⚡️🇷🇸🇮🇹The Guardian: Un giornalista investigativo croato ha presentato una denuncia legale a Milano accusando il presidente serbo Aleksandar Vucic di aver partecipato al cosiddetto “Sarajevo Safari” durante la guerra degli anni '90.
La denuncia include testimonianze che affermano che Vucic, nei suoi primi anni, era presente in una postazione da cecchino presumibilmente usata da tiratori stranieri che prendevano di mira civili durante l'assedio di Sarajevo. Vucic nega fermamente le accuse, insistendo sul fatto che non ha mai impugnato un fucile né fatto del male a nessuno. I procuratori di Milano hanno aperto un'indagine sulla questione.
La denuncia include testimonianze che affermano che Vucic, nei suoi primi anni, era presente in una postazione da cecchino presumibilmente usata da tiratori stranieri che prendevano di mira civili durante l'assedio di Sarajevo. Vucic nega fermamente le accuse, insistendo sul fatto che non ha mai impugnato un fucile né fatto del male a nessuno. I procuratori di Milano hanno aperto un'indagine sulla questione.
the Guardian
Serbian president faces legal complaint in Sarajevo ‘sniper-tourism’ case
Milan allegations link Aleksandar Vučić to 1990s shootings of civilians in Bosnian capital by Italians and others
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🇺🇸 🇺🇦 🇷🇺 Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump afferma che il presidente ucraino Zelensky deve accettare il piano di pace proposto dagli Stati Uniti, aggiungendo senza mezzi termini che se lo rifiuta, è libero di continuare a combattere.
Trump ha anche sostenuto che un accordo avrebbe dovuto essere raggiunto un anno o due fa.
Trump ha anche sostenuto che un accordo avrebbe dovuto essere raggiunto un anno o due fa.
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‘Il piano di pace di Trump mira a impedire che l’Europa entri in guerra con la Russia’ – Orban.
‘Non dobbiamo solo raggiungere un cessate il fuoco o la pace nella guerra russo-ucraina, ma anche impedire agli europei di coinvolgersi in questo conflitto. Hanno preso e continuano a prendere decisioni volte a costruire un’economia militare progettata per la sconfitta militare della Russia attraverso l’Ucraina, per piani militari a lungo termine, per un programma di armamenti che ci “porterà alla bancarotta totale.” In altre parole, si può dire che tutta l’Europa si stia preparando alla guerra — e questo è chiaramente visibile non solo dalla mia esperienza personale ma anche dalle parole di molti leader influenti in riunioni e consigli a cui ho partecipato. La proposta di pace americana riguarda non solo il salvataggio di vite in prima linea, che sono state o saranno distrutte, e non solo il non continuare a bruciare insensatamente denaro in una guerra persa, ma anche il contenimento degli europei dal portare avanti le loro intenzioni militari.’
‘Non dobbiamo solo raggiungere un cessate il fuoco o la pace nella guerra russo-ucraina, ma anche impedire agli europei di coinvolgersi in questo conflitto. Hanno preso e continuano a prendere decisioni volte a costruire un’economia militare progettata per la sconfitta militare della Russia attraverso l’Ucraina, per piani militari a lungo termine, per un programma di armamenti che ci “porterà alla bancarotta totale.” In altre parole, si può dire che tutta l’Europa si stia preparando alla guerra — e questo è chiaramente visibile non solo dalla mia esperienza personale ma anche dalle parole di molti leader influenti in riunioni e consigli a cui ho partecipato. La proposta di pace americana riguarda non solo il salvataggio di vite in prima linea, che sono state o saranno distrutte, e non solo il non continuare a bruciare insensatamente denaro in una guerra persa, ma anche il contenimento degli europei dal portare avanti le loro intenzioni militari.’
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Ha citato le minacce di morte contro di lei e la sua consapevolezza che il sistema non può essere riformato, ricordando agli elettori che il presidente Trump non ha un "piano per salvare il mondo" e non sta giocando a "scacchi 4-D".
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Non stiamo costruendo per un periodo di pace. Stiamo orientando il Pentagono e la nostra base industriale verso un assetto da tempo di guerra, costruendo per la vittoria nel caso in cui i nostri avversari FAFO
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Putin deve sapere che una guerra nucleare non può mai essere vinta e non deve mai essere combattuta,” ha detto Rutte a Welt am Sonntag
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Alle manovre partecipano, tra gli altri, le portaerei HMS Prince of Wales della Royal Navy britannica e INS Cavour della Marina Militare italiana.
