La Nato nei Balcani ha sbagliato tutto, ma ora deve restare
CRISI - La Kfor è divenuta di parte. Allerta. Se la serbia intervenisse militarmente rischierebbe la reazione atlantica
Di Fabio Mini. (1/2)
Kosovo 23 anni dopo. La situazione è grave e può diventarlo ancora di più. Come sempre guardiamo le immagini immediate e dimentichiamo le origini. Le dimostrazioni e le violenze non sono soltanto atti inconsulti di fanatici, ma derivano da una sequenza di errori commessi negli ultimi vent’anni, a prescindere anche dalla guerra del 1999 che comunque ha violato uno dei cardini della sicurezza e della legalità internazionale. È stato un errore non perseguire e seguire il dettato della risoluzione delle Nazioni Unite 1244, che rimandava all’accordo tra Serbia e Kosovo la definizione dello status finale di quest’ultimo. È stata preferita la forzatura di una non-soluzione di parte che ha favorito la dichiarazione unilaterale d’indipendenza. La Serbia non l’ha mai riconosciuta, ma mentre nel 2011 aveva bisogno urgente e speranze di entrare nell’Ue, oggi, dopo anni di limbo e di continue imposizioni si ritiene ricattata ingiustamente. E molti cittadini serbi non sono più convinti che l’Europa abbia mai voluto veramente includerla. E i cittadini kosovari di etnia serba temono di essere svenduti e traditi.
La dichiarata indipendenza kosovara ha favorito la costituzione di organi interni e soprattutto forze di polizia ostili e vessatorie nei riguardi delle minoranze tanto da indurre analoghe forze serbe a intervenire in Kosovo. Il presunto “boicottaggio” delle elezioni municipali da parte della minoranza serba che sembra essere all’origine delle dimostrazioni di questi giorni è una costante balcanica. Non si riferisce all’istituto democratico delle elezioni ma al sistema di far valere la dittatura della maggioranza in aree in cui essere minoranza significa non avere alcun diritto. La cosiddetta integrazione in questi casi è assimilazione che prevede la rinuncia a qualsiasi identità culturale e politica. Anche la vituperata presenza di “strutture parallele” serbe che operano in Kosovo è una questione volutamente mai risolta. Tali strutture garantiscono a cittadini kosovari le prerogative e l’assistenza che la Serbia ha sempre riconosciuto. Pagano le pensioni, gli stipendi, i sussidi, mettono a disposizioni le strutture scolastiche e sanitarie che in Kosovo la comunità e la dirigenza albanese non riconoscono. Assicurano il rispetto del culto religioso e la salvaguardia del patrimonio culturale. La struttura è parallela e parzialmente occulta perché il sistema kosovaro non garantisce nulla di ciò che è stato costretto obtorto collo a dichiarare ufficialmente in materia di multietnicità. Kfor, che si basava sulla equidistanza tra le fazioni e le etnie in nome di uno sviluppo umano complessivo prima ancora che democratico, nel tempo è diventata uno strumento di parte. La guida Nato si è cristallizzata sulla visione divisiva dei rapporti fra Alleanza e resto del mondo e non su quella cooperativa. Esattamente come sta avvenendo nella questione ucraina. Oggi in Kosovo la Kfor è soggetta sia all’arroganza nazionalistica kosovara sia alla strategia dell’Ue e della Nato che di fatto hanno alimentato il nazionalismo serbo. Non ha competenze di polizia e, soprattutto fra le minoranze non solo serbe, è percepita come uno strumento di pressione e vessazione mentre le stesse autorità kosovare la trattano come un ostaggio. Tutte le istituzioni internazionali in Kosovo hanno perduto gran parte della credibilità e autorevolezza che costituivano la sola forza utile alla sicurezza dell’area. Con queste premesse la situazione che si è creata rischia di peggiorare: Kfor, per mandato internazionale, deve garantire la cornice di sicurezza, ma questa poi deve essere gestita dalle forze di polizia kosovare che non solo non sono alle dipendenze di Kfor ma che hanno compiti, personale, mezzi e volontà di alterare la cornice. Kfor comunque non può andarsene o restare indifferente durante le crisi.
