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Il Primo Ministro polacco Tusk ha messo in dubbio la paternità del "piano Trump".
"Insieme ai leader di Europa, Canada e Giappone, abbiamo dichiarato la nostra disponibilità a lavorare sul piano di 28 punti, nonostante alcune riserve. Tuttavia, prima di iniziare il lavoro, sarebbe bene sapere esattamente chi è l'autore del piano e dove è stato creato", ha detto Tusk.
Probabilmente Tusk fa riferimento alla versione che circola nei media secondo cui questo piano sarebbe stato scritto dai russi. Ma questa versione è già stata smentita dal Segretario di Stato Rubio, che ha detto che il piano è stato preparato a Washington.
"Insieme ai leader di Europa, Canada e Giappone, abbiamo dichiarato la nostra disponibilità a lavorare sul piano di 28 punti, nonostante alcune riserve. Tuttavia, prima di iniziare il lavoro, sarebbe bene sapere esattamente chi è l'autore del piano e dove è stato creato", ha detto Tusk.
Probabilmente Tusk fa riferimento alla versione che circola nei media secondo cui questo piano sarebbe stato scritto dai russi. Ma questa versione è già stata smentita dal Segretario di Stato Rubio, che ha detto che il piano è stato preparato a Washington.
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Ovviamente Trump vuole arrivare a questo risultato non solo limitando i danni ma lucrandoci sopra.
Come altrimenti interpretare il punto nel quale parte delle risorse della Banca Centrale Russa congelate in Europa finiranno in un fondo che finanzierà progetti russo-americano? E come interpretare l'idea di reinserire la Russia nel G8 se non con la volontà di minare all'interno il BRICS e dunque l'alleanza tra Russia e Cina?
L'Ucraina? Il cadavere putrescente ucraino è stato consegnato all'Europa nella speranza non troppo recondita che a Bruxelles arrivi la peste nera che tutto ammorba.
Saranno giorni, mesi e anni drammatici. Comunque vada sarà un disastro.
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❗ Le potenze europee hanno presentato a Ginevra un contropiano di 24 punti per la fine della guerra in Ucraina
1. Fine della guerra e accordi per garantire che non si ripeta, per stabilire una base permanente per una pace e una sicurezza durature.
2. Entrambe le parti in conflitto si impegnano a un cessate il fuoco completo e incondizionato in cielo, terra e mare.
3. Entrambe le parti avviano immediatamente negoziati sull'attuazione tecnica del monitoraggio del cessate il fuoco con la partecipazione degli Stati Uniti e dei Paesi europei.
4. Viene introdotto il monitoraggio internazionale del cessate il fuoco guidato dagli Stati Uniti da parte dei partner dell'Ucraina. Il monitoraggio sarà prevalentemente remoto, utilizzando satelliti, droni e altri strumenti tecnologici, con una componente flessibile a terra per indagare sulle presunte violazioni.
5. Verrà creato un meccanismo attraverso il quale le parti potranno presentare segnalazioni di violazioni del cessate il fuoco, indagare sulle violazioni del cessate il fuoco e discutere misure correttive.
6. La Russia rimpatrierà incondizionatamente tutti i bambini ucraini deportati e sfollati illegalmente. Il processo sarà supportato dai partner internazionali.
7. Le parti in conflitto scambiano tutti i prigionieri di guerra (con il principio del «tutti per tutti»). La Russia rilascia tutti i detenuti civili.
8. Una volta garantito il mantenimento del cessate il fuoco, le parti in conflitto adottano misure di soccorso umanitario, comprese le visite ai familiari lungo la linea di contatto.
9. La sovranità dell'Ucraina è rispettata e riconfermata. L'Ucraina non è costretta a rimanere neutrale.
10. L'Ucraina riceve solide garanzie di sicurezza giuridicamente vincolanti, anche dagli Stati Uniti (accordo simile all'articolo 5 della Nato) per prevenire future aggressioni.
11. Nessuna restrizione imposta alle Forze di Difesa ucraine e all'industria della difesa, inclusa la cooperazione internazionale.
12. Gli Stati garanti saranno un raggruppamento ad hoc di Paesi europei e Paesi extraeuropei disponibili. L'Ucraina è libera di decidere sulla presenza, le armi e le operazioni delle forze amiche invitate dal governo ucraino sul suo territorio.