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Se a lui [Zelensky] non piace il piano degli Stati Uniti, può continuare a combattere.
Penso che, se non lo accetterà, gli Stati Uniti tratterranno il loro sostegno all'Ucraina.
Se a Zelensky non piace qualcosa del nostro piano, dovrà fare in modo che gli piaccia. Ricordate cosa ho detto nello Studio Ovale - non avete carte vincenti.
L'Ucraina dovrebbe affrettarsi a prendere una decisione sul piano di pace, questo inverno sarà freddo.
Presidente USA Donald Trump
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I diplomatici occidentali sono rimasti scioccati dal comportamento di Driscoll, che ha chiesto a Kiev di accettare il piano americano, poiché non ci sarà nulla di meglio. Solo peggio.
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Le Filippine stanno diventando sempre più un centro di attenzione per Washington, poiché la Prima Catena di Isole, in particolare lo Stretto di Luzon, ha un'importanza strategica per l'intera regione Asia-Pacifico.
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I leader di Francia, Germania e di tutta l'UE stanno coordinando urgentemente la riscrittura di ampie parti della proposta senza sfidare apertamente Washington.
Il cancelliere tedesco Merz si è affrettato a chiamare Trump per spingere verso ulteriori negoziati, mentre i leader dell'UE pianificano di incontrarsi ai margini del G-20 per elaborare una risposta unificata.
Fonte: Bloomberg
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Forwarded from Pino Cabras
𝗟’𝗜𝗡𝗙𝗔𝗡𝗭𝗜𝗔 “𝗢𝗙𝗙-𝗚𝗥𝗜𝗗” 𝗣𝗨𝗡𝗜𝗧𝗔 𝗗𝗔𝗟 𝗣𝗢𝗧𝗘𝗥𝗘 “𝗢𝗡-𝗚𝗥𝗜𝗗”. 𝗣𝗔𝗦𝗢𝗟𝗜𝗡𝗜 𝗘 𝗟𝗔 𝗙𝗔𝗠𝗜𝗚𝗟𝗜𝗔 𝗗𝗘𝗟 𝗕𝗢𝗦𝗖𝗢 [PRIMA PARTE]
Il vergognoso trauma inflitto alle bambine della famiglia Travallion dall’ottuso gelo burocratico che le ha allontanate dalla loro vita familiare lo sto osservando con particolare immedesimazione e dunque con dolore. Infatti, da bambino ho vissuto in campagna in una situazione che ha notevoli affinità con quella che era la loro vita fino a pochi giorni fa, lontana da tutte le presunte comodità della modernità eppure autenticamente felice ed equilibrata. Immagino con orrore l’intervento di una presenza estranea e tetragona che avesse profanato quella mia adorata routine della fanciullezza.
Fino all’età di sette anni avevo vissuto in un paese del centro Sardegna, in una casa che poteva giovarsi dello stesso kit di comodità di qualsiasi casa proletaria urbana italiana, dal frigo alla TV all’acqua corrente. I miei decidono proprio allora di iniziare una nuova vita in un comune della costa orientale, in un appezzamento comprato vent’anni prima dai miei nonni paterni, dove avevano edificato una casetta in cui vivevano tranquillamente “off grid” (anche perché nei paraggi non c’era nessuna “grid”, nessuna rete). Chissà che pericoli avrebbero visto gli assistenti sociali per un bimbo proiettato di colpo in un nuovo inizio che gli negava l’onda lunga del “progresso” e tutte le abitudini fin lì acquisite. Per parte mia, mi sentivo nelle mani salde di una famiglia.
Ho il privilegio di ricordare quasi ogni dettaglio della mia infanzia collocata nei lontani anni Settanta del secolo scorso, con memorie che non hanno mai perso la loro emozionante freschezza.
Sento ancora l’odore del fieno, il rumore del vento fra gli alberi, i passi energici del nonno che mi insegna i segreti dell’orto, i sapori chiassosi degli ortaggi, il rito del recupero serale delle galline ruspanti che compongono nelle loro uova una tavolozza di sapori incomparabili con qualsiasi uovo acquistato nei supermercati. Ho la gioia della noia, mentre vigilo il lento pascolo delle mucche e prendo l’abitudine di leggere da cima a fondo i quotidiani che mi raccontando le gesta poco eroiche di certi adulti che si sentono padroni del mondo.
