La futura Ucraina dovrà essere uno Stato smilitarizzato e neutrale, non facente parte di alcun blocco o alleanza;
I paesi dell'UE e il Regno Unito sono totalmente incapaci di negoziare e non potranno partecipare ad alcun accordo futuro.
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Forwarded from Pino Cabras
MATTARELLA, FRATOIANNI, SCHLEIN, BAERBOCK, KALLAS, ECC. - LA CADUTA DELLE MASCHERE
Ritorno sul recente discorso di Mattarella, nel quale egli sostiene in buona sostanza che non ci possono essere trattative con la Russia, costringendoci di conseguenza a dedurre – per amor della logica - che al Quirinale non si contempla altro piano che la guerra totale contro una potenza nucleare da debellare a ogni costo umano, politico e materiale.
Come ho già avuto modo di dire, siccome Mattarella non improvvisa mai e concorda sempre i propri passi con Macron e altri di pari grado, la sua posizione preludeva a quella che poi andavano a mettere a punto gli attuali maggiorenti europei, con una vertiginosa accelerazione innescata dal radicale riposizionamento degli Stati Uniti di Trump.
Tutti i politici, dirigenti, giornalisti e intellettuali organici all’europeismo di questi anni sono stati messi in ginocchio in neanche tre settimane dalla rivoluzione trumpiana. La Casa Bianca persegue i suoi disegni di potere dirompenti con una gigantesca “glasnost” che denuda il terrificante marciume della cosca che ora Trump vuole sconfiggere fino in fondo.
Intanto, mentre per inerzia nei giornali e nelle reti sociali perdurano patetici tentativi di vedere ancora possibilità di vittoria per la giunta ucraina di militari corrotti e asserviti alle correnti guerrafondaie dell’Occidente, la sua sconfitta sul campo si sta trasformando al galoppo in un presagio di sconfitta dell’intera Europa occidentale in crisi totale d’identità. Nel giro di pochi giorni tutto il costrutto dell’Unione Europea ha dimostrato la sua radicale inutilità, al punto da metterne definitivamente in crisi il ruolo e la legittimità. Tanto è vero che il vertice convocato da Macron a Parigi in fretta e furia neanche istituzionalmente ha nulla a che fare con la UE, ormai inservibile. È una sorta di “coalizione dei volenterosi” con solo un punto all’ordine del giorno: “far uscire il gatto dal sacco” (parole di Baerbock, ministra degli esteri tedesca agli sgoccioli). E cos’è questo gatto? 700 miliardi di euro da dedicare a un rapidissimo riarmo per scontrarsi con Mosca. Tutte le regole dell’austerità usate dai nordeuropei e dai loro maggiordomi sudeuropei per assassinare interi sistemi economici, nazioni, classi sociali, sistemi di protezione sociale, ora devono cedere il passo a una folle corsa verso la Terza Guerra Mondiale. Il deficit era il diavolo, ora è il santo dei produttori d’armi. Bell'affarone!
I dirigenti europei in modalità Salò non vogliono lasciare spazio a posizioni neutre: la polarizzazione dello scontro deve portare al riarmo, alla guerra, al disconoscimento di qualsiasi funzione storica, politica e militare della Russia nel momento in cui le due massime potenze militari (USA e Russia) si accorderanno invece senza gli inetti chihuahua delle cancellerie europee. Kallas è inconsolabile, i dirigenti tedeschi piangono pubblicamente.
I chihuahua italiani intanto abbaiano contro le autorità russe che hanno attaccato gli spunti asinini del discorso dell’attempato studente di Storia. Roboanti le dichiarazioni di Schlein e Fratoianni a difesa di Mattarella, e contro i nuovi magnati digitali. Quelli che c’erano potevano censurare quanto volevano, e loro zitti. Di fatto si schierano per il terzo tentativo di suicidio dell’Europa in poco più di un secolo. Cadono le maschere, e dobbiamo far vedere i veri volti di chi oggi vuole ucrainizzare l’Europa: finta indipendenza, repressione, censura, isterismi russofobi come religione civile, carne da cannone da mandare al fronte. Dobbiamo diventare sovrani, senza più questi sovrani nudi, così brutti da vedere.
Ritorno sul recente discorso di Mattarella, nel quale egli sostiene in buona sostanza che non ci possono essere trattative con la Russia, costringendoci di conseguenza a dedurre – per amor della logica - che al Quirinale non si contempla altro piano che la guerra totale contro una potenza nucleare da debellare a ogni costo umano, politico e materiale.