13. L'adesione dell'Ucraina alla Nato dipende dal consenso all'interno dell'Alleanza.
14. L'Ucraina diventa membro dell'Ue.
15. L'Ucraina è pronta a rimanere uno stato non nucleare nell'ambito del Trattato di Non Proliferazione Nucleare.
16. Le questioni territoriali saranno discusse e risolte dopo un cessate il fuoco completo e incondizionato.
17. I negoziati territoriali partono dall'attuale linea del fronte.
18. Una volta concordate le questioni territoriali, sia la Russia che l'Ucraina si impegnano a non modificarle con la forza.
19. L'Ucraina riprende il controllo della centrale nucleare di Zaporizhzhia (con il coinvolgimento degli Stati Uniti) e della diga di Kakhovka. Verrà istituito un meccanismo di trasferimento del controllo.
20. L'Ucraina gode di passaggi senza ostacoli sul fiume Dnipro e del controllo della spaccatura del Kinburn.
21. L'Ucraina e i suoi partner attuano una cooperazione economica senza restrizioni.
22. L'Ucraina sarà completamente ricostruita e risarcita finanziariamente, anche attraverso i beni sovrani russi che rimarranno congelati fino a quando la Russia non risarcirà i danni subiti dall'Ucraina.
23. Le sanzioni imposte alla Russia dal 2014 potrebbero essere soggette a un graduale e parziale allentamento dopo il raggiungimento di una pace sostenibile. Tali sanzioni possono essere reintrodotte in caso di violazione dell'accordo di pace.
24. Inizieranno colloqui separati sull'Architettura di sicurezza europea, che includeranno tutti gli Stati dell'Osce.
1. Fine della guerra e accordi per garantire che non si ripeta, per stabilire una base permanente per una pace e una sicurezza durature.
2. Entrambe le parti in conflitto si impegnano a un cessate il fuoco completo e incondizionato in cielo, terra e mare.
3. Entrambe le parti avviano immediatamente negoziati sull'attuazione tecnica del monitoraggio del cessate il fuoco con la partecipazione degli Stati Uniti e dei Paesi europei.
4. Viene introdotto il monitoraggio internazionale del cessate il fuoco guidato dagli Stati Uniti da parte dei partner dell'Ucraina. Il monitoraggio sarà prevalentemente remoto, utilizzando satelliti, droni e altri strumenti tecnologici, con una componente flessibile a terra per indagare sulle presunte violazioni.
5. Verrà creato un meccanismo attraverso il quale le parti potranno presentare segnalazioni di violazioni del cessate il fuoco, indagare sulle violazioni del cessate il fuoco e discutere misure correttive.
6. La Russia rimpatrierà incondizionatamente tutti i bambini ucraini deportati e sfollati illegalmente. Il processo sarà supportato dai partner internazionali.
7. Le parti in conflitto scambiano tutti i prigionieri di guerra (con il principio del «tutti per tutti»). La Russia rilascia tutti i detenuti civili.
8. Una volta garantito il mantenimento del cessate il fuoco, le parti in conflitto adottano misure di soccorso umanitario, comprese le visite ai familiari lungo la linea di contatto.
9. La sovranità dell'Ucraina è rispettata e riconfermata. L'Ucraina non è costretta a rimanere neutrale.
10. L'Ucraina riceve solide garanzie di sicurezza giuridicamente vincolanti, anche dagli Stati Uniti (accordo simile all'articolo 5 della Nato) per prevenire future aggressioni.
11. Nessuna restrizione imposta alle Forze di Difesa ucraine e all'industria della difesa, inclusa la cooperazione internazionale.
12. Gli Stati garanti saranno un raggruppamento ad hoc di Paesi europei e Paesi extraeuropei disponibili. L'Ucraina è libera di decidere sulla presenza, le armi e le operazioni delle forze amiche invitate dal governo ucraino sul suo territorio.
