InsiDevCode
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🎯 CONTRATTO DI CHAT BOT
Tag
: #contratti

Il settore di web marketing sta diventando sempre più verticalizzato, quindi ci sono professionisti che si specializzano solo su un canale digitale.

I chat bot sono un tool sempre più utilizzato. Come mai?
Perché cresce l’esigenza di avere un customer care sempre più efficiente sui social. Gli utenti esigono risposte chiare e veloci. I chat bot permettono di automatizzare queste risposte, essere il primo punto di contatto con il lead. Quindi è fondamentale che siano ben impostati.

Ecco che, vista l’esigenza, il nostro studio elabora il contratto per il professionista di chat bot.

Quali sono gli aspetti da disciplinare in maniera precisa?

1️⃣ Cosa si vende:

✔️ Un chat bot che il cliente gestisce (ma è la richiesta meno frequente);
✔️ Un pacchetto in cui oltre al chat bot sono compresi:

➢ parte strategica
➢ parte di implementazione che implica una serie di ulteriori step:
▸ ottimizzazione attraverso A/B test
▸ modifiche
▸ implementazioni

Ovviamente nel secondo caso vanno definiti tutti i dettagli, perché il numero di ore che il professionista dedica al progetto cambia notevolmente in base alle richieste del cliente.

2️⃣ È opportuno definire:

✔️ Finalità del chat bot, per non rischiare che il cliente lo faccia poi modificare completamente.

Dai KPI si sviluppano le risposte del bot.

3️⃣ Il chat bot viene realizzato ex-novo o si utilizza un template da personalizzare per il cliente.

4️⃣ Esclusioni di responsabilità se si utilizzano fornitori di chat bot come Manychat, Chatfuel, Tars ecc... per quanto riguarda gli aggiornamenti, bug ecc...

5️⃣ GDPR: il chat bot ha bisogno di consensi per tutta l’attività svolta sui lead. Quindi bisogna verificare se si sta vendendo un bot che è già GDPR compliant oppure no. In quest’ultimo caso è opportuno definire i relativi esoneri di responsabilità.


👉 Un buon contratto è a prova di tempesta 🌪

😉 @avvocatovercellotti
🎯 CONTRATTO PER NEWSLETTER
Tag
: #contratti

L’invio di newsletter è uno strumento di marketing che dopo un periodo di decadimento, sta tornando ad essere molto utilizzato.

Bisogna stare attenti a non confondere l’attività di newsletter con quella di gestione di un funnel (e-mail marketing).

Infatti nei due casi cambia notevolmente la modalità di acquisizione del contatto:

la mail per la newsletter viene acquisita attraverso un form.

La mail per il funnel generalmente è il frutto di un’attività di lead generation.

Poi gli stessi contenuti e KPI sono diversi.

Rimanendo nell’ambito della newsletter:

📌 Quali sono le attività da definire nel contratto?

1️⃣ Settaggio di liste all’interno di un crm, quindi

✔️ scelta del crm
✔️ creazione delle liste

2️⃣ Definizione dell’oggetto del contratto:

✔️ calendario editoriale dei contenuti, definendo numero mensile di e-mail e rubriche
✔️ grafica
✔️ copy

L’oggetto del contratto ci permette di definire le tutele da prevedere:

➡️ Responsabilità della raccolta degli indirizzi e-mail a norma ai fini del GDPR

➡️ Sempre per il GPDR dopo 2 anni va rinnovata la richiesta del consenso: chi deve provvedere?

Per le esclusioni di responsabilità:

➡️ Newsletter che vanno in spam;

➡️ Bug del crm.

👉Ricorda che un buon contratto è a prova di tempesta 🌪

😉 @avvocatovercellotti
🎯 QUANDO UN CLIENTE ACQUISTA SERVIZI DALL’ESTERO CHE NORMATIVA SI APPLICA?
Tag
: #contratti

Non è così raro che una società estera, o una ditta individuale, offra servizi in Italia, e viceversa.

Pensiamo che per estero si intende già la Svizzera. Pensiamo che fino a poco tempo fa c’erano le ltd inglesi.

Quindi anche un’azienda straniera potrebbe acquistare servizi in Italia da una web agency o da un freelance.

➡️ Cosa prevedere nel contratto?

Siamo nell’ambito del b2b, dove la legge lascia ampia disponibilità alla libera determinazione della volontà delle parti.

