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Nel 1951 lo psicologo Stanley Schachter ideò un esperimento che aveva lo scopo di studiare la reazione di un gruppo nei confronti di un individuo che non si conformava alle opinioni collettive. I soggetti reclutati erano studenti universitari di economia. L’esperimento fu introdotto ai partecipanti come la prima riunione di alcuni club nei quali si discutevano determinati argomenti. Nello specifico erano stati ideati dagli sperimentatori 4 tipologie di club. Ogni club era composto, oltre ai tre complici, dai 5 ai 7 membri, tutti studenti maschi.
In tutte le quattro tipologie, in modo diverso, veniva introdotto lo stesso argomento, presentato come uno strumento utile per imparare il metodo di discussione interno da usare in seguito per confrontarsi efficacemente su un tema: il caso di Johnny Rocco, un giovane con una difficile storia alle spalle diventato un criminale.
Per esporre la vicenda fu usato un testo che descriveva Johnny come un ragazzo nato in un quartiere povero che, dopo una serie di vicissitudini, era in attesa di una condanna per un reato minore. A quel punto la discussione era orientata su come trattare Johnny. All’inizio, a metà e al termine della discussione i partecipanti dovevano dichiarare la propria posizione usando una scala a sette punti.
Ai due estremi c’erano totale comprensione per Johnny e punizione esemplare.
I tre complici dello sperimentatore parlavano per ultimi. Il primo assumeva una posizione conforme, mostrandosi sempre in linea con l’opinione dominante nel gruppo. Il secondo e il terzo invece sostenevano tesi estremamente devianti rispetto alla maggioranza manteneva il proprio punto di vista fino alla fine del confronto mentre l’altro si lasciava influenzare.
Dopo 45 minuti di discussione e un’ultima presa di posizione, la discussione si spostava sul futuro del club. Attraverso la compilazione di un test sociometrico, un questionario sul grado di coesione del club e la nomina di alcuni membri per dei comitati, venivano misurate le reazioni del gruppo nei confronti dei tre complici.
Ai soggetti fu chiesto di nominare le persone che ritenevano più capaci di gestire il lavoro del comitato.
Nel test sociometrico, infine, i partecipanti venivano informati che per esigenze di gestione dei club poteva rendersi necessario ridurne i membri e quindi, anticipando l’eventualità, si chiedeva loro di classificare tutti i membri inordine di preferenza.
I risultati emersi confermarono le ipotesi di Schachter. I membri dei vari club, dopo il confronto, avevano posizionato i soggetti devianti in fondo alle classifiche nelle nomine per i comitati e nei test sociometrici. Il complice dello sperimentatore che di volta in volta non si conformava all’opinione comune era stato considerato indesiderabile e indicato sia come individuo da scartare in caso di una riduzione numerica del gruppo, sia come elemento a cui affidare i ruoli meno importanti e gratificanti.

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Cronache Ribelli

Non esistono gli individui, esiste la società - Una raccolta degli esp

“Non esiste la società, esistono solo gli individui”. Nessuna frase meglio di questa, pronunciata da Margaret Thatcher, identifica perfettamente uno dei cardini dell’ideologia neoliberista: quello per cui l’unico metro con cui giudicare i comportamenti umani…

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