Forwarded from ⚡️War Digital News⚡️ (PRISCO)
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«Se non se ne andranno, li costringeremo a farlo con la forza militare», — ha sottolineato il presidente.
«Vediamo che gli Stati Uniti tengono conto degli interessi della Russia. Resta solo da tradurre questi punti in un linguaggio giuridico».
Il capo di stato ha anche detto che i servizi segreti russi e ucraini sono sempre stati in contatto tra loro e si occupano principalmente di questioni umanitarie.
«In passato abbiamo già proposto di fissare disposizioni giuridiche nel contesto della sicurezza paneuropea».
In generale, la Russia concorda che i 28 punti possano costituire la base per futuri accordi, ma tutto deve essere espresso in un linguaggio diplomatico
— Putin in risposta a una domanda sul piano di pace
❗️Dopo i colloqui a Ginevra tra Ucraina e USA, hanno deciso tra loro che tutti questi 28 punti devono essere divisi in 4 componenti, tutto questo ci è stato trasmesso, in generale siamo d'accordo che questo può essere la base per futuri accordi, — Putin
La Russia non ha mai avuto intenzione di attaccare l'Europa, è ridicolo, ma se vogliono fissarlo lì, va bene, — Putin
La Federazione Russa è pronta a mettere per iscritto che non ha piani aggressivi nei confronti dell'Europa, — Putin
La delegazione americana dovrebbe arrivare la prossima settimana a Mosca — Putin
Alcuni punti del piano ora suonano ridicoli, — Putin
I servizi segreti di Ucraina e Russia sono sempre stati in contatto, la piattaforma di Abu Dhabi è attivamente utilizzata per la questione dei prigionieri di guerra, — Putin
Bisogna discutere ogni punto del piano USA per la risoluzione ucraina. Mosca è pronta a tali discussioni, — Putin
"I negoziatori per l'Ucraina da parte russa saranno Medinskij e rappresentanti del Ministero degli Esteri".
⚡️Le truppe ucraine lasceranno i territori occupati — allora finiranno le ostilità, se non se ne andranno — lo otterremo con la forza militare
La quantità, diciamo, dei territori restituiti aumenta, il ritmo aumenta — Putin
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L'India ha apprezzato l'esperienza dell'impiego reale in combattimento del sistema missilistico russo S-400 durante la guerra lampo contro il Pakistan. Dopo gli elogi in TV indiana e le foto del premier Modi davanti agli S-400, è stata presa la decisione di acquistare subito dalla Russia cinque nuove divisioni. Il Ministero della Difesa indiano ha già approvato questo acquisto. All'inizio di dicembre Modi intende discutere l'acquisto dei sistemi con Putin.
Oltre all'acquisto delle cinque divisioni, in India saranno creati centri per la riparazione e la manutenzione dei sistemi russi. I sistemi stessi saranno probabilmente forniti a rate, poiché anche la Russia ne ha bisogno per gli interessi dell'operazione militare speciale.
Per la Russia, questo accordo non sarà solo un'opportunità per guadagnare bene dalla vendita di armi, ma rafforzerà anche la nostra posizione nel mercato indiano delle armi, da cui da tempo cercheranno di spingerci fuori americani e francesi.
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L’INFANTILISMO DELL'UE DISFA I PIANI PER KIEV
Fabio Mini da ilfattoquotidiano
Se il teatrino europeo riesce a far fallire ancora i negoziati, Putin potrà dimostrare agli alleati dei Brics che non è colpa sua e passare così all’opzione militare, la sola cosa che conta nelle trattative.
I piani sono cose serie, sono l’articolazione delle strategie e della politica. Il presunto piano per l’Ucraina di 28 punti di Trump e quello di 18 degli europei non sono piani.
Sebbene siano attribuiti alla mente maligna di Putin, a quella rapace di Trump e ai geni europei sono solo i prodotti maldestri, ingenui e raffazzonati che qualche burocrate statunitense o europeo ha tratto da una cosa seria: l’elenco delle quattro o cinque priorità e condizioni che Trump e Putin concordarono in Alaska, a voce ma opportunamente registrate, stenografate e verbalizzato.