Le parti contrattuali sono libere di scegliere:

✔️ quale legislazione applicare: se italiana o un’altra;

Inoltre:

✔️non c’è l’obbligo di rispettare le normative a tutela del consumatore, quindi

➡️ non c’è l’obbligo di inserire il diritto di recesso nel contratto

➡️ non c’è l’obbligo di inserire un foro di competenza a tutela di una delle parti

In sostanza tutte le clausole sono oggetto della libera trattativa delle parti, quindi del loro accordo.

A maggior ragione in questo tipo di contratti dove la tutela delle leggi viene un po' a mancare, è opportuno rivolgersi ad un legale come mediatore per trovare un accordo equo.

👉 Più c’è libertà delle parti, più c’è bisogno dell’Avvocato del Digitale!

@avvocatovercellotti 😉
🎯 CONTRATTO ASSISTENZA SITO WEB
Tag
: #contratti

Il termine “assistenza” può comprendere tutta una serie di servizi che per una web agency o un web master possono essere scontati. Ma per il cliente che non è del settore questo termine può voler dir tutto oppure niente.

Sta a noi specificarlo e riportare nel contratto tutti i servizi compresi nell’assistenza nei minimi dettagli.

Molti servizi sono tra loro complementari, quindi uno necessita dell’altro. Altri possono essere alternativi:

1️⃣ Assistenza vera e propria. Ad esempio l’hosting che è un servizio in abbonamento annuale che prevede i vari aggiornamenti:

✔️ Tema
✔️ Plugin
✔️ CMS stesso

➡️ Quale problema può sorgere?
Ad esempio un aggiornamento di un plugin comporta che il plugin stesso diventi incompatibile con una funzione del sito. Quindi bisogna puntualizzare se la risoluzione di un problema come questo sia compresa nell’assistenza o sia un extra. E bisogna anche specificare le tempistiche di risoluzione.

2️⃣ Manutenzione del sito:

Oltre all’assistenza forniamo la risoluzione dei problemi che sorgono in corso d’opera:
✔️ Redirect per modifica dell’url ad esempio
✔️ Pagine che per vari motivi vanno in down

➡️ In che limite si comprende la manutenzione “ordinaria” e quando diventa “straordinaria”, quindi non compresa.

E se il problema è causato dallo stesso cliente che in autonomia gestisce i contenuti da inserire sul sito? Cambia qualcosa negli accordi?

3️⃣ Revisione periodica dei contenuti presenti sul sito per aggiornarli, ma anche cambio immagini, font: quante modifiche sono comprese e con quale periodicità. Pensiamo ad esempio ad un e-commerce che aggiorna i prodotti ad ogni stagione. È una mole di lavoro diversa rispetto ad un sito vetrina.

👉 Definire nei dettagli i servizi ti permette di fare un calcolo orario delle ore che ti impiega quel cliente, senza rischiare di “pagare” tu per lui.

😉 @avvocatovercellotti
🎯 CONTRATTO DI STAMPA DIGITALE
Tag
: #contratti

Spesso viene richiesto al grafico o al logo designer di procedere alla stampa del prodotto.

È un’attività che normalmente viene delegata all’esterno da parte del professionista: piattaforme online, tipografie di fiducia.

Quindi è un’attività che non dà un grosso vantaggio economico al professionista. È un servizio ulteriore che dà un valore aggiunto all’attività.

Bisogna stare molto attenti a due aspetti:

1️⃣ Come fare un preventivo per questa attività esternalizzata senza rischiare una perdita economica?

Un discorso è stampare un logo o far produrre della carta intestata con il logo; un altro discorso è far stampare biglietti da visita, brochure.

2️⃣ La responsabilità su chi ricade se al committente non piace come viene stampato il logo?

Sappiamo bene che un discorso è il colore sul web, altro discorso è riprodurre lo stesso colore su carta stampata dove perde moltissimo la luminosità. Oppure sono le dimensioni che non piacciono.

➡️ Bisogna:

✔️ sempre far vedere l’anteprima del prodotto al committente e farlo approvare prima di andare in produzione

✔️ essere molto precisi nel definire gli esoneri di responsabilità nel contratto. Soprattutto se il lavoro viene affidato a piattaforme terze.

