Flavius Florin Harabor || 2088.it
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Questo è il canale del progetto 2088.it. Esso rappresenta il sito personale di Flavius Florin Harabor (aka @ErBoss88).

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I social non sono Second Life! Questa è la frase che vorrei stampare su tutti i muri reali o virtuali.

In questi 12 mesi, visto il periodo storico e vista la situazione generata dalla pandemia di Covid-19, ho avuto molto più tempo da dedicare ai social e ai loro meccanismi.

ℹ️ Continua a leggere qui:
https://2088.it/2020/12/i-social-non-sono-second-life/

Tag: #social #SecondLife #riflessione
Il Web è una merda oppure no?

Si lo so, il titolo è un pochino clickbait, ma è anche vero che ogni tanto bisogna giocare con le parole e allo stesso tempo attirare l'attenzione su un argomento che non doveva avere futuro. Infatti è dai tempi dell'esplosione delle dot com, che Internet e il Web sono stati visti come una sorta di bolla che sarebbe scoppiata prima o poi.

ℹ️ Continua a leggere qui:
https://2088.it/2021/09/web-e-una-merda/

Tag: #Riflessione #Web
Quando hai la pancia piena è tutto più facile

Sono mesi che penso se scrivere questo post nel mio diario, ma oggi ho trovato la forza per raccontarlo.
Lo faccio oggi, perché ho dovuto riflettere bene sulle cose e non volevo essere banale nel mio racconto.

📰 Continua a leggere qui:
https://2088.it/2021/10/quando-hai-la-pancia-piena-e-tutto-piu-facile/

Tag: #diario #racconto #riflessione
Vita media dei contenuti sul web

Quale è la vita media dei contenuti sul web? Quale potrebbe essere la piattaforma social su cui pubblicare i propri contenuti senza perdere visibilità, ma anzi continuare a guadagnare visibilità?

A queste e altre domande, proverò a rispondervi con questo post.

📰 Continua a leggere qui:
https://2088.it/vita-media-dei-contenuti-web/

Tag: #Riflessione #Contenuti #Social #SocialNetwork
BBC News Russia: le conseguenze del blocco

Nella giornata di ieri la Roskomnadzor ha preso la decisione di bloccare l'accesso in Russia a diverse piattaforme e diversi siti di informazione. Tra questi c'è anche il sito della BBC, Radio Liberty, Deutsche Welle e Meduza. Questo ha portato i cittadini russi che volevano informasi su quello che succedeva in Russia, Ucraina e in giro per il mondo alla ricerca di una soluzione.

Certo, i russi così come i cinesi, ma anche iraniani e non solo sono sempre stati un passo avanti e hanno sempre cercato di aggirare i limiti imposti dai governi passando attraverso una VPN. Però questa volta non solo sono passati attraverso questa soluzione per accedere a questi siti, ma si sono riversati in massa su Telegram.

Infatti, come potete vedere da questo grafico, dall'inizio del conflitto, il canale Telegram della BBC News in lingua russa ha iniziato a crescere costantemente nel tempo arrivando oggi ad avere oltre 107.000 iscritti. Non solo lo stesso gruppo editoriale, dopo il blocco di ieri sera ha iniziato a far circolare un comunicato in cui segnala e spiega ai lettori più fedeli e non, come possono fare per continuare a leggere le loro notizie.

La BBC News deve ringraziare la Roskomnadzor e il governo russo, perché questo canale non era mai riuscito a crescere oltre le 53.000 iscritti neanche durante la pandemia globale. Infatti, grazie al conflitto e soprattutto grazie alle limitazioni imposte per accedere alle informazioni offerte dalla BBC News, hanno fatto si che questo canale iniziasse a macinare molto di più di quello che non non faceva in passato.

Considerazione:
Meno male che la comunità Telegram ha convito Pavel Durov a non chiudere la possibilità di utilizzare i canali per i cittadini russi e ucraini.
Chissà come andranno le cose nelle prossime ore e nei prossimi giorni, visto che la Roskomnadzor e il governo russo sono decisi di bloccare tutti coloro che parlando male di loro, delle loro scelte e chi scredita le forze dell'ordine o le forze armate. Infatti, nelle scorse ore la Duma di Stato russa ha approvato - in una sessione straordinaria e all'unanimità (con l'89.1% dei favorevoli) - una legge che impone una condanna fino a 15 anni di reclusione per la pubblicazione di notizie false sull'esercito russo. Sarà anche illegale screditare pubblicamente l'uso delle forze armate, punibile fino a 5 anni di carcere.

Conclusione:
Ancora una volta i canali Telegram risultano essere un'ottima risorsa per tutti, sia per chi utilizza questa funzione per raccontare qualcosa, sia per coloro che vogliono leggere e informarsi.

Update:
Ad oggi, 13 marzo 2022, sono oltre 226.700 gli iscritti al canale Telegram.

Update:
Ad oggi, 11 aprile 2022, sono oltre 334.285 gli iscritti al canale Telegram.