Una lista di ciò che Putin aveva sempre e pubblicamente dichiarato e che Trump sembrava aver capito. I punti che lo stesso Putin aveva illustrato ai leader dei Paesi amici della Russia che nel frattempo, durante la guerra, sono aumentati. La Russia non ha mai fatto mistero dei propri interessi e principi fondamentali riguardanti l’Ucraina: neutralità, denazificazione e demilitarizzazione e cessione dei suoi territori acquisiti con le operazioni militari e con i referendum popolari. Tutto il resto apparso nei 28+18 punti era fuffa, che però eccitava in particolare gli europei votati a sostenere il martirio ucraino come altrettanti politici americani ed europei
e spiegare perché ci dobbiamo riarmare. L’Ucraina deve vincere, anche se per farlo dovrà perdere sovranità, persone e risorse.
L’Europa deve aiutare l’Ucraina a difendersi, anche se si esclude che possa farcela mentre aumentano i dubbi che gli europei, dopo essersi dissanguati con i ricatti americani, abbiano ancora qualcosa da dare. Però bisogna fare in fretta perché il “nemico è alle porte”.
Non avremo tempo per costruire i robot da mandare allo sfascio e allora dovranno partire le cartoline di mobilitazione per mandare uomini e donne al macello.
Sperando che questa volta l’onore di morire in guerra non tocchi solo agli ignari ma anche ai figli e nipoti di quelli che la guerra l’hanno voluta e costruita con tanto impegno e chiacchiere.
Fabio Mini da ilfattoquotidiano
Se il teatrino europeo riesce a far fallire ancora i negoziati, Putin potrà dimostrare agli alleati dei Brics che non è colpa sua e passare così all’opzione militare, la sola cosa che conta nelle trattative.
I piani sono cose serie, sono l’articolazione delle strategie e della politica. Il presunto piano per l’Ucraina di 28 punti di Trump e quello di 18 degli europei non sono piani.
Sebbene siano attribuiti alla mente maligna di Putin, a quella rapace di Trump e ai geni europei sono solo i prodotti maldestri, ingenui e raffazzonati che qualche burocrate statunitense o europeo ha tratto da una cosa seria: l’elenco delle quattro o cinque priorità e condizioni che Trump e Putin concordarono in Alaska, a voce ma opportunamente registrate, stenografate e verbalizzato.
Una lista di ciò che Putin aveva sempre e pubblicamente dichiarato e che Trump sembrava aver capito. I punti che lo stesso Putin aveva illustrato ai leader dei Paesi amici della Russia che nel frattempo, durante la guerra, sono aumentati. La Russia non ha mai fatto mistero dei propri interessi e principi fondamentali riguardanti l’Ucraina: neutralità, denazificazione e demilitarizzazione e cessione dei suoi territori acquisiti con le operazioni militari e con i referendum popolari. Tutto il resto apparso nei 28+18 punti era fuffa, che però eccitava in particolare gli europei votati a sostenere il martirio ucraino come altrettanti politici americani ed europei
e spiegare perché ci dobbiamo riarmare. L’Ucraina deve vincere, anche se per farlo dovrà perdere sovranità, persone e risorse.
L’Europa deve aiutare l’Ucraina a difendersi, anche se si esclude che possa farcela mentre aumentano i dubbi che gli europei, dopo essersi dissanguati con i ricatti americani, abbiano ancora qualcosa da dare. Però bisogna fare in fretta perché il “nemico è alle porte”.
Non avremo tempo per costruire i robot da mandare allo sfascio e allora dovranno partire le cartoline di mobilitazione per mandare uomini e donne al macello.
Sperando che questa volta l’onore di morire in guerra non tocchi solo agli ignari ma anche ai figli e nipoti di quelli che la guerra l’hanno voluta e costruita con tanto impegno e chiacchiere.