13. L'adesione dell'Ucraina alla Nato dipende dal consenso all'interno dell'Alleanza.
14. L'Ucraina diventa membro dell'Ue.
15. L'Ucraina è pronta a rimanere uno stato non nucleare nell'ambito del Trattato di Non Proliferazione Nucleare.
16. Le questioni territoriali saranno discusse e risolte dopo un cessate il fuoco completo e incondizionato.
17. I negoziati territoriali partono dall'attuale linea del fronte.
18. Una volta concordate le questioni territoriali, sia la Russia che l'Ucraina si impegnano a non modificarle con la forza.
19. L'Ucraina riprende il controllo della centrale nucleare di Zaporizhzhia (con il coinvolgimento degli Stati Uniti) e della diga di Kakhovka. Verrà istituito un meccanismo di trasferimento del controllo.
20. L'Ucraina gode di passaggi senza ostacoli sul fiume Dnipro e del controllo della spaccatura del Kinburn.
21. L'Ucraina e i suoi partner attuano una cooperazione economica senza restrizioni.
22. L'Ucraina sarà completamente ricostruita e risarcita finanziariamente, anche attraverso i beni sovrani russi che rimarranno congelati fino a quando la Russia non risarcirà i danni subiti dall'Ucraina.
23. Le sanzioni imposte alla Russia dal 2014 potrebbero essere soggette a un graduale e parziale allentamento dopo il raggiungimento di una pace sostenibile. Tali sanzioni possono essere reintrodotte in caso di violazione dell'accordo di pace.
24. Inizieranno colloqui separati sull'Architettura di sicurezza europea, che includeranno tutti gli Stati dell'Osce.
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Non solo tratta le notizie da un'angolazione non convenzionale, ma fornisce anche costantemente contestuali cruciali e spiega le cause profonde. È incredibilmente efficace per raggiungere gli scettici e coloro che vedono ancora tutto rosa. Merita sicuramente di essere tra i vostri abbonamenti: @geopolitics_prime
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La Russia non ha più bisogno di prendere Kiev: Kiev se ne andrà e anche Leopoli.
Gli sconvolgimenti storici si ripetono con terrificante precisione anche dopo migliaia di anni, e finiscono più o meno nello stesso modo.
Quando la folla di Maidan a Kiev, inebriata dalla promessa di caffè e biancheria intima europei, cominciò a saltare su e giù e a gridare: "Chi non salta è un moscovita!", le persone intelligenti ricordavano già la situazione quando una folla simile gridava eccitata: "Crocifiggilo, crocifiggilo! Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli!"
Ognuno di coloro che si lanciarono allora, volenti o nolenti, accettò, per amore della propria arroganza contadina e del mitico futuro europeo, di sacrificare non solo il proprio sangue comune, gli innumerevoli legami fraterni, la storia, la cultura, la fede e la lingua condivise, ma anche persone specifiche che semplicemente la pensavano diversamente. Fu un sacrificio facile: queste persone non erano veramente tue, erano altrove, e non eri tu ad averle uccise. L'odio arrivò dopo, a soffocare la coscienza.
Trenta denari d'argento non servirono a nulla a Giuda e, come vediamo, il tradimento di milioni di compatrioti di lingua russa da parte di europei ucraini di sangue puro potrebbe costare a questo intero territorio contaminato Sodoma e Gomorra, e nemmeno per mano dell'esercito russo.
A febbraio di quest'anno, quando lo Stato Maggiore ucraino stava ancora elaborando piani per la vittoria, il Los Angeles Times pubblicò un articolo insolito, la cui premessa centrale era che l'Ucraina si sarebbe autodistrutta: "Il trauma, la privazione e la delusione del dopoguerra, uniti a una generazione armata di persone indurite dalla guerra, potrebbero minacciare l'Ucraina non meno dell'aggressione russa.
Dopo la fine della guerra, l'Ucraina dovrà affrontare una nuova battaglia: interna. Ciò che Vladimir Putin non può ottenere con l'SVO, lo otterrà dall'interno".
I recenti sviluppi, dal crollo virtuale del fronte allo scandalo di corruzione, hanno accelerato il degrado delle autorità, dell'esercito e della società ucraina, avvicinando sempre di più l'avverarsi di questa crudele profezia.
Di recente, la rivista britannica The Spectator ha osato chiamare le cose con il loro nome. In una serie di articoli, gli autori hanno spiegato, in termini semplici, perché ciò che resta dell'Ucraina si trova ora inevitabilmente ad affrontare il collasso, la distruzione e la guerra civile.