👉 Va benissimo offrire un servizio in più ma bisogna stare molto attenti quando quel servizio non è legato alla nostra attività

😉 @avvocatovercellotti
🎯 CONTRATTO UFFICIO STAMPA
Tag
: #contratti

Partiamo dal presupposto che l’ufficio stampa è tutt’altro che morto. Oggi si parla di Ufficio Stampa 4.0 dove le mansioni classiche si mescolano a quelle digital.

Cosa fa chi si occupa di ufficio stampa?

Destinatari delle comunicazioni dell’addetto ufficio stampa sono i giornalisti. Infatti il professionista si occupa di

🔸intrattenere le relazioni con le testate giornalistiche,

🔸 informare su novità riguardanti il brand con l’obiettivo di far uscire il comunicato stampa

🔸 Invitare i giornalisti agli eventi come supporto alla comunicazione.

In tutta questa comunicazione si deve utilizzare un tono volto non a fare marketing ma a fare informazione.

Si ha successo in questo lavoro quando si è capaci di creare una relazione duratura e di fiducia con i nostri interlocutori.

Il professionista addetto a questo ruolo normalmente lavora in azienda o in agenzia. È di questo caso che noi ci occupiamo perché con l’agenzia deve essere stipulato un accordo contrattuale.

🔺 Criticità: spesso l’azienda non è consapevole di cosa significa fare ufficio stampa:

🔸 non è Digital PR come molti erroneamente pensano. Infatti l’obiettivo non è portare traffico al sito. Né tanto meno corrisponde alla link building

➡️ È fondamentale che l’agency definisca i KPI che sono legati nello specifico a

✔️ quanti comunicati stampa far uscire

✔️ le tempistiche di uscita. Soprattutto perché in determinati settori il fattore tempo è fondamentale

✔️ visto che in questo settore per la riuscita è fondamentale mantenere le relazioni con i giornalisti. Chi se ne occupa?

👉 Questo è uno di quei casi in cui il contratto non si limita a tutelare le parti contrattuali, ma ha il ruolo di chiarire l’oggetto dell’obbligazione al committente. Quindi anche il linguaggio utilizzato è fondamentale:

comprensibile

chiaro

conciso

👉 Per avere un contratto a prova di tempesta 🌪

😉 @avvocatovercellotti
🎯 CONTRATTO REALIZZAZIONE PLUGIN
Tag
: #contratti

Quando si deve realizzare un plugin la prima cosa da considerare è la destinazione del plugin stesso. Infatti l’aspetto giuridico cambia completamente a seconda che:

1️⃣ il plugin deve essere realizzato per un cms come ad esempio wordpress e potrà quindi essere scaricato da tutti coloro che utilizzano quel cms.

2️⃣ il plugin viene realizzato ad hoc per un cliente che ne avrà l’uso esclusivo?

Nel primo caso non serve un contratto perché sarà sviluppato un software per il cui utilizzo sarà necessaria una licenza. Inoltre se il plugin prevede una versione a pagamento dovranno essere previsti i termini e condizioni come per un e-commerce.

Invece se il plugin viene sviluppato per un cliente allora siamo nell’ambito del contratto per sviluppo software:

✔️ bisogna stabilire di chi è il codice sorgente

✔️ il codice sorgente è ad uso esclusivo di questo committente o una parte è ad uso comune con altri plugin

✔️ bisogna stabilire se è previsto un aggiornamento, in funzione anche all’aggiornamento di wordpress stesso

✔️ va stabilito se il plugin può essere modificato, se possono essere aggiunte funzionalità

✔️ definizione chiara e precisa delle funzionalità che deve avere il plugin. Quindi l’oggetto del contratto che è il fulcro della collaborazione.

👉 È necessario inserire tutti i dettagli anche a costo di sembrare troppo precisi e “puntigliosi”. Solo così si può avere un contratto a prova di tempesta 🌪


😉 @avvocatovercellotti
🎯 CONTRATTO DI CONFIGURAZIONE SERVIZI IUBENDA
Tag:
#contratti

Cito Iubenda perché è una delle piattaforme di configurazione privacy policy più utilizzate, ma ne esistono anche altre.

Quindi non voglio assolutamente fare pubblicità ad una piattaforma piuttosto che all’altra.

📌 Perché serve un contratto?

Perché ci stiamo affidando ad una piattaforma di terzi per adeguare il sito web al gdpr.

