🎯 LA DIFFAMAZIONE CHE FA RISPARMIARE
Tag: #legaltips
È capitato a molti se non a tutti che il committente non sia stato soddisfatto dei risultati raggiunti nella strategia di marketing.
Questo può succedere, ma un conto è se il cliente durante la collaborazione vi ha lasciato lavorare, un conto è se non lo ha fatto, cosa che spesso accade se è poco educato al digital.
Questo è il caso di una web agency nostra cliente per la contrattualistica, dove il committente si è spinto davvero oltre:
Un’attività che lavorava solo attraverso i canali offline, si rivolge all’agency per il processo di digitalizzazione e la promozione dell’attività.
La collaborazione prevedeva quindi:
✔️ creazione e messa online del sito web
✔️ consulenze periodiche
✔️ comunicazione sui canali digitali: organico social e Facebook ads. Google ads da valutare in un secondo momento
Il contratto di collaborazione è della durata di un anno.
Il sito va online e dopo 6 mesi di collaborazione per la comunicazione digitale, il committente comunica all’agenzia la propria insoddisfazione per le campagne di advertising e chiede di stopparle e risparmiare quindi quel budget.
Quindi l’unica attività che rimane in essere è la gestione dei post organici.
A fine anno, quando si poteva concludere o rinnovare la collaborazione il cliente si dichiara insoddisfatto, perché non ha ottenuto i risultati attesi in termini di conversioni, ed è andato fortemente in perdita.
Il titolare dell’agenzia chiarisce che aveva proposto l’advertising proprio perché è l’unico modo per dare visibilità velocemente e ad un ampio target di potenziali clienti, ad un brand totalmente nuovo a livello digitale. Chiarisce inoltre che l'agenzia si è impegnata per un’obbligazione di mezzi e non di risultati.
Il cliente tuttavia non solo non vuole continuare la collaborazione, ma all’improvviso diventa digitale e recensisce la web agency su tutti i canali: Facebook, trustpilot, GMB, con osservazioni negative. Ma non si ferma qui: inserisce commenti negativi su ogni post che pubblica.
Come se non bastasse si rivolge all’avvocato per ottenere la restituzione di quanto pagato e avere il risarcimento di un danno non ben quantificato economicamente per i mancati introiti.
Qual è stata la strategia del nostro studio?
1️⃣ Non c’è restituzione perché il contratto è chiaro: la web agency non si impegna per un’obbligazione di risultato. Cioè non ha mai dichiarato quante conversioni e di quale entità sarebbe stata responsabile.
2️⃣ In un commento ai post, il committente ha fatto un’affermazione diffamatoria per cui oltre ad esprimere giudizi negativi sull’operato, ha messo in discussione la professionalità e la correttezza dei titolari della web agency.
Questo ha messo il nostro cliente dalla parte della ragione, al punto che non solo non è il caso che il committente non chieda restituzione dell’importo pagato e tanto meno il risarcimento del danno, ma se insiste saremo noi a chiedere il risarcimento danni per diffamazione.
➡️ Ecco che “grazie” alla diffamazione subita il nostro cliente si è risparmiato le beghe legali
P.s. con questo non vogliamo certo augurarvi di essere diffamati, ma vi invito a non fare da soli se ricevete minacce di cause legali: rivolgetevi al vostro avvocato che saprà andare oltre quello che vedete voi!
😉 @avvocatovercellotti
Tag: #legaltips
È capitato a molti se non a tutti che il committente non sia stato soddisfatto dei risultati raggiunti nella strategia di marketing.
Questo può succedere, ma un conto è se il cliente durante la collaborazione vi ha lasciato lavorare, un conto è se non lo ha fatto, cosa che spesso accade se è poco educato al digital.
Questo è il caso di una web agency nostra cliente per la contrattualistica, dove il committente si è spinto davvero oltre:
Un’attività che lavorava solo attraverso i canali offline, si rivolge all’agency per il processo di digitalizzazione e la promozione dell’attività.
La collaborazione prevedeva quindi:
✔️ creazione e messa online del sito web
✔️ consulenze periodiche
✔️ comunicazione sui canali digitali: organico social e Facebook ads. Google ads da valutare in un secondo momento
Il contratto di collaborazione è della durata di un anno.
Il sito va online e dopo 6 mesi di collaborazione per la comunicazione digitale, il committente comunica all’agenzia la propria insoddisfazione per le campagne di advertising e chiede di stopparle e risparmiare quindi quel budget.
Quindi l’unica attività che rimane in essere è la gestione dei post organici.
A fine anno, quando si poteva concludere o rinnovare la collaborazione il cliente si dichiara insoddisfatto, perché non ha ottenuto i risultati attesi in termini di conversioni, ed è andato fortemente in perdita.
Il titolare dell’agenzia chiarisce che aveva proposto l’advertising proprio perché è l’unico modo per dare visibilità velocemente e ad un ampio target di potenziali clienti, ad un brand totalmente nuovo a livello digitale. Chiarisce inoltre che l'agenzia si è impegnata per un’obbligazione di mezzi e non di risultati.
Il cliente tuttavia non solo non vuole continuare la collaborazione, ma all’improvviso diventa digitale e recensisce la web agency su tutti i canali: Facebook, trustpilot, GMB, con osservazioni negative. Ma non si ferma qui: inserisce commenti negativi su ogni post che pubblica.
Come se non bastasse si rivolge all’avvocato per ottenere la restituzione di quanto pagato e avere il risarcimento di un danno non ben quantificato economicamente per i mancati introiti.
Qual è stata la strategia del nostro studio?
1️⃣ Non c’è restituzione perché il contratto è chiaro: la web agency non si impegna per un’obbligazione di risultato. Cioè non ha mai dichiarato quante conversioni e di quale entità sarebbe stata responsabile.
2️⃣ In un commento ai post, il committente ha fatto un’affermazione diffamatoria per cui oltre ad esprimere giudizi negativi sull’operato, ha messo in discussione la professionalità e la correttezza dei titolari della web agency.
Questo ha messo il nostro cliente dalla parte della ragione, al punto che non solo non è il caso che il committente non chieda restituzione dell’importo pagato e tanto meno il risarcimento del danno, ma se insiste saremo noi a chiedere il risarcimento danni per diffamazione.
➡️ Ecco che “grazie” alla diffamazione subita il nostro cliente si è risparmiato le beghe legali
P.s. con questo non vogliamo certo augurarvi di essere diffamati, ma vi invito a non fare da soli se ricevete minacce di cause legali: rivolgetevi al vostro avvocato che saprà andare oltre quello che vedete voi!
😉 @avvocatovercellotti