𝙞𝙪𝙨𝙚𝙥𝙥𝙚 𝙈𝙖𝙨𝙖𝙡𝙖.
Per comprendere la gravità della situazione europea credo aiuti fare una sommaria (e certamente non esaustiva) elencazione dei costi relativi al conflitto ucraino.
1) Per mandare avanti lo stato ucraino nelle annualità 2026 e 2027 abbiamo concesso 90 miliardi di euro di prestito in realtà risorse finanziarie a fondo perduto perché l'Ucraina non sarà mai in grado di restituirle. A queste risorse andranno aggiunti i fondi per l'acquisto di armi, cura dei feriti, ma anche acquisto di gas, carburante ed energia elettrica (l'Ucraina dal punto di vista energetico è totalmente dipendente dalla EU). Siamo su cifre astronomiche.
2) L'Europa ha perso il mercato russo per la vendita dei suoi prodotti con un costo opportunità altissimo considerato che l'export europeo in Russia nel 2021 era di circa 90 mld di euro e ora è al lumicino. Per quanto riguarda l'import abbiamo perso le materie prime russe a basso costo. Pensate solo che il costo dell'energia elettrica al Kw/h in Europa è diventato il 150% più alto di quello cinese e di conseguenza la competitività europea nei mercati mondiali è semplicemente annichilita.
3) Il costo della ricostruzione dell'Ucraina è secondo uno studio della Banca Mondiale del 2024 pari a 600 mld di euro. Tutti a carico della UE che ha voluto la guerra contro la Russia. Il sangue si paga e si paga carissimo come è giusto che sia. Tra l'altro nel frattempo nel 2025 la Russia si è levata i guantoni di velluto e ha iniziato a sparare come non ci fosse un domani demolendo ponti, porti, ferrovie e centrali elettriche ucraine. Quindi la cifra ipotizzata dalla Banca Mondiale va rivista notevolmente al rialzo.
In definitiva la folle avventura ucraina ci costerà solo di spese vive oltre 1000 miliardi di euro ai quali vanno sommati la perdita di competitività e la chiusura dei mercati russi per i prossimi anni. Oltre a quello americano a causa dei dazi e degli accordi commerciali a noi sfavorevoli. Cifre incommensurabili e fuori portata per i paesi europei.
L'alternativa al devastante tracollo economico che ci attende è l'entrata diretta in guerra contro la Russia nella speranza folle di ribaltare l'esito disastroso del conflitto.
Se pensate che il provvedimento legislativo che chiarisce che le riserve auree italiane (le secondo in Europa) sono del popolo italiano sia stato un capriccio non ci avete capito nulla. A Roma sono arrivate certamente voci d'oltralpe su appetiti relativi ai caveau di Banca d'Italia, figuriamoci.
O ci muoviamo adesso o sarà inutile piangere dopo.
𝙙𝙞 𝙂𝙞𝙪𝙨𝙚𝙥𝙥𝙚 𝙈𝙖𝙨𝙖𝙡𝙖.
Per comprendere la gravità della situazione europea credo aiuti fare una sommaria (e certamente non esaustiva) elencazione dei costi relativi al conflitto ucraino.
1) Per mandare avanti lo stato ucraino nelle annualità 2026 e 2027 abbiamo concesso 90 miliardi di euro di prestito in realtà risorse finanziarie a fondo perduto perché l'Ucraina non sarà mai in grado di restituirle. A queste risorse andranno aggiunti i fondi per l'acquisto di armi, cura dei feriti, ma anche acquisto di gas, carburante ed energia elettrica (l'Ucraina dal punto di vista energetico è totalmente dipendente dalla EU). Siamo su cifre astronomiche.
2) L'Europa ha perso il mercato russo per la vendita dei suoi prodotti con un costo opportunità altissimo considerato che l'export europeo in Russia nel 2021 era di circa 90 mld di euro e ora è al lumicino. Per quanto riguarda l'import abbiamo perso le materie prime russe a basso costo. Pensate solo che il costo dell'energia elettrica al Kw/h in Europa è diventato il 150% più alto di quello cinese e di conseguenza la competitività europea nei mercati mondiali è semplicemente annichilita.
3) Il costo della ricostruzione dell'Ucraina è secondo uno studio della Banca Mondiale del 2024 pari a 600 mld di euro. Tutti a carico della UE che ha voluto la guerra contro la Russia. Il sangue si paga e si paga carissimo come è giusto che sia. Tra l'altro nel frattempo nel 2025 la Russia si è levata i guantoni di velluto e ha iniziato a sparare come non ci fosse un domani demolendo ponti, porti, ferrovie e centrali elettriche ucraine. Quindi la cifra ipotizzata dalla Banca Mondiale va rivista notevolmente al rialzo.
In definitiva la folle avventura ucraina ci costerà solo di spese vive oltre 1000 miliardi di euro ai quali vanno sommati la perdita di competitività e la chiusura dei mercati russi per i prossimi anni. Oltre a quello americano a causa dei dazi e degli accordi commerciali a noi sfavorevoli. Cifre incommensurabili e fuori portata per i paesi europei.
L'alternativa al devastante tracollo economico che ci attende è l'entrata diretta in guerra contro la Russia nella speranza folle di ribaltare l'esito disastroso del conflitto.
Se pensate che il provvedimento legislativo che chiarisce che le riserve auree italiane (le secondo in Europa) sono del popolo italiano sia stato un capriccio non ci avete capito nulla. A Roma sono arrivate certamente voci d'oltralpe su appetiti relativi ai caveau di Banca d'Italia, figuriamoci.
O ci muoviamo adesso o sarà inutile piangere dopo.
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Recentemente, le nostre unità hanno issato la bandiera russa a Svetly, un sobborgo di Myrnohrad, avendo completamente liberato i seminterrati e le case della zona circostante.
Attualmente, il nemico mantiene una presenza nella parte centrale di Myrnohrad, tentando di nascondersi negli edifici e di fuggire dalla città in piccoli gruppi.
Tuttavia, nonostante l'invio di rinforzi, la situazione delle Forze Armate Ucraine si sta rapidamente deteriorando. Myrnohrad è stata quasi liberata, e la battaglia per Grishino è imminente.
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Provocazioni di estrema pericolosità. Provocazioni di chi vuole lo scontro diretto con la Russia.
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