CRISI - La Kfor è divenuta di parte. Allerta. Se la serbia intervenisse militarmente rischierebbe la reazione atlantica
Di Fabio Mini. (1/2)
Kosovo 23 anni dopo. La situazione è grave e può diventarlo ancora di più. Come sempre guardiamo le immagini immediate e dimentichiamo le origini. Le dimostrazioni e le violenze non sono soltanto atti inconsulti di fanatici, ma derivano da una sequenza di errori commessi negli ultimi vent’anni, a prescindere anche dalla guerra del 1999 che comunque ha violato uno dei cardini della sicurezza e della legalità internazionale. È stato un errore non perseguire e seguire il dettato della risoluzione delle Nazioni Unite 1244, che rimandava all’accordo tra Serbia e Kosovo la definizione dello status finale di quest’ultimo. È stata preferita la forzatura di una non-soluzione di parte che ha favorito la dichiarazione unilaterale d’indipendenza. La Serbia non l’ha mai riconosciuta, ma mentre nel 2011 aveva bisogno urgente e speranze di entrare nell’Ue, oggi, dopo anni di limbo e di continue imposizioni si ritiene ricattata ingiustamente. E molti cittadini serbi non sono più convinti che l’Europa abbia mai voluto veramente includerla. E i cittadini kosovari di etnia serba temono di essere svenduti e traditi.
La dichiarata indipendenza kosovara ha favorito la costituzione di organi interni e soprattutto forze di polizia ostili e vessatorie nei riguardi delle minoranze tanto da indurre analoghe forze serbe a intervenire in Kosovo. Il presunto “boicottaggio” delle elezioni municipali da parte della minoranza serba che sembra essere all’origine delle dimostrazioni di questi giorni è una costante balcanica. Non si riferisce all’istituto democratico delle elezioni ma al sistema di far valere la dittatura della maggioranza in aree in cui essere minoranza significa non avere alcun diritto. La cosiddetta integrazione in questi casi è assimilazione che prevede la rinuncia a qualsiasi identità culturale e politica. Anche la vituperata presenza di “strutture parallele” serbe che operano in Kosovo è una questione volutamente mai risolta. Tali strutture garantiscono a cittadini kosovari le prerogative e l’assistenza che la Serbia ha sempre riconosciuto. Pagano le pensioni, gli stipendi, i sussidi, mettono a disposizioni le strutture scolastiche e sanitarie che in Kosovo la comunità e la dirigenza albanese non riconoscono. Assicurano il rispetto del culto religioso e la salvaguardia del patrimonio culturale. La struttura è parallela e parzialmente occulta perché il sistema kosovaro non garantisce nulla di ciò che è stato costretto obtorto collo a dichiarare ufficialmente in materia di multietnicità. Kfor, che si basava sulla equidistanza tra le fazioni e le etnie in nome di uno sviluppo umano complessivo prima ancora che democratico, nel tempo è diventata uno strumento di parte. La guida Nato si è cristallizzata sulla visione divisiva dei rapporti fra Alleanza e resto del mondo e non su quella cooperativa. Esattamente come sta avvenendo nella questione ucraina. Oggi in Kosovo la Kfor è soggetta sia all’arroganza nazionalistica kosovara sia alla strategia dell’Ue e della Nato che di fatto hanno alimentato il nazionalismo serbo. Non ha competenze di polizia e, soprattutto fra le minoranze non solo serbe, è percepita come uno strumento di pressione e vessazione mentre le stesse autorità kosovare la trattano come un ostaggio. Tutte le istituzioni internazionali in Kosovo hanno perduto gran parte della credibilità e autorevolezza che costituivano la sola forza utile alla sicurezza dell’area. Con queste premesse la situazione che si è creata rischia di peggiorare: Kfor, per mandato internazionale, deve garantire la cornice di sicurezza, ma questa poi deve essere gestita dalle forze di polizia kosovare che non solo non sono alle dipendenze di Kfor ma che hanno compiti, personale, mezzi e volontà di alterare la cornice. Kfor comunque non può andarsene o restare indifferente durante le crisi.