Però i pacchetti proposti sono diversi in funzione dei servizi scelti dal cliente.

Quindi è il cliente che deve capire qual è il pacchetto adatto a lui.

📌 Quali problemi possono sorgere?

È il cliente che deve settare la piattaforma, quindi si potrebbe creare un problema di responsabilità a carico del cliente in merito all’adeguamento del sito al gdpr.

Quindi il web master inserisce delle informazioni sulla piattaforma che a sua volta genera la policy.

Questa impostazione ha conseguenze a livello legale:

1️⃣ se in base alla complessità del sito il pacchetto proposto da iubenda è più costoso di quello che il proprietario del sito/cliente del web master, è disposto a pagare, non può essere responsabilità del professionista del web il fatto che il sito non sarà a norma di gdpr.

2️⃣ il web master inserisce le info nel momento di sviluppo del sito web. Ma se il titolare del sito in una seconda fase inserisce ulteriori codici di tracciamento, oppure inserisce l’iscrizione alla newsletter passando attraverso una landing esterna, la policy deve essere aggiornata. Il web master non può assumersi questa responsabilità. Non è nelle sue mansioni

📌 Come si fa ad evitare tutte queste problematiche?

Nel contratto deve essere descritto dettagliatamente il servizio di configurazione con Iubenda sul contratto

Inserire tutte le esclusioni di responsabilità in merito alla generazione automatizzata di privacy policy e cookie policy.

👉 Anche i servizi di automazione richiedono conoscenze legali di cui il web master non deve farsi carico

😉 @avvocatovercellotti
🎯 VUOI VENDERE IL DOMINIO?
Tag
: #contratti

Innanzi tutto cosa si intende per dominio, e che differenza c'è rispetto al sito web. Entrambi sono beni immateriali ma:

🔸Il sito web è l'insieme delle pagine web, l'intera piattaforma, quindi anche contenuti, grafiche e relativi diritti.

🔸 Il dominio è l'indirizzo web del sito internet, normalmente contiene il nome che identifica il brand, allo stesso modo del marchio. C'è interesse a questo tipo di acquisto quando il dominio corrisponde ad una keyword specifica che è in grado di portare molto traffico, grazie al brand a cui viene associata.

Va da sé quindi che il contratto cessione dominio internet è molto diverso dal contratto cessione sito internet: nel primo caso entra in gioco la normativa sul diritto industriale, nel secondo entra in gioco la legge del diritto d'autore.

Di conseguenza anche i soggetti legittimati al trasferimento del bene non sono gli stessi …

👉 Per saperne di più vai sul blog dello studio

😉 @avvocatovercellotti
🎯 SITI WEB MULTILINGUA
Tag
: #contratti

È sempre più richiesta la predisposizione di siti web multilingua, quindi devono essere fatte le traduzioni dei testi.

Si evidenziano in questo caso 5 problematiche:

1️⃣ Si fa presto a dire “multilingua”. Spesso il cliente che chiede 3 lingue, italiano inglese e francese, in corso d’opera chiede la quarta lingua, il tedesco, ad esempio. → Il cliente non si rende conto del valore di una traduzione ben fatta.

2️⃣ Aggiornamento dei testi: se si va a lavorare su un sito già in essere, vanno fatte le traduzioni ma anche la SEO nelle varie lingue. → Questo va definito nel contratto e deve essere specificato ogni singolo costo di ogni singola lingua.

3️⃣ Bisogna dare la corretta valutazione economica di ogni lingua tradotta: l’inglese avrà un costo inferiore rispetto ad esempio al russo. Questo perché è più difficile trovare traduttori per le lingue di nicchia, ma ricercate, quindi il valore di mercato è sicuramente più alto. La diversa valutazione del valore deve essere ben chiara anche al committente.

4️⃣ Bisogna specificare per quale Paese si chiede la traduzione o se deve essere specifica per ciascun Paese: l’inglese del Regno Unito è diverso dall’inglese per gli Stati Uniti.

5️⃣ Bisogna tradurre anche i testi che sono necessari per gli adempimenti legali: Cookie policy, privacy policy, banner. E se il sito è anche per un pubblico fuori dall’Europa ci vogliono gli adeguamenti legali per quel Paese specifico.


