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Gli scienziati avvertono che il Covid accelererà la "pandemia di demenza"

"Non vogliamo spaventare le persone inutilmente", ha detto Paola Barbarino, amministratore delegato di Alzheimer's Disease International (ADI), "ma molti esperti di demenza in tutto il mondo sono seriamente preoccupati dal legame tra demenza e sintomi neurologici di Covid-19".

Alireza Atri, neurologo cognitivo e presidente del comitato consultivo medico e scientifico dell'ADI, ha continuato: "Covid-19 può causare danni e coagulazione nei micro vasi cerebrali, disfunzione immunitaria e iperattivazione, infiammazione e, ultimo ma non meno importante, invasione virale diretta del cervello attraverso i percorsi olfattivi."

Un altro è il crescente numero di studi che dimostrano che molte persone con il cosiddetto long-Covid soffrono di problemi cognitivi tra cui "nebbia del cervello" e difficoltà con la memoria, la concentrazione e il linguaggio. Nella maggior parte dei pazienti, ci si aspetta che tali sintomi si risolvano da soli nel tempo, ma il timore è che possa far cadere alcuni nella demenza progressiva.

A peggiorare le cose, Livingston ha detto, "l'aumento dell'isolamento a causa del Covid e del distanziamento sociale è di per sé un fattore di rischio per la demenza. Alle persone manca la stimolazione cognitiva che può aiutare a ritardare l'insorgenza dei sintomi".

Fonte: Financial Times

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