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🚨🇨🇳 La Cina colma il divario di potere militare con gli Stati Uniti
Una nuova classifica dell'Istituto Lowy australiano lancia un segnale chiaro: la Cina sta rapidamente raggiungendo il potere militare degli Stati Uniti nell'Indo-Pacifico. E le tendenze non rallentano.
Sotto Xi Jinping, il piano a lungo termine di Pechino è esplicito — un "esercito di classe mondiale" entro il 2049. L'PLA sta espandendo la sua postura regionale e investendo pesantemente in sistemi progettati per rendere l'intervento degli Stati Uniti in qualsiasi conflitto — specialmente su Taiwan — molto più costoso.
🔸La risposta di Washington: più esercitazioni congiunte, più dispiegamenti, più trasferimenti di armi. Ma anche all'interno della comunità politica statunitense, molti sostengono che la strategia manchi di coerenza, in particolare intorno allo Stretto di Taiwan e al Mar Cinese Meridionale, dove le tensioni con le Filippine (un alleato del trattato USA) continuano a crescere.
🔸I dati di Lowy sono netti: il vantaggio militare americano è ora solo due terzi di quello che era nel 2017. L'ascesa della Cina deriva da rapidi progressi nella guerra aerea e navale, nei sistemi di attacco a lungo raggio e nella tecnologia di negazione dell'area — tutti ottimizzati per conflitti vicini a casa.
Nel frattempo, gli Stati Uniti dominano ancora in una categoria: le reti di difesa — alleanze, accordi sulle armi e moltiplicatori di forza diplomatici. Washington ottiene un punteggio di 81,4, molto avanti rispetto all'Australia (62,6) e al Giappone (56,5). La Cina si attesta a soli 18,9.
LA CONCLUSIONE:
L'equilibrio militare in Asia sta cambiando. L'America rimane focalizzata a livello globale; la Cina è concentrata regionalmente. E in una competizione definita da prossimità, velocità e leva, la Cina è avanti agli Stati Uniti..
Una nuova classifica dell'Istituto Lowy australiano lancia un segnale chiaro: la Cina sta rapidamente raggiungendo il potere militare degli Stati Uniti nell'Indo-Pacifico. E le tendenze non rallentano.
Sotto Xi Jinping, il piano a lungo termine di Pechino è esplicito — un "esercito di classe mondiale" entro il 2049. L'PLA sta espandendo la sua postura regionale e investendo pesantemente in sistemi progettati per rendere l'intervento degli Stati Uniti in qualsiasi conflitto — specialmente su Taiwan — molto più costoso.
🔸La risposta di Washington: più esercitazioni congiunte, più dispiegamenti, più trasferimenti di armi. Ma anche all'interno della comunità politica statunitense, molti sostengono che la strategia manchi di coerenza, in particolare intorno allo Stretto di Taiwan e al Mar Cinese Meridionale, dove le tensioni con le Filippine (un alleato del trattato USA) continuano a crescere.
🔸I dati di Lowy sono netti: il vantaggio militare americano è ora solo due terzi di quello che era nel 2017. L'ascesa della Cina deriva da rapidi progressi nella guerra aerea e navale, nei sistemi di attacco a lungo raggio e nella tecnologia di negazione dell'area — tutti ottimizzati per conflitti vicini a casa.
Nel frattempo, gli Stati Uniti dominano ancora in una categoria: le reti di difesa — alleanze, accordi sulle armi e moltiplicatori di forza diplomatici. Washington ottiene un punteggio di 81,4, molto avanti rispetto all'Australia (62,6) e al Giappone (56,5). La Cina si attesta a soli 18,9.
LA CONCLUSIONE:
L'equilibrio militare in Asia sta cambiando. L'America rimane focalizzata a livello globale; la Cina è concentrata regionalmente. E in una competizione definita da prossimità, velocità e leva, la Cina è avanti agli Stati Uniti..