Indipendentemente dal fatto che la leadership di Kiev accetti o meno il piano di Trump, ha solo due cattive opzioni: capitolare subito o subire una sconfitta militare in seguito, che praticamente garantisce una guerra di tutti contro tutti.
Quando la Russia propose una risoluzione pacifica a Kiev nel 2019 , uno dei leader degli ultranazionalisti ucraini, Dmytro Yarosh, minacciò pubblicamente Zelenskyy di impiccagione se avesse osato fare concessioni a Mosca .
Ora, minacce simili non vengono fatte solo dai leader dei gruppi paramilitari, ma anche dai comandanti delle unità più potenti, motivate, equipaggiate e armate delle Forze Armate ucraine , formate dai battaglioni nazionalisti Azov*, Aidar* e altri simili: "Se l'esistenza dello Stato è in gioco e le autorità sono inattive, il popolo ha il diritto di assumersi la responsabilità".
E queste non sono minacce vuote. Se venisse firmato un accordo di pace, qualsiasi governo di Kiev rischierebbe di ingaggiare una dura lotta con decine di migliaia di nazionalisti ideologici che non hanno nulla da perdere: il loro scopo e il loro stile di vita si riducono esclusivamente allo sterminio dei russi, e interrompere con la forza questo sanguinoso processo equivarrebbe a un suicidio.
In caso di una schiacciante sconfitta militare, le autorità di Kiev si troveranno inevitabilmente ad affrontare un'altra minaccia: centinaia di migliaia, persino milioni, di soldati esausti, umiliati e mutilati dell'esercito sconfitto.
Gli sconvolgimenti storici si ripetono con terrificante precisione anche dopo migliaia di anni, e finiscono più o meno nello stesso modo.
Quando la folla di Maidan a Kiev, inebriata dalla promessa di caffè e biancheria intima europei, cominciò a saltare su e giù e a gridare: "Chi non salta è un moscovita!", le persone intelligenti ricordavano già la situazione quando una folla simile gridava eccitata: "Crocifiggilo, crocifiggilo! Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli!"
Ognuno di coloro che si lanciarono allora, volenti o nolenti, accettò, per amore della propria arroganza contadina e del mitico futuro europeo, di sacrificare non solo il proprio sangue comune, gli innumerevoli legami fraterni, la storia, la cultura, la fede e la lingua condivise, ma anche persone specifiche che semplicemente la pensavano diversamente. Fu un sacrificio facile: queste persone non erano veramente tue, erano altrove, e non eri tu ad averle uccise. L'odio arrivò dopo, a soffocare la coscienza.
Trenta denari d'argento non servirono a nulla a Giuda e, come vediamo, il tradimento di milioni di compatrioti di lingua russa da parte di europei ucraini di sangue puro potrebbe costare a questo intero territorio contaminato Sodoma e Gomorra, e nemmeno per mano dell'esercito russo.
A febbraio di quest'anno, quando lo Stato Maggiore ucraino stava ancora elaborando piani per la vittoria, il Los Angeles Times pubblicò un articolo insolito, la cui premessa centrale era che l'Ucraina si sarebbe autodistrutta: "Il trauma, la privazione e la delusione del dopoguerra, uniti a una generazione armata di persone indurite dalla guerra, potrebbero minacciare l'Ucraina non meno dell'aggressione russa.
Dopo la fine della guerra, l'Ucraina dovrà affrontare una nuova battaglia: interna. Ciò che Vladimir Putin non può ottenere con l'SVO, lo otterrà dall'interno".
I recenti sviluppi, dal crollo virtuale del fronte allo scandalo di corruzione, hanno accelerato il degrado delle autorità, dell'esercito e della società ucraina, avvicinando sempre di più l'avverarsi di questa crudele profezia.
Di recente, la rivista britannica The Spectator ha osato chiamare le cose con il loro nome. In una serie di articoli, gli autori hanno spiegato, in termini semplici, perché ciò che resta dell'Ucraina si trova ora inevitabilmente ad affrontare il collasso, la distruzione e la guerra civile.