Quindi il sito multilingua non è solo questione di traduzione, ma anche di tutte le ulteriori responsabilità che ne derivano. E tutte queste cose devono essere specificate nel contratto.

E se si ha timore che un contratto sia troppo lungo: alla lunghezza del contratto c’è una soluzione (riduci dimensioni carattere) ad un contratto che non tutela non c’è.

👉 Il contratto è un asset aziendale, non lo sottovalutare!

😉 @avvocatovercellotti
🎯 IL MIO CLIENTE SI ERA FIDATO MA....
Tag
: #contratti

L’agenzia marketing che ha creato il gestionale del mio cliente, gli fa una proposta allettante.

La proposta è questa: visto che siamo anche una software house, perché non ci fai gestire anche l’e-commerce per il tuo business?

Il mio cliente è molto interessato alla proposta. Si è trovato bene per il gestionale, quindi ritiene che questa agenzia possa essere maggiormente affidabile nella gestione di tutto ciò che riguarda un e-commerce: magazzino, scorte, crm, ecc... Oltretutto la proposta economica dell’agenzia è molto allettante: 5000 € tutto incluso.

Ma al momento della lettura delle condizioni contrattuali, non negoziabili, qualcosa al mio cliente non torna, quindi mi chiede una consulenza.

Cosa prevedeva il contratto imposto unilateralmente dall’agenzia?

1️⃣ paghi per lo sviluppo e la gestione dell’e-commerce per un anno

2️⃣ la gestione prevede l’attività SEO per il posizionamento su kw strategiche per quel business

3️⃣ l’e-commerce sarà sviluppato con un cms proprietario, il cui codice sorgente resta all’agenzia

4️⃣ l’anno successivo puoi rinnovare l’accordo ad un prezzo più basso

➡️ non stai comprando il sito e-commerce ma stai pagando per la licenza d’uso di un e-commerce per un anno.

Visti questi presupposti, il mio cliente mi fa questa domanda:

Cosa succede se l’anno successivo non rinnovo l’accordo?

In base ad un contratto impostato in questo modo, ci potranno essere 2 opzioni:

🔹 Tu non rinnovi il contratto. L’agenzia è legittimata a proporre il passaggio della gestione della licenza d’uso ad un’altra azienda, tua potenziale competitor. L’agenzia quindi è autorizzata a sostituire il tuo marchio con quello della nuova azienda. Inoltre tu non hai più l’accesso ad alcun dato o strategia marketing che l’agenzia ha effettuato per te in questo anno.

🔹 Acquisti il codice sorgente del sito web e gestisci tu l’e-commerce. Questa potrebbe essere una soluzione, ma ad oggi l’agenzia si rifiuta di dare un valore economico al codice sorgente. Ricordiamo infatti che il contratto è un contratto imposto unilateralmente senza possibilità di trattativa e non prevede la valutazione economica del codice. C’è da dedurre però che il valore crescerà in funzione dell’attività svolta sul sito e dei profitti che ne derivano.

Quindi nel momento in cui ci sarà la proposta da parte del mio cliente per acquistare il codice sorgente invece di rinnovare la licenza d’uso, l’agenzia si troverà comunque in una posizione di forza perché non avrà limiti nel definire il prezzo del codice.

Questo non significa che la proposta fatta dall’agency non sia profittevole, o che sia controproducente per il mio cliente. Quello che conta è che il mio cliente sia consapevole di ciò che sta acquistando: non un e-commerce ma un servizio di durata. Magari è ciò che fa per lui, o forse no. Ma deve sapere che sta affittando e non acquistando.

👉 Questo è uno dei tanti casi in cui vale la pena chiedere una consulenza legale per capire tutti i pro e i contro di un accordo.


😉 @avvocatovercellotti
🎯 CONTRATTI E DIGITALE
Tag
: #contratti

Conoscere la legge non basta:

Se un professionista si rivolge ad un legale per redigere un contratto il minimo che si aspetta è che il legale conosca la legge:
🔸 dettato normativo
🔸 giurisprudenza
🔸dottrina

Questa è la base, altrimenti se manca questa, il documento che viene redatto è carta straccia senza speranza di utilità.

Ma questa conoscenza non basta in nessun ambito ma a maggior ragione quando si parla di digitale.

Quello che vedo spesso è che il contratto di fornitura, che è lo scheletro dei contratti per il web, viene non solo preso a modello, ma viene proprio ricalcato e utilizzato per essere utilizzato per le professioni del web.