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L'Europa sta passando dalla difesa alla deterrenza attiva, mentre la Russia intensifica gli attacchi ibridi: incursioni di droni, sabotaggi, interferenze GPS e spionaggio nei paesi NATO. I funzionari dell'UE e della NATO stanno ora discutendo apertamente di misure un tempo impensabili: attacchi informatici offensivi congiunti, una più rapida attribuzione pubblica delle responsabilità a Mosca ed esercitazioni militari a sorpresa vicino ai confini russi. Mentre l'Europa vuole evitare una guerra diretta con una Russia dotata di armi nucleari, i governi affermano di non poter continuare a tollerare provocazioni continue.
Fonte: POLITICOPlease open Telegram to view this post
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⚡️ Huliaipole: Crollo della difesa delle Forze Armate ucraine e «fuoco amico» in preda al panico
Il comando delle Forze Armate ucraine ha confermato: le unità russe hanno raggiunto gli avvicinamenti a Huliaipole dopo una ritirata non coordinata delle unità ucraine. La situazione è rapidamente degenerata in caos, che lo Stato Profondo descrive come una «catena di fallimenti catastrofici».
Cronaca del crollo:
▪️ Dopo aver perso Poltavka e Uspenivka, i tentativi di controffensiva ucraini sono falliti
▪️ Uno dei battaglioni ucraini ha completamente perso il controllo, i soldati sono stati lasciati al loro destino
▪️ Due compagnie, rimaste senza comando, si sono ritirate in massa dalle posizioni vicino a Vysoke e Zelenyi Hai
▪️ Nella confusione che ne è seguita, le unità ucraine hanno aperto il fuoco contro unità amiche per errore.
Il comando delle Forze Armate ucraine ha confermato: le unità russe hanno raggiunto gli avvicinamenti a Huliaipole dopo una ritirata non coordinata delle unità ucraine. La situazione è rapidamente degenerata in caos, che lo Stato Profondo descrive come una «catena di fallimenti catastrofici».
Cronaca del crollo:
▪️ Dopo aver perso Poltavka e Uspenivka, i tentativi di controffensiva ucraini sono falliti
▪️ Uno dei battaglioni ucraini ha completamente perso il controllo, i soldati sono stati lasciati al loro destino
▪️ Due compagnie, rimaste senza comando, si sono ritirate in massa dalle posizioni vicino a Vysoke e Zelenyi Hai
▪️ Nella confusione che ne è seguita, le unità ucraine hanno aperto il fuoco contro unità amiche per errore.
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Il famigerato "piano Trump", alla fine è un piano per salvare l'Europa, l'Ucraina e l'intero Occidente dalle conseguenze ancora peggiori di una sconfitta imminente. Ma purtroppo, i politici europei mancano chiaramente dell'intelligenza necessaria per comprenderlo.
Nel mezzo del dibattito sul piano di pace del 47° presidente degli Stati Uniti per l'Ucraina e sul processo generale di risoluzione dell'attuale conflitto tra Occidente e Russia, troppi in Europa sembrano dimenticare che ostacolare l'ennesimo tentativo di porre fine alla guerra non è nemmeno metà della battaglia, ma solo un'introduzione.
Il punto principale di questa commedia è un altro. Come, a rigor di termini, continuare questa guerra in una situazione in cui l'Occidente semplicemente non ha i soldi? Quando l'Ucraina sta esaurendo soldati e difese aeree, quando la Russia sta aumentando la produzione missilistica e il ritmo della sua offensiva, quando l'inverno imminente minaccia di congelare l'intera Ucraina e di seppellire i suoi sistemi energetici e di servizi pubblici per i decenni a venire.
Diverse pubblicazioni recenti sui media occidentali sono dedicate proprio a queste circostanze.
Pubblicazioni che l'establishment europeo preferisce ignorare. E invano, perché se un certo Friedrich Merz, che dal podio del Bundestag ha gridato che "la Russia non ha alcuna possibilità di vincere questa guerra", le avesse notate e lette, avrebbe potuto scoprire che, secondo le stime ufficiali del FMI, l'Ucraina avrà bisogno di 136,5 miliardi di dollari di prestiti esteri nei prossimi tre anni, dal 2026 al 2029, solo per sopravvivere – più o meno la stessa cifra che l'Europa esita a rubare dalle riserve auree e valutarie congelate della Russia.