La Serbia non ha alcuna intenzione di abbandonare i propri cittadini nelle mani né dei K-albanesi né tantomeno in quelle di una forza internazionale ostile. Se la Serbia intervenisse militarmente anche a protezione dei propri cittadini fornirebbe il pretesto alla Nato per tornare a bombardarla. Se la minoranza serba continuasse a dimostrare violentemente e le forze kosovare continuassero ad agire con altrettanta violenza, Kfor e i suoi rinforzi “over the horizon” dovrebbero intervenire. E temo che la Nato di oggi non si preoccuperebbe molto delle minoranze. (2/2, Fine)
LA RUSSIA HA ADOTTATO NUOVE TATTICHE PER ACCECARE ED ESAURIRE LA DIFESA AEREA UCRAINA
(SouthFront)
Nella notte del 29 maggio, un'ondata di UAV russi e attacchi missilistici hanno colpito le strutture militari ucraine in tutto il paese. Le esplosioni hanno tuonato nella maggior parte delle regioni dell'Ucraina, principalmente nell'ovest e nel sud del paese, così come nella capitale. Al mattino sono continuati gli attacchi russi. L'allerta aerea sta ora suonando in diverse regioni.
L'esercito ucraino ha nuovamente fornito dati sorprendenti sui risultati del lavoro delle loro forze di difesa aerea ieri sera. Secondo quanto riferito, l'esercito ucraino ha distrutto 37 missili da crociera X-101/X-555, 29 UAV d'attacco e 1 drone da ricognizione. Secondo i funzionari militari ucraini, in totale, le forze russe hanno lanciato fino a 40 missili da crociera X-101/X-555 lanciati dall'aria da nove aerei dell'aviazione strategica Tu-95ms dall'area del Mar Caspio. Dalle direzioni nord e sud i militari russi attaccano con gli UAV iraniani Shahed-136/131. C'erano 35 UAV in totale.
Pertanto, l'esercito ucraino ha finalmente riconosciuto che almeno 6 UAV russi e 3 missili hanno raggiunto i loro obiettivi. Tuttavia, secondo i rapporti provenienti da varie regioni dell'Ucraina, l'esercito ucraino ha subito gravi danni e le cifre fornite dai loro funzionari non corrispondono alla realtà. Non è ancora chiaro come l'esercito ucraino stia intercettando quotidianamente dozzine di missili da crociera russi? Se vengono abbattuti dai mezzi di difesa aerea dei paesi della NATO, come possono pagare così tanti costosi missili di difesa aerea stranieri e pagarli? D'altra parte, come ha affermato Kiev per molti mesi di ostilità, la Russia avrebbe dovuto esaurire tutti i missili.
Mentre i comandanti militari ucraini stanno inventando quanti missili hanno abbattuto questa volta, i funzionari di Kiev stanno valutando i danni. Di notte, esplosioni tuonavano nelle regioni di Kiev, Lviv, Zhytomyr, Khmelnytsky, Odessa, Mykolaiv, Vinnytsia, Kirovograd, Cherkasy, Poltava.
Il presidente ucraino Zelensky ha dichiarato che il 28 maggio l'Ucraina è stata presa di mira dal più grande attacco di droni dall'inizio delle operazioni militari russe. Secondo lui, in totale sono stati lanciati 54 UAV.
Il 29 maggio sono proseguiti gli scioperi nella capitale . Questo è stato il 15° attacco delle forze russe a Kiev a maggio. La difesa aerea era attiva in città, ma esplosioni tuonarono in diversi quartieri della capitale. Il capo dell'amministrazione militare della città ha affermato che l'attacco aereo alla capitale è stato "combinato ed è stato lanciato da diverse direzioni", non c'erano dati ufficiali su vittime o danni.
In mattinata sono ripresi gli attacchi russi nella capitale. Il sindaco di Kiev ha confermato le esplosioni nel centro della città e ha esortato i civili a rimanere nei loro rifugi.
Successivamente, la gente del posto ha riferito che è stato visto del fumo nell'area dell'aeroporto di Zhulyani, situato nella parte sud-occidentale della città. Secondo i rapporti preliminari, il sistema di difesa aerea Patriot è stato colpito vicino all'aeroporto. In totale, secondo quanto riferito, sono stati colpiti diversi obiettivi.
Gli attacchi diurni riusciti su Kiev sono diventati possibili dopo che la difesa aerea della città ha esaurito le sue capacità durante l'attacco notturno. Questa è la prima volta che le forze dello spazio aereo russo usano tali tattiche. Hanno lanciato ondate di attacchi notturni, anche con obiettivi falsi, per esaurire i mezzi di difesa aerea ucraini e successivamente un'altra ondata di attacchi ha preso di mira obiettivi strategicamente importanti nella profondità strategica della difesa dell'AFU.