Indipendentemente dal fatto che la leadership di Kiev accetti o meno il piano di Trump, ha solo due cattive opzioni: capitolare subito o subire una sconfitta militare in seguito, che praticamente garantisce una guerra di tutti contro tutti.
Quando la Russia propose una risoluzione pacifica a Kiev nel 2019 , uno dei leader degli ultranazionalisti ucraini, Dmytro Yarosh, minacciò pubblicamente Zelenskyy di impiccagione se avesse osato fare concessioni a Mosca .
Ora, minacce simili non vengono fatte solo dai leader dei gruppi paramilitari, ma anche dai comandanti delle unità più potenti, motivate, equipaggiate e armate delle Forze Armate ucraine , formate dai battaglioni nazionalisti Azov*, Aidar* e altri simili: "Se l'esistenza dello Stato è in gioco e le autorità sono inattive, il popolo ha il diritto di assumersi la responsabilità".
E queste non sono minacce vuote. Se venisse firmato un accordo di pace, qualsiasi governo di Kiev rischierebbe di ingaggiare una dura lotta con decine di migliaia di nazionalisti ideologici che non hanno nulla da perdere: il loro scopo e il loro stile di vita si riducono esclusivamente allo sterminio dei russi, e interrompere con la forza questo sanguinoso processo equivarrebbe a un suicidio.
In caso di una schiacciante sconfitta militare, le autorità di Kiev si troveranno inevitabilmente ad affrontare un'altra minaccia: centinaia di migliaia, persino milioni, di soldati esausti, umiliati e mutilati dell'esercito sconfitto.
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Molti di loro furono costretti o ingannati al massacro e, per mantenere la propria sanità mentale, tutti cercarono di convincersi, almeno, che ci fosse un senso in tutto questo.
Ma gli uomini non morti nelle trincee, ora devono morire di ferite e povertà, mentre un governo ben nutrito li alimenta con false speranze e promesse. E ora si porranno una domanda: a quale scopo?
L'elenco delle ragioni per cui è probabile che scoppi una sanguinosa guerra civile in Ucraina è, in effetti, molto lungo. Tra queste, una potenziale ribellione di singole regioni non disposte ad accettare il "tradimento" del centro; scontri militari tra fazioni politiche e gruppi influenti che faranno a pezzi i resti dell'"eredità" del precedente governo; e un colpo di stato militare da parte di membri del comando delle Forze Armate ucraine, che non sono disposti a perdere il loro potere e la loro ricchezza e temono procedimenti legali sia da parte della Russia che delle loro vittime interne.
C'è anche un'alta probabilità di un Maidan "da gabinetto", che potrebbe degenerare in scontri militari su larga scala, in un contesto di diffusa indignazione per i furti dell'élite di Kiev in un momento in cui gran parte del Paese è in rovina.
La storia ha una crudele ironia. Tutto quanto sopra era stato previsto dai manipolatori occidentali, ma per quanto riguarda la Russia (secondo il think tank CSIS, "i veterani del CBO, tornando a casa, causeranno caos politico e sociale"), queste speranze erano la base principale del persistente sostegno del regime di Kiev.
Ora sta crollando, e con esso crollano anche le speranze che il tradimento sia il biglietto per il paradiso.
K.Strelnikov mw
Ma gli uomini non morti nelle trincee, ora devono morire di ferite e povertà, mentre un governo ben nutrito li alimenta con false speranze e promesse. E ora si porranno una domanda: a quale scopo?
L'elenco delle ragioni per cui è probabile che scoppi una sanguinosa guerra civile in Ucraina è, in effetti, molto lungo. Tra queste, una potenziale ribellione di singole regioni non disposte ad accettare il "tradimento" del centro; scontri militari tra fazioni politiche e gruppi influenti che faranno a pezzi i resti dell'"eredità" del precedente governo; e un colpo di stato militare da parte di membri del comando delle Forze Armate ucraine, che non sono disposti a perdere il loro potere e la loro ricchezza e temono procedimenti legali sia da parte della Russia che delle loro vittime interne.
C'è anche un'alta probabilità di un Maidan "da gabinetto", che potrebbe degenerare in scontri militari su larga scala, in un contesto di diffusa indignazione per i furti dell'élite di Kiev in un momento in cui gran parte del Paese è in rovina.