Come ho già avuto modo di dire, siccome Mattarella non improvvisa mai e concorda sempre i propri passi con Macron e altri di pari grado, la sua posizione preludeva a quella che poi andavano a mettere a punto gli attuali maggiorenti europei, con una vertiginosa accelerazione innescata dal radicale riposizionamento degli Stati Uniti di Trump.
Tutti i politici, dirigenti, giornalisti e intellettuali organici all’europeismo di questi anni sono stati messi in ginocchio in neanche tre settimane dalla rivoluzione trumpiana. La Casa Bianca persegue i suoi disegni di potere dirompenti con una gigantesca “glasnost” che denuda il terrificante marciume della cosca che ora Trump vuole sconfiggere fino in fondo.
Intanto, mentre per inerzia nei giornali e nelle reti sociali perdurano patetici tentativi di vedere ancora possibilità di vittoria per la giunta ucraina di militari corrotti e asserviti alle correnti guerrafondaie dell’Occidente, la sua sconfitta sul campo si sta trasformando al galoppo in un presagio di sconfitta dell’intera Europa occidentale in crisi totale d’identità. Nel giro di pochi giorni tutto il costrutto dell’Unione Europea ha dimostrato la sua radicale inutilità, al punto da metterne definitivamente in crisi il ruolo e la legittimità. Tanto è vero che il vertice convocato da Macron a Parigi in fretta e furia neanche istituzionalmente ha nulla a che fare con la UE, ormai inservibile. È una sorta di “coalizione dei volenterosi” con solo un punto all’ordine del giorno: “far uscire il gatto dal sacco” (parole di Baerbock, ministra degli esteri tedesca agli sgoccioli). E cos’è questo gatto? 700 miliardi di euro da dedicare a un rapidissimo riarmo per scontrarsi con Mosca. Tutte le regole dell’austerità usate dai nordeuropei e dai loro maggiordomi sudeuropei per assassinare interi sistemi economici, nazioni, classi sociali, sistemi di protezione sociale, ora devono cedere il passo a una folle corsa verso la Terza Guerra Mondiale. Il deficit era il diavolo, ora è il santo dei produttori d’armi. Bell'affarone!
I dirigenti europei in modalità Salò non vogliono lasciare spazio a posizioni neutre: la polarizzazione dello scontro deve portare al riarmo, alla guerra, al disconoscimento di qualsiasi funzione storica, politica e militare della Russia nel momento in cui le due massime potenze militari (USA e Russia) si accorderanno invece senza gli inetti chihuahua delle cancellerie europee. Kallas è inconsolabile, i dirigenti tedeschi piangono pubblicamente.
I chihuahua italiani intanto abbaiano contro le autorità russe che hanno attaccato gli spunti asinini del discorso dell’attempato studente di Storia. Roboanti le dichiarazioni di Schlein e Fratoianni a difesa di Mattarella, e contro i nuovi magnati digitali. Quelli che c’erano potevano censurare quanto volevano, e loro zitti. Di fatto si schierano per il terzo tentativo di suicidio dell’Europa in poco più di un secolo. Cadono le maschere, e dobbiamo far vedere i veri volti di chi oggi vuole ucrainizzare l’Europa: finta indipendenza, repressione, censura, isterismi russofobi come religione civile, carne da cannone da mandare al fronte. Dobbiamo diventare sovrani, senza più questi sovrani nudi, così brutti da vedere.
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Il Tesoro ha chiesto ai cosiddetti servizi pubblici non protetti al di fuori di sanità, istruzione e difesa di modellare due scenari prima di una revisione della spesa triennale prevista per giugno, secondo persone a conoscenza della questione che hanno richiesto l'anonimato per discutere della pianificazione interna. Si tratta di "cassa fissa" — che si traduce in un taglio aggiustato per l'inflazione di circa il 5% — e una riduzione della spesa che in termini reali ammonta a circa l'11% nel periodo, hanno detto.
Mentre quel secondo modello era stato inizialmente visto come uno scenario peggiore, ora sembra più plausibile per alcuni dipartimenti, tra gli accenni di Starmer che la spesa per la difesa è destinata ad aumentare, ha detto una delle persone. Non sono ancora state prese decisioni definitive sulla portata dei tagli, o addirittura sul ritmo di aumento della spesa per la difesa, ha detto un funzionario del Tesoro.