Al momento, gli attacchi russi continuano. Le segnalazioni arrivano da altre regioni ucraine. I media ucraini riportano le esplosioni nella regione di Dnepropetrovsk .
(SouthFront)
Nella notte del 29 maggio, un'ondata di UAV russi e attacchi missilistici hanno colpito le strutture militari ucraine in tutto il paese. Le esplosioni hanno tuonato nella maggior parte delle regioni dell'Ucraina, principalmente nell'ovest e nel sud del paese, così come nella capitale. Al mattino sono continuati gli attacchi russi. L'allerta aerea sta ora suonando in diverse regioni.
L'esercito ucraino ha nuovamente fornito dati sorprendenti sui risultati del lavoro delle loro forze di difesa aerea ieri sera. Secondo quanto riferito, l'esercito ucraino ha distrutto 37 missili da crociera X-101/X-555, 29 UAV d'attacco e 1 drone da ricognizione. Secondo i funzionari militari ucraini, in totale, le forze russe hanno lanciato fino a 40 missili da crociera X-101/X-555 lanciati dall'aria da nove aerei dell'aviazione strategica Tu-95ms dall'area del Mar Caspio. Dalle direzioni nord e sud i militari russi attaccano con gli UAV iraniani Shahed-136/131. C'erano 35 UAV in totale.
Pertanto, l'esercito ucraino ha finalmente riconosciuto che almeno 6 UAV russi e 3 missili hanno raggiunto i loro obiettivi. Tuttavia, secondo i rapporti provenienti da varie regioni dell'Ucraina, l'esercito ucraino ha subito gravi danni e le cifre fornite dai loro funzionari non corrispondono alla realtà. Non è ancora chiaro come l'esercito ucraino stia intercettando quotidianamente dozzine di missili da crociera russi? Se vengono abbattuti dai mezzi di difesa aerea dei paesi della NATO, come possono pagare così tanti costosi missili di difesa aerea stranieri e pagarli? D'altra parte, come ha affermato Kiev per molti mesi di ostilità, la Russia avrebbe dovuto esaurire tutti i missili.
Mentre i comandanti militari ucraini stanno inventando quanti missili hanno abbattuto questa volta, i funzionari di Kiev stanno valutando i danni. Di notte, esplosioni tuonavano nelle regioni di Kiev, Lviv, Zhytomyr, Khmelnytsky, Odessa, Mykolaiv, Vinnytsia, Kirovograd, Cherkasy, Poltava.
Il presidente ucraino Zelensky ha dichiarato che il 28 maggio l'Ucraina è stata presa di mira dal più grande attacco di droni dall'inizio delle operazioni militari russe. Secondo lui, in totale sono stati lanciati 54 UAV.
Il 29 maggio sono proseguiti gli scioperi nella capitale . Questo è stato il 15° attacco delle forze russe a Kiev a maggio. La difesa aerea era attiva in città, ma esplosioni tuonarono in diversi quartieri della capitale. Il capo dell'amministrazione militare della città ha affermato che l'attacco aereo alla capitale è stato "combinato ed è stato lanciato da diverse direzioni", non c'erano dati ufficiali su vittime o danni.
In mattinata sono ripresi gli attacchi russi nella capitale. Il sindaco di Kiev ha confermato le esplosioni nel centro della città e ha esortato i civili a rimanere nei loro rifugi.
Successivamente, la gente del posto ha riferito che è stato visto del fumo nell'area dell'aeroporto di Zhulyani, situato nella parte sud-occidentale della città. Secondo i rapporti preliminari, il sistema di difesa aerea Patriot è stato colpito vicino all'aeroporto. In totale, secondo quanto riferito, sono stati colpiti diversi obiettivi.
Gli attacchi diurni riusciti su Kiev sono diventati possibili dopo che la difesa aerea della città ha esaurito le sue capacità durante l'attacco notturno. Questa è la prima volta che le forze dello spazio aereo russo usano tali tattiche. Hanno lanciato ondate di attacchi notturni, anche con obiettivi falsi, per esaurire i mezzi di difesa aerea ucraini e successivamente un'altra ondata di attacchi ha preso di mira obiettivi strategicamente importanti nella profondità strategica della difesa dell'AFU.
Al momento, gli attacchi russi continuano. Le segnalazioni arrivano da altre regioni ucraine. I media ucraini riportano le esplosioni nella regione di Dnepropetrovsk .