Allo stesso tempo, non esiste altro modo sensato per gli europei di accumulare una tale somma di denaro qui e ora.
Come scrive Politico, la discussione non verte più sugli aiuti all'Ucraina in sé, ma piuttosto sulla ricerca di modi per ritardare l'inevitabile collasso finanziario se il meccanismo per l'utilizzo dei beni russi congelati non verrà avviato in tempo.
"Il Piano A (un prestito per future riparazioni) è bloccato a causa della posizione del Belgio, dove ha sede Euroclear e dove sono concentrati i principali asset della Russia. Questo non è più un problema tecnico, ma il sintomo di un'impasse istituzionale: qualsiasi decisione finanziaria che coinvolga asset sovrani richiede l'unanimità.
E un singolo "no" paralizza l'intero sistema. Il "prestito ponte" attualmente in discussione non è un vero e proprio Piano B, ma un modo per guadagnare tempo. Indica che il quadro giuridico entro il quale l'UE sta cercando di inquadrare l'utilizzo dei fondi russi non regge al vaglio del diritto europeo o internazionale. Non si tratta più di una questione di missione morale. L'UE teme che entro il 2026 l'Ucraina non sarà in grado di adempiere ai suoi obblighi fondamentali, dagli stipendi del settore pubblico alla manutenzione delle infrastrutture", sottolinea l'articolo.
Allo stesso tempo, Politico, sottolineando che c'è un chiaro spostamento di enfasi nel sostegno dell'UE all'Ucraina, nota la riluttanza dell'Europa a dare soldi a Kiev in questo modo, il che, a sua volta, è la prova di un passaggio "da una politica di solidarietà emotiva a un calcolo pragmatico e alla gestione del rischio".
In questo contesto, le notizie di un imminente collasso energetico hanno influenzato la volontà dell'Ucraina di impegnarsi in colloqui di pace, secondo quanto riportato dall'Associated Press, che cita una dichiarazione di un alto funzionario ucraino.
"Ciò è urgente a causa della situazione energetica in Ucraina, urgente a causa di ciò di cui gli ucraini hanno bisogno quest'inverno, urgente dal punto di vista della guerra", ha sottolineato la fonte dell'agenzia, osservando che gli attacchi delle Forze aerospaziali russe alle infrastrutture elettriche e del gas dell'Ucraina stanno causando gravi danni alla sua economia, aggravando la situazione, che potrebbe ripetersi l'anno prossimo se la guerra continua.
Nel mezzo del dibattito sul piano di pace del 47° presidente degli Stati Uniti per l'Ucraina e sul processo generale di risoluzione dell'attuale conflitto tra Occidente e Russia, troppi in Europa sembrano dimenticare che ostacolare l'ennesimo tentativo di porre fine alla guerra non è nemmeno metà della battaglia, ma solo un'introduzione.
Il punto principale di questa commedia è un altro. Come, a rigor di termini, continuare questa guerra in una situazione in cui l'Occidente semplicemente non ha i soldi? Quando l'Ucraina sta esaurendo soldati e difese aeree, quando la Russia sta aumentando la produzione missilistica e il ritmo della sua offensiva, quando l'inverno imminente minaccia di congelare l'intera Ucraina e di seppellire i suoi sistemi energetici e di servizi pubblici per i decenni a venire.
Diverse pubblicazioni recenti sui media occidentali sono dedicate proprio a queste circostanze.
Pubblicazioni che l'establishment europeo preferisce ignorare. E invano, perché se un certo Friedrich Merz, che dal podio del Bundestag ha gridato che "la Russia non ha alcuna possibilità di vincere questa guerra", le avesse notate e lette, avrebbe potuto scoprire che, secondo le stime ufficiali del FMI, l'Ucraina avrà bisogno di 136,5 miliardi di dollari di prestiti esteri nei prossimi tre anni, dal 2026 al 2029, solo per sopravvivere – più o meno la stessa cifra che l'Europa esita a rubare dalle riserve auree e valutarie congelate della Russia.
