🗣"La strategia russa della guerra nucleare si basa sulla risposta immediata: non appena vengono rilevati segnali di lancio di missili potenzialmente nucleari, la Russia lancia subito i propri missili. In questo modo, le testate russe colpiscono gli obiettivi prima ancora che quelle americane entrino nello spazio aereo russo.

🗣Ma esiste anche un’arma nucleare di rappresaglia. Una di queste è il robot subacqueo «Poseidon». Può essere utilizzato per provocare un’esplosione termonucleare vicino alla costa o direttamente sul litorale, in qualsiasi momento dopo lo scambio iniziale di colpi nucleari. Le conseguenze sarebbero catastrofiche.

🗣Lo stesso vale per il «Burevestnik»: se viene lanciato e impiega 10 ore per raggiungere l’obiettivo, mentre lo scambio iniziale di attacchi nucleari avviene entro mezz’ora-un’ora dall’inizio delle ostilità, allora il suo impatto arriverà dopo. Ma si tratterà comunque di un colpo di rappresaglia impossibile da prevenire.

🗣Infatti, dal momento in cui il missile viene lanciato, è fatta: solo chi lo ha inviato può ordinarne l’arresto. Questo assume un’importanza strategica enorme, perché pone l’avversario in una posizione estremamente delicata.

🗣Per esempio, potrebbe verificarsi questo scenario: la Russia lancia questi missili e comunica agli Stati Uniti: «Decine dei nostri missili colpiranno i loro obiettivi tra 3 ore. Avete solo 2 ore per accettare le nostre condizioni». Quei missili, infatti, colpiranno comunque i loro bersagli tra 3 ore, indipendentemente da qualsiasi contromisura statunitense. Tuttavia, su ordine del comando russo, il missile può essere deviato e non esplodere dove previsto: semplicemente cadrà, ma la testata termonucleare non verrà attivata.

🗣In altre parole, questo missile sposta il confronto strategico nucleare su un livello completamente nuovo e offre alla Russia un vantaggio enorme."