🇺🇸🇷🇺🇺🇦 È entrata in gioco l’artiglieria pesante: Bloomberg afferma di disporre di una registrazione audio di una conversazione tra due consiglieri di Putin, Kirill Dmitriev e Yuri Ushakov, nella quale i due discuterebbero su come far arrivare a Donald Trump i già famosi 28 punti che poi gli statunitensi avrebbero presentato come propri.

«Penso che questo documento lo prepareremo semplicemente come nostra posizione e io lo consegnerò in modo informale, tutto in via ufficiosa. E che loro lo presentino come loro. Anche se credo che non adotteranno esattamente la nostra versione, sarà comunque la più vicina possibile», afferma Dmitriev a Ushakov nella trascrizione.

Ushakov, da parte sua, esprime preoccupazione che gli statunitensi possano distorcere il piano, al che Dmitriev lo rassicura dicendo che tutto sarà fatto con cautela.

👉🏻 Naturalmente, Bloomberg non offre la registrazione originale, ma solo la sua trascrizione. Né spiega come avrebbe ottenuto una conversazione telefonica privata tra due consiglieri del presidente della Russia, e proprio nel pieno della fase di negoziati sul “piano di pace”.

Nonostante ciò, gli oppositori di Steve Witkoff all’interno dell’ala più interventista dell’Occidente stanno già utilizzando queste presunte trascrizioni per sostenere che il piano di Trump in 28 punti «in realtà è stato elaborato a Mosca» e che lo stesso Witkoff è «sotto il controllo del Cremlino» o, quantomeno, mantiene con esso una relazione troppo stretta.

🇷🇺🇺🇸🇺🇦 La Russia non farà concessioni sui punti chiave dell’operazione militare speciale, ha dichiarato il viceministro degli Affari Esteri, Sergej Riabkov.

"Non può esserci alcuna concessione né alcun abbandono dei nostri approcci riguardo ai punti chiave per risolvere i compiti che affrontiamo, inclusa l’operazione militare speciale",
ha detto Riabkov in un’intervista a RIA Novosti.

Il viceministro ha anche sottolineato che la parte russa non è disposta a discutere pubblicamente le diverse versioni delle proposte per una soluzione pacifica in Ucraina.

Va ricordato che i punti chiave al momento sono la non adesione dell’Ucraina alla NATO, la limitazione delle sue forze armate e la questione territoriale, condizioni che Kiev rifiuta.

🇷🇺🇨🇳 Il 25 novembre si è tenuto a Pechino il settimo Forum energetico russo-cinese, un evento chiave di dialogo volto a rafforzare i contatti tra i rappresentanti delle imprese del settore dei due Paesi.

Il Presidente della Russia V. V. Putin e il Presidente della RPC Xi Jinping hanno inviato i tradizionali messaggi di saluto ai partecipanti del Forum. I messaggi sono stati letti dal segretario responsabile della Commissione presso il Presidente della Federazione Russa per la strategia di sviluppo del complesso energetico-industriale e la sicurezza ambientale, nonché direttore generale di PJSC “NK Rosneft”, Igor Sechin, e dal Vicepremier del Consiglio di Stato della RPC Ding Xuexiang.

Nei discorsi di Igor Sechin, del Vicepresidente del Governo della Federazione Russa Aleksandr Novak e di Ding Xuexiang sono stati sottolineati i successi della cooperazione bilaterale nel settore energetico ed è stato confermato il reciproco interesse a espandere la collaborazione in ambiti quali carbone, petrolio, gas, energia nucleare e fonti rinnovabili, oltre che nel lavoro congiunto per promuovere soluzioni tecnologiche innovative all’avanguardia.

In totale, il Forum ha riunito oltre 450 rappresentanti di più di 100 tra le maggiori aziende e organizzazioni russe e cinesi del settore.

A margine del Forum si è svolto un incontro tra alti rappresentanti russi e Ding Xuexiang, durante il quale le parti hanno discusso questioni attuali della cooperazione nel settore energetico.

