Vi è un punto fondamentale che viene per lo più negato o travisato riguardo alla tecnica, la sua presunta neutralità, ovvero il suo non essere orientata, ma il suo essere un semplice strumento nelle mani di chi la usa che decide se farne uno strumento volto al bene o al male. Un po’ come se i cacciabombardieri fossero stati progettati e prodotti per il gusto di farli e per vedere cosa può l’intelligenza in ogni campo, fra cui quello aeronautico. Ma come è evidente è l’intenzione di distruggere il nemico che reso possibile l’esistenza del cacciabombardiere, così come la pistola un mezzo più sicuro per uccidere l’avversario rispetto alla spada. La tecnica non è neutrale, è la materializzazione di un desiderio di aumentare la propria potenza riguardo a un certo fine. Per questo oggi ha in mano il destino umano, potendolo annientare. Dietro di essa c’è la nostra anima, i suoi desideri. Ma dobbiamo essere più lungimiranti. Anche nella tigre le zanne sono il portato della sua volontà di potenza, sebbene inconscia e modellata da un maestro inconoscibile. Negli uomini è invece tremenda perché viene accolta come una sorta di grandezza spirituale, quella di essere capaci di modellare il mondo secondo i propri desideri che vengono dipinti in modo astratto e incensatorio: sono espressione di genio e di intelligenza superiore. Forse, ma si tace che nascono non per contemplare e ringraziare, ma vincere una battaglia. Il lato odioso degli uomini è proprio questo: sono cannibali, ma benpensanti.
(Alfredo Morosetti via Facebook)
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Potrebbe trattarsi di un'operazione che durerebbe più giorni e che potrebbe iniziare senza l'approvazione degli Stati Uniti.
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Forwarded from Pino Cabras
AL COLLE UN TENORE MUTO
La vita di Sergio Mattarella, come quella di tutti, è fatta di priorità che seguono una gerarchia di valori e interessi, nel suo caso molto precisa, al limite della maniacale prevedibilità.
Su certi temi, come la contrapposizione alla Russia, potete scommettere a colpo sicuro che ne parla tantissimo e sempre, fino a prodursi in analisi storiche acrobatiche e sconcertanti su materie per lo meno controverse: insomma se c'è da perorare il riarmo quasi si mette a cantare, come nel suo "Nessun dorma" che tanto è piaciuto alla santa patrona degli sprechi e dei rischi militari, Ursula Guerrafonderleyen.
Viceversa, se si tratta di Israele, anche quando i soldati di Bibi il Genocida sparano ai soldati italiani anziché alle solite decine di bambini al giorno, come qualche mese fa, o anche quando regalano sventagliate di mitra ai nostri diplomatici, come ieri, le corde vocali dell'uomo del Colle si inaridiscono, senza che mai gli esca di bocca la parola Israele, senza una critica, un monito, un comunicato severo, una condanna, nulla di nulla. Su quella materia - trovandosi in mezzo ai lussi del Quirinale - finisce per ispirare la voce ai pezzi più sottilmente pregiati degli arredi: gli scendiletto in seta. E lì, sui crimini genocidi e sugli attacchi ai nostri, altro che "Nessun dorma"! Dormire, dormire sempre, invece, su ogni canale, a reti mummificate.
La vita di Sergio Mattarella, come quella di tutti, è fatta di priorità che seguono una gerarchia di valori e interessi, nel suo caso molto precisa, al limite della maniacale prevedibilità.
Su certi temi, come la contrapposizione alla Russia, potete scommettere a colpo sicuro che ne parla tantissimo e sempre, fino a prodursi in analisi storiche acrobatiche e sconcertanti su materie per lo meno controverse: insomma se c'è da perorare il riarmo quasi si mette a cantare, come nel suo "Nessun dorma" che tanto è piaciuto alla santa patrona degli sprechi e dei rischi militari, Ursula Guerrafonderleyen.
