Il principe ereditario saudita Bin Salman ha anche promesso che l'Arabia Saudita investirà la sbalorditiva cifra di 600 miliardi di dollari nell'economia statunitense.
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La decisione è stata presa durante una visita a Riad del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, accompagnato dal CEO di SpaceX Elon Musk.
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Forwarded from Darwin Mon Amour ❤️
Laddove gli stabili e oggettivabili modelli identitari e di orientamento s'infrangono, emergono instabilità psichica e "disturbi caratteriali". L'inconcludenza e l'incompiutezza del sé non rendono solo liberi, ma fanno ammalare. Il soggetto di prestazione divenuto depresso è, si potrebbe dire, "senza carattere".
Byung-Chul Han - Topologia della violenza
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Forwarded from Giubbe Rosse
LA MORALE CI SALVERA’
Nelle Lezioni di Estetica, pubblicate nel 1835, Hegel sviluppa qui il suo concetto di morte dell’arte. Attraverso la nozione di morte dell’arte si intende in realtà l’incapacità di questa attività umana di arrivare alla Verità. Qualche decennio dopo arriverà un’altra morte, annunciata da Nietszche. Poi Foucault parlerà di morte dell’Uomo, non intesa in senso corporale, ma proprio in senso umanistico – fine dell’unità della nostra identità – e Gunter Anders ci mette una pietra sopra e dice che l’Uomo è diventato *antiquato*, e, quindi, da superare. Insomma, tutto il processo di modernizzazione è segnato dalla perdita di valori, di credenze, e soprattutto, della capacità umana di giungere alla verità. Siamo, in altri termini, *diventati nichilisti, scettici, procediamo a tentoni*, *senza punti di riferimento*. Eppure, noi tutti abbiamo bisogno di verità e di valori per vivere, cioè per dare un senso alla vita. La radice vera dei nostri guai esistenziali, al netto delle preoccupazioni economiche, sta in questa contraddizione: che la verità non si trova, i valori non si percepiscono, ma noi ne abbiamo bisogno per dare un senso alla vita. E, infatti, poiché questo bisogno è assillante, non essendoci valori condivisi, ognuno si sceglie i propri: abbiamo così la privatizzazione del senso della vita. Procediamo in ordine sparso, ognuno con il proprio senso, in competizione selvaggia con quello del nostro vicino. Che, se ci pensiamo, è funzionale alla legge del Mercato, che uniforma le nostre relazioni economiche. Siamo diventati cellule impazzite che si fanno la guerra, che negano all’altro il giusto riconoscimento necessario per sentirsi essere umani. E, questo avviene non solo contro gli immigrati, ma anche agli esclusi fra noi. In questo deserto sociale, l’unica nostra àncora di salvezza è la Morale. Ma che cos’è la Morale? Non certo il bieco moralismo, un atteggiamento che ci obbliga dentro un recinto di “astratte considerazioni di ordine morale”, che è da respingere. La morale è un’altra cosa: è intendersi come l’unica categoria di pensiero che possa coniugare verità e senso generale della vita, perché si occupa del Bene e del Male, e ha a che fare con il nostro comportamento pratico. Solo la morale da un senso alla vita, la tiene unita, la solidifica come il cemento armato fa con le nostre case. Se si vive senza morale, se si va oltre il bene e il male, ogni cosa perde valore, le relazioni umane si chiudono all’empatia e all’affettività, un paesaggio sublime o una notte piena di stelle perdono qualsiasi alone di mistero e di sacralità, perché tutto è rapportato alla vacua e precaria transitorietà dell’essere. Senza morale niente ha valore per essere salvato (tanto meno l’onestà), né la bellezza del singolo evento né la vita dell’uomo, che diventa mero strumento da sfruttare, frammento insignificante, pezzo arido di materia emerso dal Nulla. Recuperare il senso morale è la più grande rivoluzione del XXI secolo, perché senza di esso non si potrà fare nemmeno quella, obbligata, di salvare il pianeta dal saccheggio delle risorse e dalla rapacità delle dinamiche economiche.