Senza un minimo di attinenza alla situazione concreta trovo le stesse clausole in:

🔸contratti per servizio hardware
🔸contratti per catering
🔸contratti per advertising

L’unica cosa che hanno in comune questi 3 accordi è che forniscono un servizio, poi l'oggetto del contratto, le criticità legali, sono totalmente diverse.

Io se dovessi redigere un contratto per catering sicuramente ci metterei il triplo del tempo di chi ne ha scritti a centinaia, e forse non sarebbe un contratto così efficace rispetto a quello redatto da un collega specializzato in quel settore.

Così chi scrive contratti per catering non si può improvvisare esperto di digital solo perché, magari, ha scaricato una guida (tipo la mia).

➡️ Le conoscenze legali sono il minimo indispensabile ma non sufficiente per redigere un contratto per i professionisti del digital:

🔹 esperienza sul campo
🔹 confronto con gli esperti del settore
🔹 studio e aggiornamento nel settore digitale

Sono un requisito altrettanto necessario per redigere un contratto per digitali che sia davvero tutelante per le parti.

Io non sono nato imparato di digital. Ma prima di scrivere il primo contratto per professionisti del web ho fatto un anno di corsi di marketing e digital marketing. E ancora dopo più di 2 anni ancora li sto frequentando.


😉 @avvocatovercellotti
🎯 DEINDICIZZARE
Tag:
#contratti

La deindicizzazione di una pagina web apparentemente costituisce un danno per il cliente.

In realtà non è così, ed un professionista della SEO lo sa:

🔹 quando quella pagina porta zero traffico al sito, quindi spreca crawl budget. Le categorie del blog, i tag, sono comunque pagine ma spesso totalmente vuote.

🔹 quando è perfettamente inutile posizionare quella pagina su Google. A meno che tu non voglia scalare la SERP con la privacy policy del sito, ad esempio.

🔹 quando le pagine tradotte in più lingue risultano per Google dei contenuti duplicati. Allora in quel caso utilizzi il tag canonical.

Cosa può succedere quando il SEO specialist fa il suo lavoro in maniera corretta?

Può succedere che il cliente si lamenti
perché per lui la deindicizzazione è un danno. Questo magari perché lo ha sentito dire da qualcun’altro.

📌 Quindi, come tutelare il SEO che lavora correttamente?

Solo con una clausola contrattuale in cui si autorizza il professionista a deindicizzare quelle pagine che devono non essere posizionate sul motore di ricerca.

E se il cliente non accetta questa clausola?

Hai due scelte:
🔸 accetti di eliminare la clausola e ogni volta che indicizzerai una pagina con il rischio di portare un danno al sito, lo dichiarerai per scritto.
🔸Oppure rinunci alla collaborazione perché forse questo cliente non ha sufficiente fiducia in te.

Una cosa è certa: grazie al mio contratto nessuno avrà da ridire sul tuo processo lavorativo, perché è tutto spiegato e giustificato in maniera chiara e trasparente.


😉 @avvocatovercellotti
🎯 AFFILIAZIONE E AFFILIATE MARKETING
Tag
: #contratti

L'affiliate marketing ha in comune con il franchising, o affiliazione, il fatto che ci sono due soggetti imprenditori indipendenti che stringono un accordo che si fonda sul fatto che uno sfrutta la notorietà dell'altro brand.

L’affiliazione nasce in America e arriva in Italia negli anni ‘80.

L’affiliate marketing è un business che si può fare solo online e sta avendo un forte boom.

Quali sono i requisiti del contratto di affiliazione e quali i requisiti del contratto di affiliate marketing?

👉 Se ti interessa uno di questi due business leggi l’articolo sul blog del nostro studio legale!

😉 @avvocatovercellotti
🎯 CONTRATTO SVILUPPO E-COMMERCE
Tag:
#contratti

Un’azienda si è affidata ad una web agency per farsi progettare il sito e-commerce con contratto in abbonamento: 500 € al mese x 24 mesi.

L’agenzia però sta lavorando male: è molto lenta nell’eseguire i lavori, ogni modifica richiede 10-15 giorni per essere fatta.

In sostanza dopo 4 mesi siamo ancora alla fase embrionale di mockup.

