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La crisi immobiliare cinese si aggrava

Lo Shimao Group, con sede a Shanghai, non è riuscito a pagare gli interessi e il capitale su un'obbligazione da 1 miliardo di dollari in scadenza domenica. È il primo mancato rimborso del debito su un'obbligazione in dollari da parte di Shimao, che da mesi era alle prese con un crescente stress finanziario.

Il settore immobiliare cinese è passato da una crisi all'altra dal 2020, quando Pechino ha iniziato a reprimere i prestiti eccessivi da parte degli sviluppatori nel tentativo di frenare il loro debito elevato e frenare i prezzi delle case.

I problemi si sono intensificati in modo significativo lo scorso autunno quando Evergrande, il secondo sviluppatore immobiliare in Cina, ha iniziato a lottare per raccogliere denaro per rimborsare i creditori. L'azienda assediata è il costruttore immobiliare più indebitato della Cina con circa 300 miliardi di dollari di passività.

Fondata dall'imprenditore Hui Wing Mau nel 2001, Shimao sviluppa progetti residenziali e hotel su larga scala in tutto il paese. Possiede Shanghai Shimao International Plaza, uno dei grattacieli più alti situato nel cuore di Shanghai. A marzo, la società ha stimato che il suo utile netto per il 2021 era crollato di circa il 62% rispetto all'anno precedente, principalmente a causa dell'ambiente "duro" che doveva affrontare il settore immobiliare. Ha quindi ritardato la pubblicazione dei risultati del 2021, citando i lockdown a Shanghai.

Dopo l'insolvenza di Evergrande, una serie di sviluppatori di alto profilo nel paese sono risultati inadempienti sui loro debiti, tra cui Fantasia e Kaisa.

Fonte: CNN Business, Reuters

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