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❗️🇮🇳 🇵🇰 Media, risposta Pakistan ad attacco "imminente".
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❗️🇮🇳 🇵🇰 - Il Pakistan afferma che è in corso una rappresaglia. - SAMAA TV
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L'Iran avrebbe rifiutato di trasmettere il messaggio "offensivo e ridicolo" e avrebbe chiesto all'India di informare direttamente i pakistani. – Fonti
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⚡️⚡️⚡️🇵🇰 🇮🇳 Il Pakistan apre il fuoco sulla base aerea indiana di Srinagar.
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– L'India ha effettuato 9 attacchi aerei contro tre località del Pakistan: Muzaffarabad, Kotli e Bahawalpur. L'operazione è stata soprannominata "Operazione Sindoor", in risposta all'attacco di Pahalgam.
– Gli attacchi avevano come obiettivo quella che l'India definisce "infrastruttura terroristica": un seminario islamico e una moschea a Bahawalpur sono stati confermati distrutti e 3 civili sono morti.
– Il Pakistan rispose con il fuoco dell’artiglieria lungo l’intera linea di contatto nel Kashmir e con missili balistici e da crociera lanciati da aerei contro la base aerea di Kargil nel Kashmir occupato dall’India.
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🇵🇰⚡️🇮🇳 | La rappresaglia del Pakistan è di scala assai maggiore rispetto all'attacco iniziale dell'India.
▫️@TheDomeFlash
▫️@TheDomeFlash
I media pakistani sostengono che le forze pakistane hanno distrutto il quartier generale di una brigata indiana.
Molto probabilmente si tratta di colpi di artiglieria nelle zone di confine dei territori contesi.
Molto probabilmente si tratta di colpi di artiglieria nelle zone di confine dei territori contesi.
Forwarded from Pino Cabras
ANCHE BYOBLU NEL MIRINO DEL PICIERNOSAURO: PROCESSO ALLA LIBERTÀ D'INFORMAZIONE [PARTE 1]
L’interrogazione intimidatoria di Pina Picierno contro Byoblu è solo l’ultima manifestazione della sua totale estraneità a qualsiasi concezione contemporanea della libertà di stampa e di espressione. Ma è anche un’altra spia della sua pulsione autoritaria, che emerge ogni volta che si trova davanti voci fuori dal coro. L’episodio evoca con chiarezza un noto fenomeno della biologia evolutiva: la “convergenza evolutiva”. È ciò che accade quando specie diverse, sottoposte a condizioni simili, finiscono per sviluppare tratti praticamente identici, pur non avendo legami di parentela.
Così, come il rinoceronte ricorda il triceratopo pur appartenendo a un altro tempo e a un altro ceppo evolutivo, anche in politica assistiamo alla ricomparsa di certe figure, adattate ai nuovi contesti ma mosse dalle stesse logiche. Il Piciernosauro, in tal senso, occupa oggi la stessa nicchia che negli anni ’50 fu di Joseph McCarthy.
Le somiglianze sono inquietanti: McCarthy era ossessionato dall’idea di una minaccia interna ma originata da Mosca, che vedeva ovunque; Picierno mostra la stessa delirante paranoia, ma rivolta ai media indipendenti, che considera pericolosi semplicemente perché non allineati. McCarthy costruiva accuse infondate basandosi su sospetti e liste nere, calpestando ogni garanzia procedurale; Picierno si muove allo stesso modo, insinuando pericoli e complotti per colpire chi dissente. McCarthy demonizzava l’opposizione politica e ne faceva un nemico pubblico; Picierno agisce con la medesima logica binaria: o si è con lei, o si è da silenziare. McCarthy impiegava il potere istituzionale per intimidire e censurare; Picierno utilizza le sedi parlamentari europee per tentare di delegittimare e zittire il dissenso mediatico. Infine, McCarthy si presentava come difensore della democrazia, mentre ne erodeva le fondamenta; Picierno si trincera dietro lo stesso alibi, mentre mina alla radice il pluralismo dell’informazione.
Nel volto apparentemente rassicurante di un europarlamentare "progressista", rispunta lo stesso impasto tossico di fanatismo, autoritarismo e intolleranza che rese famigerato McCarthy. La storia, purtroppo, non si ripete mai davvero, ma spesso si traveste molto bene.
E se McCarthy fu infine travolto dal discredito per il suo abuso di potere e per il clima di terrore che aveva contribuito a creare, non resta che augurarsi che anche la sua epigona europea venga ricordata nello stesso modo: come un monito vivente su ciò che accade quando l’ignoranza sale in cattedra e si mette a dettare legge in nome della libertà, mentre la libertà la sta già strangolando.