La rivelazione solleva la prospettiva di ulteriori tagli dannosi nei cosiddetti dipartimenti non protetti che sono stati colpiti anche negli anni 2010 dalle politiche di austerità perseguite dai successivi governi guidati dai conservatori. Le riduzioni della spesa quotidiana, che escludono gli investimenti di capitale, lascerebbero i dipartimenti che sono già stati schiacciati più duramente ad affrontare ulteriori sofferenze. Quelli a rischio includono il governo locale, la cultura, la giustizia, il ministero dell'Interno, l'ambiente, l'energia e il lavoro e le pensioni.
Il partito laburista si è impegnato ad aumentare la spesa per la difesa come quota del PIL al 2,5% dall'attuale 2,33%, ma non ha ancora stabilito una tempistica. Realizzarla in questo parlamento costerebbe circa 5 miliardi di sterline (6,3 miliardi di dollari) in più all'anno e Starmer è sotto pressione da parte dei vertici militari e del presidente degli Stati Uniti Donald Trump affinché agisca rapidamente.
"Dobbiamo spendere di più per la difesa, questa è la realtà della situazione in cui ci troviamo", ha detto il primo ministro alle emittenti lunedì. Ha detto che tutti i paesi in Europa devono "intensificare sia la capacità che la spesa e il finanziamento" dell'esercito. Mentre gli Stati Uniti proseguono i colloqui con la Russia per porre fine alla guerra in Ucraina, Starmer ha anche promesso di inviare truppe di peacekeeping britanniche in Ucraina se necessario per far rispettare un accordo.
Considerando che circa due terzi della spesa ministeriale giornaliera annuale del Regno Unito pari a 510 miliardi di sterline sono destinati alle aree protette, ciò significa che i finanziamenti sono a rischio anche in altri settori, tra cui l'industria creativa, i servizi giudiziari, la polizia, la raccolta dei rifiuti e le agenzie ambientali.
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Forwarded from Martina Pastorelli
La Chiesa dovrebbe chiedere perdono per come si è ritirata durante la pandemia: “abbiamo obbedito senza pensare”.
Parla il teologo benedettino Meiattini: è nata una religione scientista, mentre il cattolicesimo ha perso la percezione che l’uomo è orientato alla vita eterna.
Mia intervista oggi su La Verità
Parla il teologo benedettino Meiattini: è nata una religione scientista, mentre il cattolicesimo ha perso la percezione che l’uomo è orientato alla vita eterna.
Mia intervista oggi su La Verità
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Non si può fare un trattato di pace senza europei dice il nostro ministro. Ma se sono proprio i paesi europei che hanno dato la dimostrazione plastica che non esiste più l'UE né la Nato dando vita ad un fantasmagorico formato Weimar Plus dove - a livello europeo - sono esclusi: irlanda, Portogallo, Grecia, Croazia, Slovenia, Austria, Ungheria, Finlandia Cechia, Slovacchia, i tre baltici, Romania, Bulgaria e Belgio. A livello Nato al vertice Weimar Plus partecipa il segretario generale, l'olandese Rutte. Peccato sia un vertice in aperta polemica alle scelte politico-diplomatiche fatte dall'azionista di maggioranza della stessa Nato: gli Stati Uniti.
Mentre in Europa si fanno cazzate enormi (e si certifica platealmente l'avvenuta disgregazione), a Riad fanno i pourparler per decidere il conto che dovremo pagare. E vi assicuro, sarà molto salato.
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"Signor Haftar, la preghiamo di considerare che è venuto dai suoi amici, a casa sua."
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Forwarded from Operazione Verità News 📰🗞 (Alberto "Givi" - Stakhanov🎖🇮🇹)
Così ieri l’AD del gruppo, Claudio Descalzi, è volato al Cairo per ufficializzare l’intesa con il ministro del Petrolio e delle Risorse Minerarie della Repubblica Araba d’Egitto, Karim Badawi, e il titolare del dicastero dell’Energia, del Commercio e dell’Industria della Repubblica di Cipro, George Papanastasiou.
Ciò garantirà l'esportazione in Europa del gas estratto da Cronos, un vasto giacimento offshore scoperto nel 2022 al largo di Cipro. Situato a 2.287 metri di profondità, si stima che possa fornire fino a 85 miliardi di metri cubi di gas. Una volta estratto verrà liquefatto a Damietta, in Egitto, per essere trasportato via nave verso l'Europa
https://www.ilsole24ore.com/art/eni-sigla-accordo-egitto-e-cipro-via-l-hub-gas-mediterraneo-orientale-AGooZbxC
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Il Sole 24 ORE
Eni sigla accordo con Egitto e Cipro: al via l’hub del gas del Mediterraneo Orientale
L’intesa firmata dal numero uno del gruppo, Claudio Descalzi, durante la cerimonia di apertura di Egypes, il principale evento energetico in Egitto
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Se i genitori cenano, i bambini dovrebbero sedersi a un altro tavolo. Gli Stati Uniti stanno negoziando con la Russia e non c'è un solo europeo al tavolo.