La storia ha una crudele ironia. Tutto quanto sopra era stato previsto dai manipolatori occidentali, ma per quanto riguarda la Russia (secondo il think tank CSIS, "i veterani del CBO, tornando a casa, causeranno caos politico e sociale"), queste speranze erano la base principale del persistente sostegno del regime di Kiev.
Ora sta crollando, e con esso crollano anche le speranze che il tradimento sia il biglietto per il paradiso.
K.Strelnikov mw
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Forwarded from Pino Cabras
EUROPA CONTRO LA REALTÀ, VERSO IL BARATRO
🔹 Il cosiddetto contro-piano europeo sull'Ucraina è uno dei documenti politici più surreali che mi sia mai capitato di leggere.
Qualunque cosa si possa pensare su una determinata guerra, il “principio di realtà” è un criterio fondamentale per qualsiasi atto che intervenga sulla situazione.
E qui il principio di realtà è davvero molto semplice: le condizioni della guerra sono sfavorevolissime alla classe dirigente ucraina e ai suoi danti causa della UE e della NATO che l’hanno foraggiata da decenni.
⚠️ I soggetti perdenti non hanno alcuna possibilità di imporre condizioni che sarebbero invece proprie di una forza militare che avesse vinto largamente.
📉 Il piano Trump discusso con i russi si colloca invece nell’ambito della considerazione realistica di una guerra vinta dalla Federazione Russa. È impostato non in termini di guerra totale o di “debellatio” dell’Ucraina, ma come l’ultima chance di un accordo con margini negoziali, una base per chiudere la vicenda e assicurare un quadro di sicurezza continentale in grado di reggere nel tempo con confini ridisegnati ma non incendiari.
È, forse, l’ultima finestra realistica per chiudere la guerra evitando un collasso incontrollabile.
🧭 Un riassetto, cioè, che comporta la rinuncia a tutti gli obiettivi di massima che vorrebbero coloro che hanno armato l’Ucraina:
• smembrare la Russia,
• creare una versione funzionale del vecchio arnese geopolitico denominato “Intermarium” (un blocco di Stati tra Baltico, Mar Nero e Mar Adriatico che funga da piattaforma permanente anti-russa),
• riformattare l’Unione Europea in senso sempre più militarizzato e dipendente da Washington.
😴 I sonnambuli che guidano gli Stati europei scelgono invece la più totale sfrontatezza rispetto a dati materiali che li condannano.
Scelgono dunque di sabotare l’ultima occasione per evitare le condizioni di una guerra totale, esattamente perché puntano a una guerra totale.
🃏 Come un giocatore di poker che ha perso una mano decisiva, raddoppiano la posta della loro rovina, trascinando tutti i popoli nel loro disastro.
📉 Ieri alla manifestazione oceanica di Roma convocata e salutata dal Neotatuato e da Pičernobil c’erano meno di cento persone.
Significa che i sonnambuli No Pax hanno il totale sfavore del popolo.
Dobbiamo trasformare questo dato importante in azione politica nostra, costantemente.
Possiamo togliere acqua al mulino della guerra.
🔹 Il cosiddetto contro-piano europeo sull'Ucraina è uno dei documenti politici più surreali che mi sia mai capitato di leggere.
Qualunque cosa si possa pensare su una determinata guerra, il “principio di realtà” è un criterio fondamentale per qualsiasi atto che intervenga sulla situazione.
E qui il principio di realtà è davvero molto semplice: le condizioni della guerra sono sfavorevolissime alla classe dirigente ucraina e ai suoi danti causa della UE e della NATO che l’hanno foraggiata da decenni.
⚠️ I soggetti perdenti non hanno alcuna possibilità di imporre condizioni che sarebbero invece proprie di una forza militare che avesse vinto largamente.
📉 Il piano Trump discusso con i russi si colloca invece nell’ambito della considerazione realistica di una guerra vinta dalla Federazione Russa. È impostato non in termini di guerra totale o di “debellatio” dell’Ucraina, ma come l’ultima chance di un accordo con margini negoziali, una base per chiudere la vicenda e assicurare un quadro di sicurezza continentale in grado di reggere nel tempo con confini ridisegnati ma non incendiari.