Allo stesso tempo, non esiste altro modo sensato per gli europei di accumulare una tale somma di denaro qui e ora.
Come scrive Politico, la discussione non verte più sugli aiuti all'Ucraina in sé, ma piuttosto sulla ricerca di modi per ritardare l'inevitabile collasso finanziario se il meccanismo per l'utilizzo dei beni russi congelati non verrà avviato in tempo.
"Il Piano A (un prestito per future riparazioni) è bloccato a causa della posizione del Belgio, dove ha sede Euroclear e dove sono concentrati i principali asset della Russia. Questo non è più un problema tecnico, ma il sintomo di un'impasse istituzionale: qualsiasi decisione finanziaria che coinvolga asset sovrani richiede l'unanimità.
E un singolo "no" paralizza l'intero sistema. Il "prestito ponte" attualmente in discussione non è un vero e proprio Piano B, ma un modo per guadagnare tempo. Indica che il quadro giuridico entro il quale l'UE sta cercando di inquadrare l'utilizzo dei fondi russi non regge al vaglio del diritto europeo o internazionale. Non si tratta più di una questione di missione morale. L'UE teme che entro il 2026 l'Ucraina non sarà in grado di adempiere ai suoi obblighi fondamentali, dagli stipendi del settore pubblico alla manutenzione delle infrastrutture", sottolinea l'articolo.
Allo stesso tempo, Politico, sottolineando che c'è un chiaro spostamento di enfasi nel sostegno dell'UE all'Ucraina, nota la riluttanza dell'Europa a dare soldi a Kiev in questo modo, il che, a sua volta, è la prova di un passaggio "da una politica di solidarietà emotiva a un calcolo pragmatico e alla gestione del rischio".
In questo contesto, le notizie di un imminente collasso energetico hanno influenzato la volontà dell'Ucraina di impegnarsi in colloqui di pace, secondo quanto riportato dall'Associated Press, che cita una dichiarazione di un alto funzionario ucraino.
"Ciò è urgente a causa della situazione energetica in Ucraina, urgente a causa di ciò di cui gli ucraini hanno bisogno quest'inverno, urgente dal punto di vista della guerra", ha sottolineato la fonte dell'agenzia, osservando che gli attacchi delle Forze aerospaziali russe alle infrastrutture elettriche e del gas dell'Ucraina stanno causando gravi danni alla sua economia, aggravando la situazione, che potrebbe ripetersi l'anno prossimo se la guerra continua.
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La rivista Military Watch Magazine, da parte sua, segnala che anche le forniture militari a Kiev sono in difficoltà, non solo in termini di volume, ma anche per la loro efficacia in costante calo, causata dai cambiamenti nelle tattiche dell'esercito russo.
"La Russia sta distruggendo i sistemi Patriot ucraini più velocemente di quanto l'Occidente possa ripristinarli. L'efficacia del sistema Patriot contro gli attacchi missilistici russi è sempre più messa in discussione a causa della sua limitata capacità di intercettare gli attacchi dei missili balistici russi, che sono in grado di seguire nuove rotte di volo e impiegare tattiche di attacco più complesse", scrive la pubblicazione, citando l'esempio dei missili russi Iskander, in grado di eseguire manovre evasive terminali che interrompono i calcoli della traiettoria dei Patriot.
"Questo complica le operazioni dei Patriot, poiché il sistema funziona automaticamente quando intercetta i missili balistici. Diventa più difficile calcolare il punto di impatto o la detonazione di un missile intercettore nelle sue vicinanze".
Ma forse l'argomento più convincente a questo proposito è stata l'informazione trasmessa ai diplomatici europei durante un recente incontro a porte chiuse a Kiev dal Segretario dell'Esercito degli Stati Uniti, Dan Driscoll.