Viceversa, se si tratta di Israele, anche quando i soldati di Bibi il Genocida sparano ai soldati italiani anziché alle solite decine di bambini al giorno, come qualche mese fa, o anche quando regalano sventagliate di mitra ai nostri diplomatici, come ieri, le corde vocali dell'uomo del Colle si inaridiscono, senza che mai gli esca di bocca la parola Israele, senza una critica, un monito, un comunicato severo, una condanna, nulla di nulla. Su quella materia - trovandosi in mezzo ai lussi del Quirinale - finisce per ispirare la voce ai pezzi più sottilmente pregiati degli arredi: gli scendiletto in seta. E lì, sui crimini genocidi e sugli attacchi ai nostri, altro che "Nessun dorma"! Dormire, dormire sempre, invece, su ogni canale, a reti mummificate.
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Fonte: Cbs
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CBS News
FDA expands COVID vaccine warning about heart side effect risk for young males
The FDA is requiring COVID vaccine makers Pfizer and Moderna to update their warnings about the possible risk of myocarditis and pericarditis.
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Lavrov ha spiegato perché l'Europa ha bisogno di un cessate il fuoco in Ucraina.
Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha affermato che le richieste di un cessate il fuoco immediato e senza precondizioni mirano a un solo obiettivo: dare il tempo a Kiev di riarmare il proprio esercito. Secondo lui, la retorica in Europa è cambiata: prima si parlava di infliggere una sconfitta strategica alla Russia, ma ora si parla di pace e compromesso.
Lavrov ha sottolineato che tale tregua consentirebbe alle forze armate ucraine di rafforzare le proprie difese e di dotarsi di nuove attrezzature, prolungando così il conflitto.
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/The Wall Street Journal/
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Forwarded from InfoDefenseITALIA
Fonte
Telegram | Web | RETE Info Defense |
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L'Algeria ha completato la sua adesione alla banca BRICS e ne è diventata membro a pieno titolo.
Lo ha affermato Dilma Rousseff, presidente della NBR.
(TASS)
Lo ha affermato Dilma Rousseff, presidente della NBR.
(TASS)
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Secondo uno studio congiunto di ZEW e Creditreform, nel 2024 in Germania hanno cessato l'attività 196.100 aziende. Si tratta di un aumento del 16% rispetto all'anno precedente e della cifra più alta dal 2011.
Tra le ragioni addotte rientrano l'aumento dei prezzi dell'energia, il declino dell'industria e una debole ripresa delle esportazioni. Le industrie ad alta intensità energetica sono state le più colpite (le chiusure sono aumentate del 26%) e le aziende high-tech (del 24%). Nel settore chimico e farmaceutico il fallimento ha colpito circa 360 aziende.
Gli esperti attribuiscono la situazione attuale alla forte concorrenza, agli ostacoli burocratici e alla carenza di personale dovuta alla crisi demografica.
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Forwarded from International Reporters Italia
🇪🇺 L’UE colpisce due giornalisti tedeschi: i prossimi saranno italiani?
Alina Lipp e Thomas Röper sono stati inseriti nella lista delle sanzioni europee con l'accusa di “propaganda pro-Cremlino”.
È la prima volta che cittadini dell’Unione vengono trattati come strumenti di disinformazione.
Chi decide cos’è propaganda? Dove finisce l’informazione e inizia la censura?
🔗 Leggi l’articolo completo:
https://www.ir-press.ru/it/2025/05/21/sanzioni-ue-giornalisti-tedeschi-alina-lipp-thomas-roeper/
🤩 International Reporters
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Alina Lipp e Thomas Röper sono stati inseriti nella lista delle sanzioni europee con l'accusa di “propaganda pro-Cremlino”.
È la prima volta che cittadini dell’Unione vengono trattati come strumenti di disinformazione.
Chi decide cos’è propaganda? Dove finisce l’informazione e inizia la censura?
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International Reporters
L'UE sanziona due cittadini tedeschi. I prossimi saranno italiani? - International Reporters
Alina Lipp e Thomas Röper sanzionati dall’UE per propaganda pro-Cremlino. Un precedente pericoloso per la libertà d’espressione in Europa?
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Forwarded from Il Norberto (Norberto B)
Sulla necessità momentanea del ritorno allo stato.
