Davide Zedda (Giornalista libero e indipendente. Libero pensiero, libera informazione e controinformazione)
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IL COMMENTO | Comincia una nuova era dice Zuckerberg, il quale:

- fa mea culpa: Factcheckers di parte hanno distrutto la fiducia, troppe censure su gender e immigrazione, da inclusivi siamo diventati esclusivi

- annuncia nuove regole: ci penseremo 2 volte prima di rimuovere account/post di persone innocenti, sposteremo il team di moderazione via dalla California e in zone più imparziali

- promette: lavorerò con #Trump per respingere anche la censura globale (addio al DSA dell'UE?)

- conclude: dopo anni di rimozione dei contenuti, è ora di ridare la voce ai popoli

Il gigante dei social media Meta ha annunciato una significativa riduzione delle sue politiche di moderazione dei contenuti, inclusa la cessazione del suo programma di fact-checking di terze parti negli Stati Uniti. "Ci libereremo dei fact-checker e li sostituiremo con note della comunità simili a X (ex Twitter), a partire dagli Stati Uniti", ha affermato il fondatore e Ceo di Meta Mark Zuckerberg in un post sui social media. Una svolta che i media legano alla nuova amministrazione Trump.

Ma non è tutto

Mark Zuckerberg ha annunciato che John Elkann, Dana White e Charlie Songhurst sono stati eletti nel Consiglio di amministrazione di Meta. "Dana, John e Charlie porteranno esperienze e prospettive che ci aiuteranno ad affrontatare le enormi opportunità che ci attendono con l'intelligenza artificiale, i dispositivi indossabili e il futuro della connessione umana", afferma Zuckerberg. "Onorato di poter contribuire al futuro di una delle aziende più significative del XXI secolo", ha detto Elkann.

Sul perche Elkann entri a far parte del CDA Meta è ad oggi un mistero, non è invece difficile capire come mai Mark Zuckerberg abbia virato per una svolta per i social senza censura. Alla domanda: “Pensi che Zuckerberg stia rispondendo alle minacce che gli hai rivolto in passato?”, con la decisione annunciata di rinunciare ai fact checker a favore delle note della comunità stile X, Trump risponde: “Si. Probabilmente si”.

È guyot chiaro, tranne Elkann.

Davide Zedda

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IL COMMENTO | La decisione di Zuckerberg di eliminare la censura sui social Meta (con tanto di ammissione di aver usato i fact checker per violente azioni di continua censura, poi vi lascio il pezzo di ieri) manda nel panico chi per professione mente e censura.

Ed ora pur di non prendere atto del fatto che il gruppo Meta non metterà più un quattrino per finanziare il lavoro di censura di Mentana e Puente (che così, parentesi personale) finalmente la smetteranno di parlare di me, porta gli stessi ormai ex fact checkers a proseguire a mentire anche davanti ai fatti. Questione di abitudine?

Com’era quella storia che i giornalisti sono tenuti a raccontare sempre e soltanto la verità? Ah, no: la regola non vale per i fact checkers, dispensati dal narrare il vero dall’Ordine dei giornalisti che a sua volta ha permesso che i fact checkers potessero creare le basi e i presupposti per far finire a processo disciplinare innanzi alla commissione disciplinare dell’ordine dei giornalisti i giornalisti liberi e indipendenti non allineati al pensiero unico dominante. Ed è proprio con questo sistema che ho sul groppone due condanne da parte del mio ordine di appartenenza. Perché in questi anni su spinta dei fact checkers si è giunti al delitto e al reato di opinione.

Mentana può stare sereno, non finisce di certo in disgrazia: Puente dovrà cercarsi un lavoro.

Ieri

IL COMMENTO | Comincia una nuova era dice Zuckerberg, il quale:

- fa mea culpa: Factcheckers di parte hanno distrutto la fiducia, troppe censure su gender e immigrazione, da inclusivi siamo diventati esclusivi

- annuncia nuove regole: ci penseremo 2 volte prima di rimuovere account/post di persone innocenti, sposteremo il team di moderazione via dalla California e in zone più imparziali

- promette: lavorerò con #Trump per respingere anche la censura globale (addio al DSA dell'UE?)

- conclude: dopo anni di rimozione dei contenuti, è ora di ridare la voce ai popoli

Il gigante dei social media Meta ha annunciato una significativa riduzione delle sue politiche di moderazione dei contenuti, inclusa la cessazione del suo programma di fact-checking di terze parti negli Stati Uniti. "Ci libereremo dei fact-checker e li sostituiremo con note della comunità simili a X (ex Twitter), a partire dagli Stati Uniti", ha affermato il fondatore e Ceo di Meta Mark Zuckerberg in un post sui social media. Una svolta che i media legano alla nuova amministrazione Trump.

Ma non è tutto

Mark Zuckerberg ha annunciato che John Elkann, Dana White e Charlie Songhurst sono stati eletti nel Consiglio di amministrazione di Meta. "Dana, John e Charlie porteranno esperienze e prospettive che ci aiuteranno ad affrontatare le enormi opportunità che ci attendono con l'intelligenza artificiale, i dispositivi indossabili e il futuro della connessione umana", afferma Zuckerberg. "Onorato di poter contribuire al futuro di una delle aziende più significative del XXI secolo", ha detto Elkann.

Sul perche Elkann entri a far parte del CDA Meta è ad oggi un mistero, non è invece difficile capire come mai Mark Zuckerberg abbia virato per una svolta per i social senza censura. Alla domanda: “Pensi che Zuckerberg stia rispondendo alle minacce che gli hai rivolto in passato?”, con la decisione annunciata di rinunciare ai fact checker a favore delle note della comunità stile X, Trump risponde: “Si. Probabilmente si”.

È tutto chiaro, tranne Elkann.

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🛑 💣 👉 ⚡️ BILD - USA E RUSSIA NEGOZIANO IL RITIRO DELLE TRUPPE AMERICANE DAI PAESI NATO CHE HANNO ADERITO ALL’ALLEANZA ATLANTICA DOOO IL 1990 🛑

I paesi coinvolti dal ritiro delle truppe americane sarebbero: Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Romania, Slovacchia, Slovenia, Albania, Croazia, Montenegro, Macedonia del Nord, Finlandia, Svezia

Così verrebbero rispettati i patti presi tra Stati Uniti e NATO con l'allora Unione Sovietica. Con 35 anni di ritardo, ma meglio tardi che mai

Il duo #Trump - #Putin sta smantellando pezzo a pezzo il Deep State.

Con i politici europei e italiani completamente rintronati dai colpi che arrivano a raffica senza neanche che se ne rendano conto.

Secondo l'eurodeputato finlandese Mika Aaltola, Trump ha dato all'Europa 3 settimane per firmare la capitolazione dell'Ucraina. Se ciò non accadrà, gli Stati Uniti ritireranno progressivamente le proprie truppe dall'Europa.

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IL COMMENTO AL VIDEO | La Ue non vuole la pace e si prepara alla guerra mettendo sul campo 800 miliardi per le armi: la UE è una montagna di merda.

Manifestare pro Unione Europea equivale a festeggiare il compleanno del tuo boia il giorno prima della tua esecuzione.

Scendere il piazza il #15marzo in #Italia a sostegno della #Ue è un atto irresponsabile che va contro la #Russia contro gli #Usa contro #Trump contro #Putin contro la #pace pro #Zalenski pro #terzaguerramondiale pro #Euro pro #armi pro follia!

Siate coerenti

Manifestate e subito dopo arruolatevi e andate a combattere al fronte.

Davide Zedda

@davidezedda1973

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