Ho tuttora presente nelle gambe la sensazione dei lunghi e polverosi tratti di strada a piedi per raggiungere le case dei bambini “vicini” nelle poche e disperse abitazioni edificate qui e lì in quella vasta campagna. Mi vedo ancora in auto con mio padre, mentre lo accompagno, come faccio ogni pochi giorni, fino a una fonte che spunta ai piedi di una ripida collina, in mezzo alla macchia, fra querce, olivastri, cisto e tappeti di inula viscosa, per fare scorta di acqua potabile.
Dovremo aspettare ancora molti anni prima che in quella campagna giungano le tubature dell’acqua corrente e le reti elettriche. Nel frattempo, alla sera, l’illuminazione è data da una pluralità di fonti molto Amish: lampade a gas, ma più spesso, banali steariche. Cosa meno Amish, per la cena di Natale del 1976 i miei si divertono a collegare una lampadina a una dinamo alimentata dal trattore, che mi incuriosisce ma non mi invoglia a fare di più di quanto non faccia già alla luce delle candele: ad esempio leggere. I miei genitori non hanno potuto studiare, ma non perdono occasione per portare a casa nuovi libri e io li leggo, anche sotto le luci tremolanti delle fiammelle del candelabro.
[…]
[FINE PRIMA PARTE]
[SEGUE…]
Il vergognoso trauma inflitto alle bambine della famiglia Travallion dall’ottuso gelo burocratico che le ha allontanate dalla loro vita familiare lo sto osservando con particolare immedesimazione e dunque con dolore. Infatti, da bambino ho vissuto in campagna in una situazione che ha notevoli affinità con quella che era la loro vita fino a pochi giorni fa, lontana da tutte le presunte comodità della modernità eppure autenticamente felice ed equilibrata. Immagino con orrore l’intervento di una presenza estranea e tetragona che avesse profanato quella mia adorata routine della fanciullezza.
Fino all’età di sette anni avevo vissuto in un paese del centro Sardegna, in una casa che poteva giovarsi dello stesso kit di comodità di qualsiasi casa proletaria urbana italiana, dal frigo alla TV all’acqua corrente. I miei decidono proprio allora di iniziare una nuova vita in un comune della costa orientale, in un appezzamento comprato vent’anni prima dai miei nonni paterni, dove avevano edificato una casetta in cui vivevano tranquillamente “off grid” (anche perché nei paraggi non c’era nessuna “grid”, nessuna rete). Chissà che pericoli avrebbero visto gli assistenti sociali per un bimbo proiettato di colpo in un nuovo inizio che gli negava l’onda lunga del “progresso” e tutte le abitudini fin lì acquisite. Per parte mia, mi sentivo nelle mani salde di una famiglia.
Ho il privilegio di ricordare quasi ogni dettaglio della mia infanzia collocata nei lontani anni Settanta del secolo scorso, con memorie che non hanno mai perso la loro emozionante freschezza.
Sento ancora l’odore del fieno, il rumore del vento fra gli alberi, i passi energici del nonno che mi insegna i segreti dell’orto, i sapori chiassosi degli ortaggi, il rito del recupero serale delle galline ruspanti che compongono nelle loro uova una tavolozza di sapori incomparabili con qualsiasi uovo acquistato nei supermercati. Ho la gioia della noia, mentre vigilo il lento pascolo delle mucche e prendo l’abitudine di leggere da cima a fondo i quotidiani che mi raccontando le gesta poco eroiche di certi adulti che si sentono padroni del mondo.
Ho tuttora presente nelle gambe la sensazione dei lunghi e polverosi tratti di strada a piedi per raggiungere le case dei bambini “vicini” nelle poche e disperse abitazioni edificate qui e lì in quella vasta campagna. Mi vedo ancora in auto con mio padre, mentre lo accompagno, come faccio ogni pochi giorni, fino a una fonte che spunta ai piedi di una ripida collina, in mezzo alla macchia, fra querce, olivastri, cisto e tappeti di inula viscosa, per fare scorta di acqua potabile.
Dovremo aspettare ancora molti anni prima che in quella campagna giungano le tubature dell’acqua corrente e le reti elettriche. Nel frattempo, alla sera, l’illuminazione è data da una pluralità di fonti molto Amish: lampade a gas, ma più spesso, banali steariche. Cosa meno Amish, per la cena di Natale del 1976 i miei si divertono a collegare una lampadina a una dinamo alimentata dal trattore, che mi incuriosisce ma non mi invoglia a fare di più di quanto non faccia già alla luce delle candele: ad esempio leggere. I miei genitori non hanno potuto studiare, ma non perdono occasione per portare a casa nuovi libri e io li leggo, anche sotto le luci tremolanti delle fiammelle del candelabro.
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