Per il momento questo è tutto, continuate a seguirmi per altre riflessioni e news.
Nonostante questo non sia un post del mio blog, aspetto comunque i vostri commenti qui sotto e se volte sostenere questo progetto potete farlo direttamente da qui.

Tag: #Riflessione #CanaliTelegram #BBCNews #BBCNewsRussia
🫂 Effetto blocco Instagram in Russia?

Come sapete dall'inizio del conflitto tra la Russia e l'Ucraina ho cercato di seguire da vicino quello succedeva all'interno dei social a livello internazionale. Cercando di capire che cosa veniva comunicato da parte delle persone, quali erano le informazioni più condivise e soprattutto quali erano i social che riscuotevano più successo.

Questo mi ha spinto ad un certo punto a scrivere il post dal titolo: La prima guerra social della storia. Una piccola riflessione apprezzata abbastanza da diversi lettori del mio blog.
Però ad un certo punto le cose sono diventate molto più grosse e molto più importanti. Si è passati dalla minaccia di blocco di alcune piattaforme social, alla loro chiusura e blocco. All'inizio ci furono solo dei tentativi, ma già qualche giorno fa inizia a capire che le cose sarebbero andate in queste direzione. Quindi ecco che tra una cosa e l'altra avevo scritto questo post: Social Media Marketing: come una guerra può influenzare questo mercato?

Bene oggi sono qui per confermarvi che sempre più piattaforme vengono bloccate oppure viene limitato il loro accesso agli utenti russi. Blocchi e limitazioni che hanno portato i cittadini russi a migrare verso altre piattaforme. Una di queste è Telegram, che nelle ultime 48 ore stando alle rilevazioni fatte dai colleghi di TGStat.ru, che ha raccolto ben 40 milioni di nuovi iscritti. In realtà Telegram ha visto un flusso continuo di diversi milioni di nuovi iscritti al giorni sin dal 24 Febbraio, ma quello che è successo negli ultimi giorni ha influenzato molto la scelta di cittadini russi di utilizzare questa app.

Questo flusso di iscritti è stato generato dal blocco di Instagram in Russia e anche grazie a diversi influencer molto attivi su Instagram, che hanno invitato il loro pubblico a seguirli su Telegram.

Per il momento questo è tutto, continuate a seguirmi per altre riflessioni e news.
Nonostante questo non sia un post del mio blog, aspetto comunque i vostri commenti qui sotto e se volte sostenere questo progetto potete farlo direttamente da qui.

Leggi anche:
🌐 Situazione social in Russia (prima puntata)
🌐 Canali Telegram russi e ucraini: il punto della situazione.
🌐 BBC News Russia: le conseguenze del blocco
🌐 Situazione social in Russia

Tag: #Riflessione #CanaliTelegram #Social #SocialRussia #Telegram
I pregiudizi degli esseri umani nel mondo della tecnologia

Qualcuno inizierebbe questo articolo, parlando dei bias che affliggono il mondo della tecnologia e dell'informatica. Invece io voglio chiamarli per quello che sono pregiudizi e luoghi comuni degli esseri umani, che vengono utilizzati sempre più spesso nella loro comunicazione sul web e che nel prossimo futuro renderà l'AI tanto stupide quanto gli essere umani.

ℹ️ Continua a leggere qui:
https://2088.it/pregiudizi-degli-esseri-umani-nella-tecnologia/

Tag: #pregiudizi #bias #tecnologia #riflessione #diario
Riflessione del Venerdì mattina!

Stavo guardando la dashboard per professionisti di Facebook e gli insights di Instagram dedicati ai miei profili.

Guardando questi dati ho pensato a quanto sia diventato sempre più difficile fare questo lavoro, perché basta una battuta basata su un luogo comune per vedersi prima bannare e poi dopo 2 giorni vedersi limitare il profilo di Facebook per 20 giorni.

Questo ha comportato un calo delle impressioni, interazioni e condivisioni dei miei post. Alcuni di questi erano dedicati al mio lavoro. Diciamo che potrebbe considerarsi un danno economico non da poco.

Tanto per capirci, questo post dedicato a Telegram for business e Telegram BotFather, hanno generato il 50% in meno di interesse rispetto ai post molto simili pubblicati prima di 20 giorni fa.

Per non parlare che a fine ottobre, inizio novembre dell'anno scorso, in seguito a due persone che mi hanno tolto il follow e una di loro mi ha bannato su Instagram, il mio profilo per un mese e mezzo ha perso oltre il 70% di "traffico".

Insomma oggi non possiamo non essere presenti sui social, soprattutto chi come me fa formazione, fa il relatore ed un consulte web marketing e tutte le altre categorie.

Non solo siamo "costretti" ad essere presenti attivamente, ma allo stesso tempo dobbiamo stare attenti a qualsiasi cosa pubblichiamo, quando la pubblichiamo e quanto spesso lo facciamo.

Perché ormai dipendiamo da una serie di algoritmi, che in alcuni casi sono stati allenati male e che ci possono punire per qualsiasi cosa, anche non pubblicare nulla per giorni.

Voi che cosa ne pensate?
Lasciate un commento qui sotto!

Tag: #Riflessione #SocialNetwork #Algoritmi