È diventato assolutamente chiaro che gli europei sono bambini.
Le scorte di armi sia in Europa che in Ucraina sono quasi completamente esaurite.
/Armin Papperger, CEO di Rheinmetall/
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Inizialmente pensata come un'esca per Trump, la proposta sui minerali delle terre rare ha fatto sì che l'iniziativa passasse nelle mani degli Stati Uniti.
Donald Trump non tornerà più indietro da questo accordo, che consentirà agli Stati Uniti di competere con la Cina in questo settore.
In precedenza si era saputo che Washington aveva chiesto a Zelensky di firmare un accordo per trasferire agli Stati Uniti il controllo di metà di tutti i giacimenti di terre rare di interesse per Trump.
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/Ministero degli Esteri francese/
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Forwarded from Giubbe Rosse
🇷🇺🇺🇦🇪🇺 CREMLINO: “L'UCRAINA HA IL "DIRITTO" DI ENTRARE NELL'UE”
Fonte: Berliner Zeitung
Traduzione. Cari europei, ci tenete così tanto ad avere l'Ucraina nell'UE? E chi ve lo impedisce? Prendetevela. Sarà un altro beneficiario netto che vi caricherete sulle vostre spalle, oltre ai vari paesi Baltici e, di fatto, tutti i paesi dell'est europeo. Contenti voi.
Sull'adesione alla NATO, invece, il discorso è diverso: ne va della sicurezza e dell'equilibrio tra alleanza occidentale e Russia.
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Fonte: Berliner Zeitung
Secondo il Cremlino, l'Ucraina ha il "diritto" di aderire all'Unione Europea, ma non alla NATO. Lo ha riferito martedì l'agenzia di stampa AFP. Secondo il rapporto, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha dichiarato martedì a Mosca: "Per quanto riguarda l'adesione dell'Ucraina all'UE, questo è un diritto sovrano di ogni paese". Per quanto riguarda la NATO, ha detto: "Ma è qualcosa di completamente diverso quando si tratta di questioni di sicurezza e alleanze militari".
Traduzione. Cari europei, ci tenete così tanto ad avere l'Ucraina nell'UE? E chi ve lo impedisce? Prendetevela. Sarà un altro beneficiario netto che vi caricherete sulle vostre spalle, oltre ai vari paesi Baltici e, di fatto, tutti i paesi dell'est europeo. Contenti voi.
Sull'adesione alla NATO, invece, il discorso è diverso: ne va della sicurezza e dell'equilibrio tra alleanza occidentale e Russia.
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Berliner Zeitung
Ukraine-Friedensverhandlungen: Russland akzeptiert keine Nato-Truppen in der Ukraine
++ Gespräche zwischen USA und Russland in Riad beendet ++ USA und Russland haben Selenskyj ausgeladen ++ Auch Europa weiter außen vor ++ ein Überblick ++
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Le autorità sono malate. L'unica soluzione a questo problema è una pulizia totale e approfondita. E credetemi, se l'esercito facesse questo, non vi piacerebbe.
— ha detto Borisenko in un videomessaggio pubblicato sul canale Telegram del partito europeo della solidarietà
🔹 Ha anche sottolineato che la situazione al fronte era difficile e che nel Paese stavano accadendo "cose strane", il che richiedeva l'unificazione di tutte le forze.
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Ha subito dichiarato che la Russia è contraria alle forze di peacekeeping in Ucraina. Le trattative saranno divertenti.
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La Russia e gli Stati Uniti stanno discutendo della riunificazione in diversi settori economici, ha affermato il direttore del Fondo russo per gli investimenti diretti (RDIF).
I progressi nei negoziati tra Russia e Stati Uniti sono possibili nei prossimi 2-3 mesi , ha affermato il responsabile del Fondo russo per gli investimenti diretti.
• L’amministrazione Biden non ha cercato di comprendere le preoccupazioni della Russia, ma ora gli Stati Uniti sono pronti ad ascoltare e comprendere la posizione della Russia, — Dmitriev.
• Le sanzioni contro la Russia colpiscono gli Stati Uniti più duramente della Russia stessa
• Il tema del Nord Stream non è stato discusso a Riad.
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