Tra gli altri obiettivi colpiti durante l'attacco notturno c'è una grande struttura militare dell'AFU nella regione di Khmelnitsky . Le autorità locali hanno riconosciuto danni a cinque aerei e alla pista della regione. C'è anche un incendio nei depositi locali di carburante e nel deposito di materiale militare.
Si può supporre che l'obiettivo fosse l'aeroporto militare di Starokonstantinov, dove ha sede la 7a Brigata dell'aviazione tattica dell'AFU. I piloti di questa unità utilizzano bombardieri Su-24M e Su-24MR adattati per il lancio di missili da crociera britannici Storm Shadow.
Secondo i rapporti preliminari, gli attacchi nella regione di Mykolaiv hanno colpito strutture militari dell'AFU nel villaggio di Snigirevka. L'esercito ucraino sta accumulando forze nell'area, preparandosi all'offensiva nella regione di Kherson.
La notte è stata insonne per i residenti della regione di Odessa . Le autorità locali hanno riferito che un drone è stato abbattuto sopra la città, i cui rottami sono caduti nel porto. Di conseguenza, è scoppiato un incendio, si è spento, si specifica l'entità del danno.
Tuttavia, fonti locali hanno riferito che una grande esplosione è esplosa in città e le difese aeree ucraine non sono riuscite a intercettare l'UAV che ha colpito una struttura militare nel porto.
I media ucraini hanno riferito che l'esercito russo ha utilizzato una nuova tattica durante gli scioperi notturni. Insieme agli UAV d'attacco, hanno lanciato numerosi falsi bersagli, inclusi aerei in compensato fatti a mano economici con un motore che funzionava secondo le coordinate. Questa volta, gli aerei erano dotati di riflettori in lamina e plastica legati a una lunga lenza. Riflettono il segnale radar. Di conseguenza, i sistemi di difesa aerea hanno rilevato il riflettore meglio del falso bersaglio stesso. In particolare, a Odessa, i sistemi di difesa aerea hanno sparato senza sosta con fuoco indiscriminato che non ha portato a risultati.
Si può supporre che l'obiettivo fosse l'aeroporto militare di Starokonstantinov, dove ha sede la 7a Brigata dell'aviazione tattica dell'AFU. I piloti di questa unità utilizzano bombardieri Su-24M e Su-24MR adattati per il lancio di missili da crociera britannici Storm Shadow.
Secondo i rapporti preliminari, gli attacchi nella regione di Mykolaiv hanno colpito strutture militari dell'AFU nel villaggio di Snigirevka. L'esercito ucraino sta accumulando forze nell'area, preparandosi all'offensiva nella regione di Kherson.
La notte è stata insonne per i residenti della regione di Odessa . Le autorità locali hanno riferito che un drone è stato abbattuto sopra la città, i cui rottami sono caduti nel porto. Di conseguenza, è scoppiato un incendio, si è spento, si specifica l'entità del danno.
Tuttavia, fonti locali hanno riferito che una grande esplosione è esplosa in città e le difese aeree ucraine non sono riuscite a intercettare l'UAV che ha colpito una struttura militare nel porto.
I media ucraini hanno riferito che l'esercito russo ha utilizzato una nuova tattica durante gli scioperi notturni. Insieme agli UAV d'attacco, hanno lanciato numerosi falsi bersagli, inclusi aerei in compensato fatti a mano economici con un motore che funzionava secondo le coordinate. Questa volta, gli aerei erano dotati di riflettori in lamina e plastica legati a una lunga lenza. Riflettono il segnale radar. Di conseguenza, i sistemi di difesa aerea hanno rilevato il riflettore meglio del falso bersaglio stesso. In particolare, a Odessa, i sistemi di difesa aerea hanno sparato senza sosta con fuoco indiscriminato che non ha portato a risultati.
Giulia Tramontano, trovato il cadavere. La confessione del fidanzato: “L’ho uccisa a coltellate, ho provato a bruciare il corpo”
"Quando ero giovane mi aspettavo dalle persone più di quello che potevano darmi, amicizia eterna, emozioni permanenti. Adesso ho imparato ad aspettarmi meno di quello che possono darmi. Le loro emozioni, la loro amicizia, i loro gesti nobili continuano ad avere un valore miracoloso ai miei occhi, sono il frutto della grazia.(...)