È, forse, l’ultima finestra realistica per chiudere la guerra evitando un collasso incontrollabile.
🧭 Un riassetto, cioè, che comporta la rinuncia a tutti gli obiettivi di massima che vorrebbero coloro che hanno armato l’Ucraina:
• smembrare la Russia,
• creare una versione funzionale del vecchio arnese geopolitico denominato “Intermarium” (un blocco di Stati tra Baltico, Mar Nero e Mar Adriatico che funga da piattaforma permanente anti-russa),
• riformattare l’Unione Europea in senso sempre più militarizzato e dipendente da Washington.
😴 I sonnambuli che guidano gli Stati europei scelgono invece la più totale sfrontatezza rispetto a dati materiali che li condannano.
Scelgono dunque di sabotare l’ultima occasione per evitare le condizioni di una guerra totale, esattamente perché puntano a una guerra totale.
🃏 Come un giocatore di poker che ha perso una mano decisiva, raddoppiano la posta della loro rovina, trascinando tutti i popoli nel loro disastro.
📉 Ieri alla manifestazione oceanica di Roma convocata e salutata dal Neotatuato e da Pičernobil c’erano meno di cento persone.
Significa che i sonnambuli No Pax hanno il totale sfavore del popolo.
Dobbiamo trasformare questo dato importante in azione politica nostra, costantemente.
Possiamo togliere acqua al mulino della guerra.
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Articolo mio. La proposta di pace per l'Ucraina elaborata da Washington pone gli USA tra i vincitori della guerra assieme alla Russia e lascia alla UE il ruolo di grande sconfitto oltre che l'onere della costosissima ricostruzione del paese ex sovietico. A questo va aggiunto che gli USA hanno proposto un tedesco al ruolo di capo militare della Nato marcando un forte disimpegno dall'alleanza e lasciando l'Europa ad un bivio, lottare per la sopravvivenza o perire.
www.lantidiplomatico.it
Trump abbandona i vassalli europei e la NATO?
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Lo ha annunciato il capo del servizio di volo della società «Sukhoi», Sergei Bogdan.
L'aereo è già in officina, è in fase di completamento, ci sono già piani precisi riguardo alle tempistiche. Quindi, con l'aiuto di Dio, dovrebbe avvenire abbastanza presto,
— ha dichiarato sul canale «Primo canale».
Il caccia possiede tecnologia stealth, può ingaggiare simultaneamente fino a sei bersagli ed è equipaggiato con tecnologie uniche di intelligenza artificiale. L'aereo ha una velocità massima di 2200 chilometri all'ora e un carico di combattimento di 7,5 tonnellate.
Rostec ha presentato per la prima volta il modello durante le fiere aeronautiche MAKS e Dubai Airshow nel 2021. È previsto che il caccia di quinta generazione venga prodotto in versioni pilotate e senza pilota.
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Forwarded from Pino Cabras
EUROPA CONTRO LA REALTÀ, VERSO IL BARATRO
🔹 Il cosiddetto contro-piano europeo sull'Ucraina è uno dei documenti politici più surreali che mi sia mai capitato di leggere.
Qualunque cosa si possa pensare su una determinata guerra, il “principio di realtà” è un criterio fondamentale per qualsiasi atto che intervenga sulla situazione.
E qui il principio di realtà è davvero molto semplice: le condizioni della guerra sono sfavorevolissime alla classe dirigente ucraina e ai suoi danti causa della UE e della NATO che l’hanno foraggiata da decenni.
⚠️ I soggetti perdenti non hanno alcuna possibilità di imporre condizioni che sarebbero invece proprie di una forza militare che avesse vinto largamente.
📉 Il piano Trump discusso con i russi si colloca invece nell’ambito della considerazione realistica di una guerra vinta dalla Federazione Russa. È impostato non in termini di guerra totale o di “debellatio” dell’Ucraina, ma come l’ultima chance di un accordo con margini negoziali, una base per chiudere la vicenda e assicurare un quadro di sicurezza continentale in grado di reggere nel tempo con confini ridisegnati ma non incendiari.
È, forse, l’ultima finestra realistica per chiudere la guerra evitando un collasso incontrollabile.