Il cliente si informa in giro sull’agenzia e capisce che non ha buone recensioni: il suo modus operandi è proprio quello di perdere tempo...

Il cliente vuole quindi rescindere dal contratto, rendendosi conto che quella dell’agenzia è una strategia per allungare illegittimamente i tempi di sviluppo del sito.

Ecco che si rivolge al nostro studio legale.

Ma se l’agenzia è in torto il mio potenziale cliente lo è ancora di più.

Nella call conoscitiva porta delle motivazioni che non sostengono la sua causa:

🔺 si lamenta che le clausole dell’agenzia sono troppo stringenti e il Codice del Consumo non viene rispettato

🔺 lamenta che il contratto è annullabile perché manca l’opzione del diritto di recesso

Peccato che:

tu hai firmato con l’agenzia come B2B (business to business), quindi parli di Codice del Consumo e diritto di recesso che si applicano solo nel B2C (business to consumer).

Se il nostro studio legale avesse voluto avrebbe accettato di prendere in carico la faccenda di questo potenziale cliente: un avvocato non prende un cliente solo quando è sicuro di vincere la controversia.

Ma preferiamo che questo soggetto risparmi questi soldi e questa storia gli serva da lezione.

➡️ Se il contratto che ti propone l’agenzia non ti convince, chiedi la consulenza legale prima di firmarlo e non dopo mesi che lo hai accettato

➡️ Le clausole contrattuali di norma possono essere “contrattate”. Se l’agenzia ti dice prendere o lasciare, cambi semplicemente agenzia.

👉 La tutela preventiva ti costa 7 volte meno della tutela successiva

😉 @avvocatovercellotti
🎯 IL PATTO DI NON CONCORRENZA CHE NON PIACE
Tag
: #contratti

🗯 Avvocato mi hai fatto perdere 3 contratti

Qualche mese fa abbiamo avuto come cliente una start-up che ci ha chiesto la redazione dei contratti per una serie di corsi da lanciare su una piattaforma web.

Nell’ultimo anno, come vedete anche voi da utenti, escono numerose academy sul web che sfruttano varie formule per lanciare corsi on-line.

Di solito questi corsi vengono tenuti da docenti esterni.

In questo caso la start-up è molto di nicchia, quindi si è rivolta, per tenere i corsi, a professionisti di un settore ben specifico.

Purtroppo 3 professionisti su 10 non hanno voluto intraprendere la collaborazione per la nuova piattaforma a causa del patto di concorrenza.

La start-up ritiene quindi di aver subito un danno a causa del contratto che abbiamo redatto per loro, visto che comunque anche i nomi dei docenti sarebbero stati un ottimo gancio per convincere gli utenti a iscriversi

Quali sono state le motivazioni che hanno portato i professionisti a non accettare la collaborazione?

Due di loro hanno portato la stessa motivazione: il patto di non concorrenza avrebbe impedito loro di fare altri corsi uguali o simili per altre piattaforme online per 12 mesi.

Su questa motivazione ho portato la start-up ad un ragionamento:

Tu start-up

💰 paghi un docente,

💸 promuovi il corso a tue spese,

💶 affronti spese per la sala di registrazione e tutto il materiale necessario per gestire il corso,

🌍 indirettamente fai pubblicità anche a lui, che potrà vendere in autonomia le proprie consulenze agli studenti

🤨 e a te sta bene che lui possa potenzialmente andare su un’altra piattaforma e realizzare un corso potenzialmente uguale?

💭 mmmm

Per l’altro docente invece qual è la motivazione del rifiuto?

A lui del patto di non concorrenza non piace la dicitura per cui “non si può svolgere l’attività in concorrenza con il committente”, per cui si vieta di aprire una piattaforma competitor a quella del committente. Il docente vuole essere “libero”.

🤨 Libero di fare cosa? Di sviluppare un’altra piattaforma dopo che ha acquisito il know-how della vostra?

💭 mmm

🤝 Dovete dire grazie al fatto che il 30% dei professionisti contattati per le docenze non hanno firmato il contratto a causa della clausola sul patto di non concorrenza.

Se la clausola non ci fosse stata, la start-up avrebbe introdotto al suo interno 3 soggetti

poco corretti eticamente

con una visione non coerente con quella dell’azienda.