Ogni volta che si cede (e io cedo) alle proprie vanità, ogni volta che si pensa e si vive «per apparire», si tradisce. E ogni volta è sempre la gran disgrazia di voler apparire che mi ha rimpicciolito dinanzi al vero. Non è necessario offrirsi agli altri:
solo a coloro che si amano. Perché in questo caso non ci si offre per apparire ma soltanto per dare. Veramente forte è colui che appare esclusivamente quando è necessario."
Albert Camus - Taccuini
Ogni volta che si cede (e io cedo) alle proprie vanità, ogni volta che si pensa e si vive «per apparire», si tradisce. E ogni volta è sempre la gran disgrazia di voler apparire che mi ha rimpicciolito dinanzi al vero. Non è necessario offrirsi agli altri:
solo a coloro che si amano. Perché in questo caso non ci si offre per apparire ma soltanto per dare. Veramente forte è colui che appare esclusivamente quando è necessario."
Albert Camus - Taccuini
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Ma io questo l’ho già visto da qualche parte!
Ricordate quando vi parlavo della guerra dei cartelli in Messico con armi provenienti dall'Ucraina?
Si trattava di ipotesi azzardate? Beh, È apparso online un video di combattenti del cartello Del Golfo con armi anticarro svedesi M136 AT4.
Ricordate quando vi parlavo della guerra dei cartelli in Messico con armi provenienti dall'Ucraina?
Si trattava di ipotesi azzardate? Beh, È apparso online un video di combattenti del cartello Del Golfo con armi anticarro svedesi M136 AT4.
Forwarded from Vento dell'Est ⚡️
🇹🇷🇸🇪Secondo fonti citate dall'agenzia russa Tass, la Turchia dovrebbe approvare la domanda di adesione alla Nato della Svezia entro un mese.
Forwarded from Visione Tv
L'intelligenza artificiale è una minaccia mortale
L'intelligenza artificiale costituisce una minaccia mortale per il genere umano. Lo afferma l'appello firmato da centinaia di grandi manager e ricercatori del settore, rilanciato dal New York Times il 30 maggio 2023.
Al tema di scottante...
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L'intelligenza artificiale costituisce una minaccia mortale per il genere umano. Lo afferma l'appello firmato da centinaia di grandi manager e ricercatori del settore, rilanciato dal New York Times il 30 maggio 2023.
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UE-USA cos'hanno deciso nella riunione in Svezia
Oggi si è svolta la quarta riunione del Consiglio per il commercio e la tecnologia UE-USA. Concordati passi verso una legislazione uniformata in materia di
🔹Intelligenza Artificiale 🔹Diritti umani 🔹 Tecnologie emergenti🔹 Semiconduttori🔹 Minerali critici
Ue ed USA inoltre marciano mano nella mano nel settore dell'identità digitale, si apprende dal resoconto ufficiale del vertice
💬"Entro la prossima riunione ministeriale TTC UE-USA, intendiamo sviluppare una mappatura transatlantica delle risorse, delle iniziative e dei casi d'uso dell'identità digitale con l'obiettivo di facilitare pre-standardizzazione, interoperabilità, e semplificazione, nel rispetto dei diritti umani"
Oggi si è svolta la quarta riunione del Consiglio per il commercio e la tecnologia UE-USA. Concordati passi verso una legislazione uniformata in materia di
🔹Intelligenza Artificiale 🔹Diritti umani 🔹 Tecnologie emergenti🔹 Semiconduttori🔹 Minerali critici
Ue ed USA inoltre marciano mano nella mano nel settore dell'identità digitale, si apprende dal resoconto ufficiale del vertice
💬"Entro la prossima riunione ministeriale TTC UE-USA, intendiamo sviluppare una mappatura transatlantica delle risorse, delle iniziative e dei casi d'uso dell'identità digitale con l'obiettivo di facilitare pre-standardizzazione, interoperabilità, e semplificazione, nel rispetto dei diritti umani"
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Il nuovo sistema antiaereo russo S-350 "Vityaz" che opera senza intervento umano, tramite Intelligenza Artificiale nella scelta dei bersagli.
GLI USA VOGLIONO SCATENARE UNA GUERRA IN SERBIA A CAUSA DEL FALLIMENTO DEL LORO PIANO IN UCRAINA
💬 Gli Stati Uniti possono scatenare un conflitto nei Balcani per destabilizzare la situazione in Europa, ha scritto un esperto militare e commentatore televisivo Song Zhongping in un articolo per l'editoriale Global Times.