Nelle Lezioni di Estetica, pubblicate nel 1835, Hegel sviluppa qui il suo concetto di morte dell’arte. Attraverso la nozione di morte dell’arte si intende in realtà l’incapacità di questa attività umana di arrivare alla Verità. Qualche decennio dopo arriverà un’altra morte, annunciata da Nietszche. Poi Foucault parlerà di morte dell’Uomo, non intesa in senso corporale, ma proprio in senso umanistico – fine dell’unità della nostra identità – e Gunter Anders ci mette una pietra sopra e dice che l’Uomo è diventato *antiquato*, e, quindi, da superare. Insomma, tutto il processo di modernizzazione è segnato dalla perdita di valori, di credenze, e soprattutto, della capacità umana di giungere alla verità. Siamo, in altri termini, *diventati nichilisti, scettici, procediamo a tentoni*, *senza punti di riferimento*. Eppure, noi tutti abbiamo bisogno di verità e di valori per vivere, cioè per dare un senso alla vita. La radice vera dei nostri guai esistenziali, al netto delle preoccupazioni economiche, sta in questa contraddizione: che la verità non si trova, i valori non si percepiscono, ma noi ne abbiamo bisogno per dare un senso alla vita. E, infatti, poiché questo bisogno è assillante, non essendoci valori condivisi, ognuno si sceglie i propri: abbiamo così la privatizzazione del senso della vita. Procediamo in ordine sparso, ognuno con il proprio senso, in competizione selvaggia con quello del nostro vicino. Che, se ci pensiamo, è funzionale alla legge del Mercato, che uniforma le nostre relazioni economiche. Siamo diventati cellule impazzite che si fanno la guerra, che negano all’altro il giusto riconoscimento necessario per sentirsi essere umani. E, questo avviene non solo contro gli immigrati, ma anche agli esclusi fra noi. In questo deserto sociale, l’unica nostra àncora di salvezza è la Morale. Ma che cos’è la Morale? Non certo il bieco moralismo, un atteggiamento che ci obbliga dentro un recinto di “astratte considerazioni di ordine morale”, che è da respingere. La morale è un’altra cosa: è intendersi come l’unica categoria di pensiero che possa coniugare verità e senso generale della vita, perché si occupa del Bene e del Male, e ha a che fare con il nostro comportamento pratico. Solo la morale da un senso alla vita, la tiene unita, la solidifica come il cemento armato fa con le nostre case. Se si vive senza morale, se si va oltre il bene e il male, ogni cosa perde valore, le relazioni umane si chiudono all’empatia e all’affettività, un paesaggio sublime o una notte piena di stelle perdono qualsiasi alone di mistero e di sacralità, perché tutto è rapportato alla vacua e precaria transitorietà dell’essere. Senza morale niente ha valore per essere salvato (tanto meno l’onestà), né la bellezza del singolo evento né la vita dell’uomo, che diventa mero strumento da sfruttare, frammento insignificante, pezzo arido di materia emerso dal Nulla. Recuperare il senso morale è la più grande rivoluzione del XXI secolo, perché senza di esso non si potrà fare nemmeno quella, obbligata, di salvare il pianeta dal saccheggio delle risorse e dalla rapacità delle dinamiche economiche.
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Il filmato, apparso inizialmente su una piccola emittente iraniana chiamata "Ansar News", mostra un iraniano ripreso con una GoPro, che parla russo con un pessimo accento persiano, mentre combatte in Ucraina. I russi sembrano avere difficoltà a comunicare con lui.
Al 50° secondo dell'inizio del video, l'uomo inizia a parlare in persiano, lamentandosi di avere un piede ferito e di non poter entrare nel campo di battaglia senza cure mediche.
Non è chiaro se l'uomo iraniano sia semplicemente un volontario, un vero e proprio soldato iraniano o un cittadino russo naturalizzato chiamato in servizio.
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La Corte di giustizia europea ha stabilito che la Commissione europea ha violato le norme sulla trasparenza non consentendo l'accesso ai messaggi di testo scambiati tra Ursula von der Leyen e Pfizer.
Il 14 maggio 2025, il Tribunale generale dell'Unione europea (CCG) ha stabilito che la Commissione europea deve divulgare i messaggi di testo scambiati tra la presidente della Commissione Ursula von der Leyen e l'amministratore delegato di Pfizer Albert Bourla. Questi messaggi sono stati scambiati tra il 1° gennaio 2021 e l'11 maggio 2022 durante le negoziazioni sull'approvvigionamento dei vaccini contro il COVID-19 . La causa è stata intentata dal New York Times dopo che la Commissione ha negato l'accesso ai messaggi.
Il tribunale ha respinto l'argomentazione della Commissione secondo cui i messaggi di testo non erano reperibili o non erano considerati documenti ufficiali. Si è constatato che la Commissione non era riuscita a fornire una spiegazione plausibile del motivo per cui non era in possesso dei documenti richiesti.
La decisione non è ancora definitiva e la Commissione può presentare ricorso. Tuttavia, è visto come un passo significativo verso una maggiore trasparenza e un controllo democratico nelle istituzioni dell'UE.
fonte
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"Vogliamo dare alla Siria la possibilità di ricominciare", ha affermato Donald Trump.
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