Tutto nasce da un’intervista che il canale indipendente Byoblu ha realizzato con Vladimir Solovyev, giornalista e conduttore russo noto per le sue posizioni filogovernative e la sua retorica fiammeggiante. Figura controversa, certo, ma pur sempre parte di un’informazione rilevante nel quadro internazionale, specialmente in un contesto di guerra.
Per questo intervento, Pina Picierno — con tutti i timbri di vicepresidente del Parlamento europeo — ha presentato un’interrogazione ufficiale nella quale chiede conto della presunta violazione delle sanzioni UE da parte di Byoblu, accusando l’emittente fondata da Claudio Messora di aver offerto visibilità a un soggetto sanzionato.
Ma dietro la patina della legalità e delle più pelose buone intenzioni si cela un impianto profondamente viziato sotto almeno tre profili fondamentali: giuridico, costituzionale e deontologico.
[…] – Fine prima parte
[Segue…]
L’interrogazione intimidatoria di Pina Picierno contro Byoblu è solo l’ultima manifestazione della sua totale estraneità a qualsiasi concezione contemporanea della libertà di stampa e di espressione. Ma è anche un’altra spia della sua pulsione autoritaria, che emerge ogni volta che si trova davanti voci fuori dal coro. L’episodio evoca con chiarezza un noto fenomeno della biologia evolutiva: la “convergenza evolutiva”. È ciò che accade quando specie diverse, sottoposte a condizioni simili, finiscono per sviluppare tratti praticamente identici, pur non avendo legami di parentela.
Così, come il rinoceronte ricorda il triceratopo pur appartenendo a un altro tempo e a un altro ceppo evolutivo, anche in politica assistiamo alla ricomparsa di certe figure, adattate ai nuovi contesti ma mosse dalle stesse logiche. Il Piciernosauro, in tal senso, occupa oggi la stessa nicchia che negli anni ’50 fu di Joseph McCarthy.
Le somiglianze sono inquietanti: McCarthy era ossessionato dall’idea di una minaccia interna ma originata da Mosca, che vedeva ovunque; Picierno mostra la stessa delirante paranoia, ma rivolta ai media indipendenti, che considera pericolosi semplicemente perché non allineati. McCarthy costruiva accuse infondate basandosi su sospetti e liste nere, calpestando ogni garanzia procedurale; Picierno si muove allo stesso modo, insinuando pericoli e complotti per colpire chi dissente. McCarthy demonizzava l’opposizione politica e ne faceva un nemico pubblico; Picierno agisce con la medesima logica binaria: o si è con lei, o si è da silenziare. McCarthy impiegava il potere istituzionale per intimidire e censurare; Picierno utilizza le sedi parlamentari europee per tentare di delegittimare e zittire il dissenso mediatico. Infine, McCarthy si presentava come difensore della democrazia, mentre ne erodeva le fondamenta; Picierno si trincera dietro lo stesso alibi, mentre mina alla radice il pluralismo dell’informazione.
Nel volto apparentemente rassicurante di un europarlamentare "progressista", rispunta lo stesso impasto tossico di fanatismo, autoritarismo e intolleranza che rese famigerato McCarthy. La storia, purtroppo, non si ripete mai davvero, ma spesso si traveste molto bene.
E se McCarthy fu infine travolto dal discredito per il suo abuso di potere e per il clima di terrore che aveva contribuito a creare, non resta che augurarsi che anche la sua epigona europea venga ricordata nello stesso modo: come un monito vivente su ciò che accade quando l’ignoranza sale in cattedra e si mette a dettare legge in nome della libertà, mentre la libertà la sta già strangolando.
Tutto nasce da un’intervista che il canale indipendente Byoblu ha realizzato con Vladimir Solovyev, giornalista e conduttore russo noto per le sue posizioni filogovernative e la sua retorica fiammeggiante. Figura controversa, certo, ma pur sempre parte di un’informazione rilevante nel quadro internazionale, specialmente in un contesto di guerra.
Per questo intervento, Pina Picierno — con tutti i timbri di vicepresidente del Parlamento europeo — ha presentato un’interrogazione ufficiale nella quale chiede conto della presunta violazione delle sanzioni UE da parte di Byoblu, accusando l’emittente fondata da Claudio Messora di aver offerto visibilità a un soggetto sanzionato.
Ma dietro la patina della legalità e delle più pelose buone intenzioni si cela un impianto profondamente viziato sotto almeno tre profili fondamentali: giuridico, costituzionale e deontologico.
[…] – Fine prima parte
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