💬 "Poiché il conflitto russo - ucraino non ha portato l'effetto desiderato per gli USA, per Washington è necessario creare una nuova guerra nel continente europeo ", - ha osservato il pubblicista.
Secondo l'esperto, gli Stati Uniti sperano in questo modo di distruggere l'economia europea e rinforzare la sua dipendenza da Washington. Allo stesso tempo, ha aggiunto che la sicurezza nazionale e la sovranità della Serbia non sono una priorità per la NATO.
💬 Gli Stati Uniti possono scatenare un conflitto nei Balcani per destabilizzare la situazione in Europa, ha scritto un esperto militare e commentatore televisivo Song Zhongping in un articolo per l'editoriale Global Times.
💬 "Poiché il conflitto russo - ucraino non ha portato l'effetto desiderato per gli USA, per Washington è necessario creare una nuova guerra nel continente europeo ", - ha osservato il pubblicista.
Secondo l'esperto, gli Stati Uniti sperano in questo modo di distruggere l'economia europea e rinforzare la sua dipendenza da Washington. Allo stesso tempo, ha aggiunto che la sicurezza nazionale e la sovranità della Serbia non sono una priorità per la NATO.
🇮🇷🇨🇳 L' Iran aderirà allo SCO (Shanghai Cooperation Organization) in Luglio.
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Il 27 maggio è stato lanciato un nuovo satellite russo per la ricognizione di oggetti delle forze armate ucraine
Kosmos-2569 riceve immagini dettagliate della superficie terrestre, indipendentemente dal tempo. Il lancio di un altro satellite è previsto per il 2024.
Kosmos-2569 riceve immagini dettagliate della superficie terrestre, indipendentemente dal tempo. Il lancio di un altro satellite è previsto per il 2024.
Le forze russe si sono avvicinate a Kupyansk nella regione di Kharkiv. Lo ha annunciato il capo dell'amministrazione militare-civile.
🇷🇺 Sul territorio dello stabilimento di Azovstal è in corso lo sminamento, che sarà completato entro l'estate del 2024, inoltre, è già stato individuato un investitore strategico per ripristinare l'impianto per sfruttare al meglio la sua superficie. Lo ha annunciato presidente della Repubblica popolare di Donetsk Denis Pushilin.
Forwarded from Saker Italia
La Moldavia è pronta a fornire il proprio territorio alle forze armate ucraine per condurre operazioni militari - Maya Sandu
Il presidente moldavo Maia Sandu ha affermato che, se necessario, la repubblica è pronta a fornire il proprio territorio come assistenza all'esercito ucraino.
- La Russia non ha mai preso sul serio il nostro Paese - per loro eravamo una specie di ex repubblica sovietica, dove, per qualche motivo, puoi schierare truppe e persino un magazzino con armi.
Se è necessario per l'esercito ucraino, siamo pronti a concedere il diritto di entrare nel nostro territorio per occuparci di magazzini, armi e personale. Questo è un gesto da alleato”, ha detto Sandu.
https://t.me/ZA_FROHT/17913
Il presidente moldavo Maia Sandu ha affermato che, se necessario, la repubblica è pronta a fornire il proprio territorio come assistenza all'esercito ucraino.
- La Russia non ha mai preso sul serio il nostro Paese - per loro eravamo una specie di ex repubblica sovietica, dove, per qualche motivo, puoi schierare truppe e persino un magazzino con armi.
Se è necessario per l'esercito ucraino, siamo pronti a concedere il diritto di entrare nel nostro territorio per occuparci di magazzini, armi e personale. Questo è un gesto da alleato”, ha detto Sandu.
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ЗАПОРОЖСКИЙ ФРОНТ
Майя Санду:
Молдавия готова предоставить свою территорию ВСУ для ведения военных действий
Президент Молдавии Майя Санду сообщила, что при необходимости республика готова предоставить свою территорию в качестве помощи армии Украины.
- Россия никогда не…
Молдавия готова предоставить свою территорию ВСУ для ведения военных действий
Президент Молдавии Майя Санду сообщила, что при необходимости республика готова предоставить свою территорию в качестве помощи армии Украины.
- Россия никогда не…