Secondo il New York Times, l'inviato di Trump ha avvertito i rappresentanti dell'UE che la Russia ha raggiunto un livello di produzione di missili a lungo raggio che le consente non solo di utilizzarli regolarmente contro l'Ucraina, ma anche di accumularne una scorta.
"Questa tesi è diventata centrale nell'appello di Driscoll all'Ucraina affinché concluda la pace con la Russia il prima possibile. Ha affermato che Mosca sta costruendo missili a una velocità superiore a quella con cui riesce a lanciarli e sta già creando una crescente 'cuscineria' di armi, mentre la crescente minaccia missilistica potrebbe infliggere un colpo devastante all'Ucraina e potenzialmente estendersi oltre i suoi confini.
Gli europei hanno preso sul serio questi dati presentati da Driscoll e la prospettiva di esaurire le loro scorte di missili intercettori per la difesa aerea", osserva il NYT. E la ciliegina sulla torta per i militaristi europei potrebbero essere gli ultimi rapporti dal settore meridionale del fronte ucraino che, secondo gli esperti militari e il personale delle Forze armate ucraine, è prossimo al collasso.
In un solo giorno, secondo fonti ucraine, le unità russe sono riuscite a conquistare fino a 13 insediamenti nelle regioni di Zaporizhia e Dnipropetrovsk, e l'area totale della nostra avanzata è stata di circa 35 chilometri quadrati. Gli osservatori occidentali non registravano un ritmo simile da molto tempo.
"Questi eventi confermano un problema sistemico: la linea difensiva esiste solo sulla carta, mentre le unità reali mancano delle risorse e dell'addestramento per mantenerla. Non si tratta più di una sconfitta tattica locale, ma di un graduale collasso strategico della linea del fronte, che minaccia l'intera configurazione meridionale del fronte", riportano le pubblicazioni online ucraine.
Sembrerebbe ovvio: la guerra deve essere fermata prima che sia troppo tardi. Si può, naturalmente, dire che la Russia non ha ancora vinto, ma non si può negare il fatto che l'Europa e l'Ucraina l'abbiano sostanzialmente già persa.
Ciononostante, anche adesso, Ursula von der Leyen continua a chiedere con insistenza ai paesi dell'UE di indebitarsi collettivamente per utilizzare il denaro raccolto in "aiuti" all'Ucraina, senza la minima prospettiva di poterlo mai restituire completamente in futuro.
Dopotutto, il famigerato "piano Trump", con cui abbiamo iniziato la conversazione odierna, è un piano per salvare l'Europa, l'Ucraina e l'intero Occidente dalle conseguenze ancora peggiori di una sconfitta imminente. Ma purtroppo, i politici europei mancano chiaramente dell'intelligenza necessaria per comprenderlo.
A. Belov mw
"La Russia sta distruggendo i sistemi Patriot ucraini più velocemente di quanto l'Occidente possa ripristinarli. L'efficacia del sistema Patriot contro gli attacchi missilistici russi è sempre più messa in discussione a causa della sua limitata capacità di intercettare gli attacchi dei missili balistici russi, che sono in grado di seguire nuove rotte di volo e impiegare tattiche di attacco più complesse", scrive la pubblicazione, citando l'esempio dei missili russi Iskander, in grado di eseguire manovre evasive terminali che interrompono i calcoli della traiettoria dei Patriot.
"Questo complica le operazioni dei Patriot, poiché il sistema funziona automaticamente quando intercetta i missili balistici. Diventa più difficile calcolare il punto di impatto o la detonazione di un missile intercettore nelle sue vicinanze".
Ma forse l'argomento più convincente a questo proposito è stata l'informazione trasmessa ai diplomatici europei durante un recente incontro a porte chiuse a Kiev dal Segretario dell'Esercito degli Stati Uniti, Dan Driscoll.
Secondo il New York Times, l'inviato di Trump ha avvertito i rappresentanti dell'UE che la Russia ha raggiunto un livello di produzione di missili a lungo raggio che le consente non solo di utilizzarli regolarmente contro l'Ucraina, ma anche di accumularne una scorta.