➡️ Il contratto non è uno strumento di marketing ma di tutela: è normale che sia causa di “perdita” d’affari, ma non è mai una reale perdita!

😉 @avvocatovercellotti
🎯 ANALISI DI UN CONTRATTO
Tag:
#contratti

Ma il compenso del content creator è davvero quello scritto nel contratto?

Analisi di un accordo proposto da un’azienda ad un content creator.

Cosa facciamo quando in studio ci viene richiesto questo tipo di servizio?

Leggiamo il contratto e facciamo un elenco dei punti su cui è opportuno approfondire.

I motivi possono essere:

🖍 clausole vessatorie sfavorevoli al nostro cliente;

🖍clausole che devono ricevere particolare attenzione, come quella di esclusiva o il patto di non concorrenza.

Dopo di che rispondiamo alle domande del cliente, domande che, ahimè, spesso non dovrebbero essere neppure poste.

Come mai?

ancora oggi si parla e si scrive troppo in legalese: 10 righe che potrebbero essere rese potabili in 2 righe

Ma in questo caso quello che è particolare è la proposta economica:

💰 si pagano centinaia di euro per ogni contenuto pubblicato

💰 si pagano migliaia di euro per la clausola di esclusiva

Attenzione:

→ Il contratto ha una durata di 6 mesi ed è rinnovabile

→ la clausola che prevede l’esclusiva è annuale

🤔 Come si spiega?

Io prevedo 3 possibili interpretazioni (e già il fatto che il contratto sia interpretabile non va bene):

1️⃣ c’è un refuso, e il rif. all'anno è sbagliato

2️⃣ si è utilizzato un template in cui non sono stati personalizzati i dati, e di nuovo quindi c’è un errore

3️⃣ si fa volutamente riferimento all’anno, quindi la cifra reale sarà la metà

Nessuno può sapere qual è l’interpretazione corretta.

Ma si possono trovare degli indizi:

In questo caso l’espressione “all’anno” era scritta con stesso font ma con carattere più piccolo rispetto al resto del testo.

👨🏻‍⚖️ Cosa può star a significare questo?

Che l’espressione “all’anno” è stata aggiunta dopo. Quindi molto probabilmente la terza interpretazione è quella giusta.

Questo è un alert per il content creator che chiederà spiegazioni.

Ma se non fossimo intervenuti per fare chiarezza, lui si sarebbe trovato con un compenso dimezzato rispetto a quello che lui pensava gli spettasse. E il tutto sarebbe stato legale!

😉 @avvocatovercellotti
🎯 IL FUTURO DEI CONTRATTI
Tag
: #contratti

L’abc di un contratto è quello di avere una struttura che lo rende un documento legalmente valido.

Quindi questo lo diamo per assodato e per scontato.

Ma la scelta di una struttura di contratto piuttosto che un’altra è anche una scelta strategica.

Ultimamente in studio mi sono capitati 2 casi:

1️⃣ sottoscrizione di un contratto per la linea wi-fi della Fastweb;

2️⃣ trasferimento di un conto corrente (meglio che non dico l’azienda, visto che non la consiglierei).

Chi è il cliente? Io come studio legale.

Nel primo caso ottima esperienza utente:

sito chiaro,

3 possibilità di scelta,

chiarezza nel definire tutte le opzioni,

ottima disponibilità di customer care,

possibilità di concludere l’accordo telefonicamente e ottima esperienza a livello di piattaforma digitale: pin per confermare i dati e firma elettronica per finalizzare l’accordo

Banca con cui abbiamo il conto corrente da 5 anni, quindi, a differenza di prima, siamo anche già clienti.

Esigenza: trasferire il conto da Lucca a Milano.

devo prendere appuntamento e andare in filiale

l’impiegata, in sede, mi comunica che non si può trasferire il conto: si può solo chiudere il vecchio e aprirne uno nuovo. Non è comunque necessario fare questo passaggio perché l’home banking dà accesso a tutti i servizi

peccato che non si possa cambiare il massimale della carta, per cui dovrei andare nella filiale in cui ho aperto il conto

🔺 Soluzione?

Andare nella sede originale e chiedere da là il trasferimento del conto...

👋 Wellcome nel 2022

👉 Tutto questo per dirvi che un contratto è la base di un business, un contratto frutto di una strategia legale è la base di un business che va verso il futuro



😉 @avvocatovercellotti