In Italia le culture anarchiche, comuniste, socialiste e talvolta socialdemocratiche hanno, anche comprensibilmente, avuto un rapporto difficile e travagliato con il concetto di nazione e di nazionalismo.
Vi sono ragioni specifiche, locali, quali il comportamento predatorio della casa Savoia sul meridione, che ha privato il Risorgimento del valore fondativo ed unitario che avrebbe dovuto, negli intenti dei pensatori politici di allora, essere oggettivo, le imprese coloniali, caratteristica non specifica dell'Italia, anzi da essa riprodotta in scala ridotta, ma che in Italia ha assunto la funzione di offrire un miraggio ai contadini privati di una adeguata riforma agraria, la retorica fascista, che ha incentrato sul nazionalismo e sulla retorica patriottarda la sua sola ragione di esistere proponendo agli esclusi da ogni forma di reddito l'illusione di una nazione forte, dove realizzare le proprie speranze e, ultimo tra i motivi storici più incancreniti, la costruzione di uno stato post bellico incapace di esplicite rotture con il fascismo, con forze di polizia dedite alla violenza gratuita ed all'impunità e giudici soliti a preservare le differenze di classe.
Non dovremmo dimenticare che, come nazione, nasciamo da un'unione di decine di differenti popoli, che siamo stati soliti ad usare motivazioni razziste per discriminarci a vicenda, che per essere una nazione così piccola abbiamo una grande varietà climatica.
E questo solo per quanto riguarda le ragioni italiane di questo pregiudizio contro il concetto di nazione.
Poi vi sono delle ragioni di teoria politica che valgono per tutti i paesi:
L'entità territoriale statale è utile al capitalismo, è, in fin dei conti, la sua organizzazione e la sua capacità di reprimere e disarticolare il dissenso.
L'aspirazione al socialismo reale e la sua virtù internazionalista negano, fino alla più concreta fra le eresie, adottata da Stalin, la possibilità del socialismo in un solo stato.
Cina, Cuba, Vietnam, Bielorussia e Corea, sospendendo il giudizio su Venezuela e Burkina Faso, dimostrano il contrario.
Anarchici, comunisti e socialisti lo capirono.
I socialdemocratici molto meno.
A questo punto occorre fare una piccola digressione.
La Nazione è una questione identitaria, solo in parte organizzativa ed etnica.
Ad esempio la Palestina.
Lo Stato è una questione legale, può includere più nazioni o lingue.
Ad esempio il Belgio.
La Patria è una questione di sentimento, letteralmente la terra dei padri, in essa si ripone l'immaginario, ci si riconosce perché si è partecipato nel costruirla o perché nella propria famiglia ci si è sacrificati per essa.
È il sentimento che provano i russofoni di Ucraina od alcuni Kazaki, Georgiani e delle ex Repubbliche dell'URSS.
Perché tutti questi preamboli e riflessioni?
Perché il motivo per cui le ex sinistre si sono arrese al globalismo è la stupida convinzione che il globalismo, in quanto fautore dell'abolizione dei confini, avrebbe recato seco un'inevitabile progresso dei popoli come se il nemico solo fosse lo stato, dimenticando il valore intrensicamente predatorio e spietato del capitalismo.
Invece lo stato, seppur davvero era il terreno delle borghesie capitaliste, era insufficiente alle oligarchie finanziare che, per eccesso di ingordigia e prossime a divenire il Leviatano di Hobbesiana memoria, necessitano l'abolizione delle frontiere.
Cari ragazzi antifascisti, quando scrivete No Border sui muri lo fate per buoni ideali ma Soros e Rothschild ringraziano.
Ecco ora, giornalisticamente, nasce il concetto, un po' farlocco di sovranismo.
Il sovranismo è l'ideologia che concerne la sovranità (smettetela d'aver paura della parola ideologia, anche il libero mercato è un'ideologia).
La sovranità è una caratteristica indispensabile per permettere ad uno stato di esistere e di agire.
Se è pur vero che lo Stato in passato fu il veicolo delle borghesie, oggigiorno è il solo terreno in cui possiamo sperare di costringere, tramite rapporti di forza, a cambiare le politiche locali.