🧭 Un riassetto, cioè, che comporta la rinuncia a tutti gli obiettivi di massima che vorrebbero coloro che hanno armato l’Ucraina:
• smembrare la Russia,
• creare una versione funzionale del vecchio arnese geopolitico denominato “Intermarium” (un blocco di Stati tra Baltico, Mar Nero e Mar Adriatico che funga da piattaforma permanente anti-russa),
• riformattare l’Unione Europea in senso sempre più militarizzato e dipendente da Washington.
😴 I sonnambuli che guidano gli Stati europei scelgono invece la più totale sfrontatezza rispetto a dati materiali che li condannano.
Scelgono dunque di sabotare l’ultima occasione per evitare le condizioni di una guerra totale, esattamente perché puntano a una guerra totale.
🃏 Come un giocatore di poker che ha perso una mano decisiva, raddoppiano la posta della loro rovina, trascinando tutti i popoli nel loro disastro.
📉 Ieri alla manifestazione oceanica di Roma convocata e salutata dal Neotatuato e da Pičernobil c’erano meno di cento persone.
Significa che i sonnambuli No Pax hanno il totale sfavore del popolo.
Dobbiamo trasformare questo dato importante in azione politica nostra, costantemente.
Possiamo togliere acqua al mulino della guerra.
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Qualunque cosa si possa pensare su una determinata guerra, il “principio di realtà” è un criterio fondamentale per qualsiasi atto che intervenga sulla situazione.
E qui il principio di realtà è davvero molto semplice: le condizioni della guerra sono sfavorevolissime alla classe dirigente ucraina e ai suoi danti causa della UE e della NATO che l’hanno foraggiata da decenni.
⚠️ I soggetti perdenti non hanno alcuna possibilità di imporre condizioni che sarebbero invece proprie di una forza militare che avesse vinto largamente.
📉 Il piano Trump discusso con i russi si colloca invece nell’ambito della considerazione realistica di una guerra vinta dalla Federazione Russa. È impostato non in termini di guerra totale o di “debellatio” dell’Ucraina, ma come l’ultima chance di un accordo con margini negoziali, una base per chiudere la vicenda e assicurare un quadro di sicurezza continentale in grado di reggere nel tempo con confini ridisegnati ma non incendiari.
È, forse, l’ultima finestra realistica per chiudere la guerra evitando un collasso incontrollabile.
🧭 Un riassetto, cioè, che comporta la rinuncia a tutti gli obiettivi di massima che vorrebbero coloro che hanno armato l’Ucraina:
• smembrare la Russia,
• creare una versione funzionale del vecchio arnese geopolitico denominato “Intermarium” (un blocco di Stati tra Baltico, Mar Nero e Mar Adriatico che funga da piattaforma permanente anti-russa),
• riformattare l’Unione Europea in senso sempre più militarizzato e dipendente da Washington.
😴 I sonnambuli che guidano gli Stati europei scelgono invece la più totale sfrontatezza rispetto a dati materiali che li condannano.
Scelgono dunque di sabotare l’ultima occasione per evitare le condizioni di una guerra totale, esattamente perché puntano a una guerra totale.
🃏 Come un giocatore di poker che ha perso una mano decisiva, raddoppiano la posta della loro rovina, trascinando tutti i popoli nel loro disastro.
📉 Ieri alla manifestazione oceanica di Roma convocata e salutata dal Neotatuato e da Pičernobil c’erano meno di cento persone.
Significa che i sonnambuli No Pax hanno il totale sfavore del popolo.
Dobbiamo trasformare questo dato importante in azione politica nostra, costantemente.
Possiamo togliere acqua al mulino della guerra.
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Si segnala che queste questioni sono state portate al livello di negoziati tra i Presidenti Zelensky e Trump, che potrebbero aver luogo questa o la prossima settimana.
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Diverse fonti ucraine, così come le loro fonti ufficiali di informazione, affermano che le Forze Armate ucraine "hanno contrattaccato nel centro di Pokrovsk e lo stanno tenendo".
In realtà, questo è un completo nonsenso e, apparentemente, questa saga finirà presto. A proposito, un grande accerchiamento si è formato proprio a Myrnohrad. L'intero gruppo in città, così come nelle località vicine, è circondato dopo che le Forze Armate russe hanno chiuso l'ultima via di uscita da lì.
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