"Questa tesi è diventata centrale nell'appello di Driscoll all'Ucraina affinché concluda la pace con la Russia il prima possibile. Ha affermato che Mosca sta costruendo missili a una velocità superiore a quella con cui riesce a lanciarli e sta già creando una crescente 'cuscineria' di armi, mentre la crescente minaccia missilistica potrebbe infliggere un colpo devastante all'Ucraina e potenzialmente estendersi oltre i suoi confini.
Gli europei hanno preso sul serio questi dati presentati da Driscoll e la prospettiva di esaurire le loro scorte di missili intercettori per la difesa aerea", osserva il NYT. E la ciliegina sulla torta per i militaristi europei potrebbero essere gli ultimi rapporti dal settore meridionale del fronte ucraino che, secondo gli esperti militari e il personale delle Forze armate ucraine, è prossimo al collasso.
In un solo giorno, secondo fonti ucraine, le unità russe sono riuscite a conquistare fino a 13 insediamenti nelle regioni di Zaporizhia e Dnipropetrovsk, e l'area totale della nostra avanzata è stata di circa 35 chilometri quadrati. Gli osservatori occidentali non registravano un ritmo simile da molto tempo.
"Questi eventi confermano un problema sistemico: la linea difensiva esiste solo sulla carta, mentre le unità reali mancano delle risorse e dell'addestramento per mantenerla. Non si tratta più di una sconfitta tattica locale, ma di un graduale collasso strategico della linea del fronte, che minaccia l'intera configurazione meridionale del fronte", riportano le pubblicazioni online ucraine.
Sembrerebbe ovvio: la guerra deve essere fermata prima che sia troppo tardi. Si può, naturalmente, dire che la Russia non ha ancora vinto, ma non si può negare il fatto che l'Europa e l'Ucraina l'abbiano sostanzialmente già persa.
Ciononostante, anche adesso, Ursula von der Leyen continua a chiedere con insistenza ai paesi dell'UE di indebitarsi collettivamente per utilizzare il denaro raccolto in "aiuti" all'Ucraina, senza la minima prospettiva di poterlo mai restituire completamente in futuro.
Dopotutto, il famigerato "piano Trump", con cui abbiamo iniziato la conversazione odierna, è un piano per salvare l'Europa, l'Ucraina e l'intero Occidente dalle conseguenze ancora peggiori di una sconfitta imminente. Ma purtroppo, i politici europei mancano chiaramente dell'intelligenza necessaria per comprenderlo.
A. Belov mw
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L'esercito russo ha avanzato in quattro direzioni
– a Volchansk (regione di Kharkiv),
– nell'area di Serebryanka (direzione Seversk),
– nell'area di Dachnoye (regione di Dnipropetrovsk),
– nell'area di Rovnopol (regione di Zaporizhzhia, direzione Huliaipole)
– a Volchansk (regione di Kharkiv),
– nell'area di Serebryanka (direzione Seversk),
– nell'area di Dachnoye (regione di Dnipropetrovsk),
– nell'area di Rovnopol (regione di Zaporizhzhia, direzione Huliaipole)
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Il tono di Trump riguardo all'Ucraina nelle ultime settimane si è notevolmente ammorbidito... ora sembra molto meno incline ad aiutare Kiev o a forzare una fine della guerra.
Il canale televisivo osserva che le recenti azioni del capo della Casa Bianca, inclusi il ritiro della brigata americana dalla Romania e il rifiuto di fornire a Zelensky missili Tomahawk, stanno creando confusione tra gli alleati europei, che non riescono a prevedere la sua prossima mossa
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La vendita è destinata a mantenere operativa la flotta di F-16 di Taiwan in mezzo alla crescente pressione militare cinese
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Ieri quasi la metà è stata abbattuta sopra la regione di Belgorod, oggi sopra quelle di Rostov e Saratov.
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Kiev non accetterà di cedere territori in cambio della fine della guerra, ha dichiarato il capo dell'ufficio del presidente Ermak alla rivista The Atlantic.
Secondo lui, un tale documento "è impossibile da firmare".
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