In Italia le culture anarchiche, comuniste, socialiste e talvolta socialdemocratiche hanno, anche comprensibilmente, avuto un rapporto difficile e travagliato con il concetto di nazione e di nazionalismo.
Vi sono ragioni specifiche, locali, quali il comportamento predatorio della casa Savoia sul meridione, che ha privato il Risorgimento del valore fondativo ed unitario che avrebbe dovuto, negli intenti dei pensatori politici di allora, essere oggettivo, le imprese coloniali, caratteristica non specifica dell'Italia, anzi da essa riprodotta in scala ridotta, ma che in Italia ha assunto la funzione di offrire un miraggio ai contadini privati di una adeguata riforma agraria, la retorica fascista, che ha incentrato sul nazionalismo e sulla retorica patriottarda la sua sola ragione di esistere proponendo agli esclusi da ogni forma di reddito l'illusione di una nazione forte, dove realizzare le proprie speranze e, ultimo tra i motivi storici più incancreniti, la costruzione di uno stato post bellico incapace di esplicite rotture con il fascismo, con forze di polizia dedite alla violenza gratuita ed all'impunità e giudici soliti a preservare le differenze di classe.
Non dovremmo dimenticare che, come nazione, nasciamo da un'unione di decine di differenti popoli, che siamo stati soliti ad usare motivazioni razziste per discriminarci a vicenda, che per essere una nazione così piccola abbiamo una grande varietà climatica.
E questo solo per quanto riguarda le ragioni italiane di questo pregiudizio contro il concetto di nazione.
Poi vi sono delle ragioni di teoria politica che valgono per tutti i paesi:
L'entità territoriale statale è utile al capitalismo, è, in fin dei conti, la sua organizzazione e la sua capacità di reprimere e disarticolare il dissenso.
L'aspirazione al socialismo reale e la sua virtù internazionalista negano, fino alla più concreta fra le eresie, adottata da Stalin, la possibilità del socialismo in un solo stato.
Cina, Cuba, Vietnam, Bielorussia e Corea, sospendendo il giudizio su Venezuela e Burkina Faso, dimostrano il contrario.
Anarchici, comunisti e socialisti lo capirono.
I socialdemocratici molto meno.
A questo punto occorre fare una piccola digressione.
La Nazione è una questione identitaria, solo in parte organizzativa ed etnica.
Ad esempio la Palestina.
Lo Stato è una questione legale, può includere più nazioni o lingue.
Ad esempio il Belgio.
La Patria è una questione di sentimento, letteralmente la terra dei padri, in essa si ripone l'immaginario, ci si riconosce perché si è partecipato nel costruirla o perché nella propria famiglia ci si è sacrificati per essa.
È il sentimento che provano i russofoni di Ucraina od alcuni Kazaki, Georgiani e delle ex Repubbliche dell'URSS.
Perché tutti questi preamboli e riflessioni?
Perché il motivo per cui le ex sinistre si sono arrese al globalismo è la stupida convinzione che il globalismo, in quanto fautore dell'abolizione dei confini, avrebbe recato seco un'inevitabile progresso dei popoli come se il nemico solo fosse lo stato, dimenticando il valore intrensicamente predatorio e spietato del capitalismo.
Invece lo stato, seppur davvero era il terreno delle borghesie capitaliste, era insufficiente alle oligarchie finanziare che, per eccesso di ingordigia e prossime a divenire il Leviatano di Hobbesiana memoria, necessitano l'abolizione delle frontiere.
Cari ragazzi antifascisti, quando scrivete No Border sui muri lo fate per buoni ideali ma Soros e Rothschild ringraziano.
Ecco ora, giornalisticamente, nasce il concetto, un po' farlocco di sovranismo.
Il sovranismo è l'ideologia che concerne la sovranità (smettetela d'aver paura della parola ideologia, anche il libero mercato è un'ideologia).
La sovranità è una caratteristica indispensabile per permettere ad uno stato di esistere e di agire.
Se è pur vero che lo Stato in passato fu il veicolo delle borghesie, oggigiorno è il solo terreno in cui possiamo sperare di costringere, tramite rapporti di forza, a cambiare le politiche locali.
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