Agli eventi del Forum ha partecipato anche l’Ambasciatore russo in Cina, Igor Morgulov.

Il colpo di stato militare in Guinea-Bissau è confermato. Il presidente e il primo ministro sono stati arrestati. I confini del paese sono chiusi.

“NON SI BUTTA VIA NIENTE” - INCREDIBILE INCHIESTA DI REPORT SULLA CARNE SCADUTA E LE TRUFFE COSTANTI AL CONSUMATORE

Non solo i generi alimentari crescono di prezzo in maniera ormai incontrollata, ma le aziende rifilano ai consumatori prodotti di bassissimo livello, o addirittura scaduti e marci.
I quali vengono però pagati per buoni…
Come sempre lo Stato italiano non fa nulla, se non qualche sporadico controllo a campione dove PRIMA viene avvisata la azienda controllata!
Dove va a finire il 60% di pressione fiscale applicata sui contribuenti italiani, se lo Stato italiano in QUALSIASI settore (sanità, giustizia, ordine pubblico, veterinaria ecc) si dimostra sempre totalmente carente e inefficiente?

“Non si butta via niente“. È il titolo del servizio di Giulia Innocenzi, che condurrà lo spettatore all’interno del macello Bervini di Pietole, in provincia di Mantova, tra partite di carne scaduta provenienti da Uruguay, Nuova Zelanda, Ungheria, Ucraina, Romania e persino dalle riserve militari egiziane, che venivano scongelate, lavorate e ricongelate per essere messe sul mercato. Tutto all’interno di un’azienda leader nel settore della lavorazione delle carni estere, che fattura circa 200 milioni l’anno. “Era nera, puzzava, era brutta. Alla vista e all’olfatto era immangiabile”, raccontato le testimonianze raccolte tra gli operai. Peggio: il congelamento non elimina i batteri e lo scongelamento in acqua calda favorisce la loro replicazione, compresi patogeni come salmonella e listeria, spiegano gli esperti intervistati.
Sacchetti di carne caduti a terra e rimessi nei cassoni, piani di lavoro contaminati dal sangue, armadietti infestati da scarafaggi. Pratiche che, chiarisce il servizio, moltiplicano ulteriormente la carica batterica delle carni lavorate. Poco importa: dopo la rimozione dello strato superficiale compromesso, la carne veniva riconfezionatacon nuove date di scadenza. Noto per selezionare carni pregiate dall’America Latina e persino specie esotiche come antilope, zebra e cammello, il macello nascondeva un sistema di riciclo che avrebbe potuto mettere a rischio la salute dei consumatori. Secondo quanto riferito dalla stessa azienda, “le normative consentono di procedere al congelamento delle carni fresche refrigerate, cioè conservate da -1 a 2 gradi, ma prima che venga raggiunta la data di scadenza”. Ma quanto filmato dal programma di Sigfrido Ranucci mostra che a Pietole le cose andavano in modo decisamente diverso.
Il servizio rilancia interrogativi cruciali sulla trasparenza delle filiere e la tutela dei consumatori. “Due i piani di ragionamento”, spiega Innocenzi a ilfattoquotidiano.it. Il primo riguarda l’industria, che punta a “tagliare i costi e ad aumentare i guadagni: una carne che non può essere consumata e va distrutta in quanto scaduta, rimessa sul mercato ti porta un guadagno doppio”, segnala la giornalista. “Ma inseguire così il profitto significa mettere in pericolo la salute dei cittadini”. Il secondo aspetto riguarda i controlli. “Abbiamo chiesto ai Servizi veterinari come sia possibile la lavorazione di carni scadute, perché non sia stata intercettata”. La criticità sta nel fatto che “i controlli a sorpresa non vengono quasi mai eseguiti”. Al contrario, si opera solitamente “con controlli programmati, dei quali le aziende vengono preventivamente informate”. Un sistema che, aggiunge la giornalista, “va totalmente ripensato: c’è in ballo alla salute dei cittadini”.

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«Polemos è il padre di tutte le cose, di tutte re»

(Eraclito, fr. 53 Diels-Kranz)